I concorrenti del Premio Histonium e le loro poesie come strenne di Natale

raccolte lun 24 dicembre 2018
Cultura e Società di La Redazione
3min
Raccolte di poesie ©Luigi Medea
Raccolte di poesie ©Luigi Medea

VASTO. Curate dall’Associazione Culturale “Premio Nazionale Histonium”, sono state pubblicate, per i tipi delle Edizioni “Il Torcoliere”, con presentazione del Presidente del Premio, prof. Luigi Alfiero Medea, dieci interessanti raccolte poetiche che gli autori (premiati all’Histonium 2018) stanno distribuendo come “strenne natalizie” a parenti e amici. Un modo semplice, ma efficace, per testimoniare che la poesia serve a richiamare i veri valori della vita e il messaggio di luce e di pace annunciato dagli angeli per la venuta di Gesù sulla terra.

A cominciare da “Magiche emozioni dell’anima” di Elisa Mascia, insegnante di Santa Croce di Magliano (Cb), un volumetto dove c’è tanta musicalità nei versi, ma soprattutto si sente in essi il profumo e l’incanto della vita, al pari di “dolci note sui pentagrammi”, che inneggiano all’amore, all’amicizia vera e alla bellezza della natura.

Giuliano Corsi, Accademico dei Micenei, residente a Martinsicuro (Te), presenta ai lettori “Voglio viverti di attimi”, un canto d’amore appassionato e palpitante, esternando i sentimenti del cuore alla propria donna, sentendosi attratto dai suoi teneri abbracci che danno al tempo la dimensione della gioia e della felicità.

Lucia Desiati di Vasto con la raccolta “Nuova umanità” sottolinea l’intensità dell’amore, che nella conoscenza e nella pienezza dell’altro costituisce una famiglia e e una società nuova, di cui la donna resta la principale protagonista “di terre nuove / e cieli nuovi”.

“Fuori onda” si intitola la raccolta di Giuseppe Malerba, originario di Terlizzi (Ta), ma residente a Sant’Ilario (Re). Una profonda riflessione dell’autore, che parte dal suo percorso esistenziale con una sincera confessione sul cambiamento personale di rotta: dopo un periodo di “fanatismo sbagliato”, vissuto in modo blasfemo, la pacatezza dell’età senile gli ha fatto riscoprire l’importanza della felicità che consiste nel vivere fino in fondo “ogni prezioso” attimo della quotidianità.

Donato Berardini, già collaboratore scolastico presso il Liceo Scientifico “R. Mattioli” di Vasto, ha intitolato la sua Silloge “La via”. Quella di Berardini è una scrittura essenziale, attraverso la quale il poeta di Monteodorisio (Ch) approfondisce il cammino esistenziale che ogni uomo o donna deve percorrere dal giorno della sua nascita.

La dott.ssa Daniela D’Ercole, che lavora come psicologa presso il Centro di riabilitazione S. Francesco di Vasto Marina in “Canto d’amore e di speranza” testimonia la sua presenza accanto alla sofferenza in una ricchezza di volti e di emozioni.

“Una rosa bianca”. E’ il titolo della coinvolgente raccolta di Magda Rover, poetessa vastese, anche se originaria di Albona (Pola), pluripremiata da anni in tutta Italia e presente in varie antologie letterarie. Le sue poesie esprimono sentimenti genuini, che sgorgano dal più profondo del cuore per raccontare liricamente l’intenso rapporto che l’autrice ha avuto con la nipote, quando costei era bambina.

Di Termoli (Cb) è la ins. Lina D’Incecco che in “Suggestivi richiami”, mentre presenta figure familiari e personaggi dello spettacolo, dimostra contemporaneamente grande capacità di cogliere la serenità e la gioia del vivere quotidiano, al di là delle possibili delusioni e delle improvvise sofferenze.

Il giovane poeta di Pescara Andrea Dima in “Stagioni” richiama, con ritmo incalzante e attraverso una vasta gamma di immagini, la particolare situazione di dolore e smarrimento per la perdita inconsolabile della mamma. Ma nella lirica finale Dima trova aperture di rinascita e testimonia l’attesa di “un’alba autunnale / che sa tanto di primavera”.

Infine, si libra sulle ali di un suggestivo lirismo il dott. Claudio Cianciosi, commercialista di Furci (Ch). In “Gocce di rugiada” sviluppa quattro tematiche: l’amore, la religiosità, il problema sociale e il rapporto uomo-natura e dedica una stupenda poesia al nonno, un uomo di grande levatura morale, che “ha portato la sofferenza nella trincea / la sete di giustizia nella barricata”.

LUIGI MEDEA

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