“Abbraccio”, opera di Colangelo emblema del Premio San Nicola Greco
Vasto Il Premio è andato a S.E. Mons. Juraj Stransky, vescovo di Michalovce e Kosice della Chiesa Ortodossa Slovacca
CASTIGLIONE MESSER MARINO. Torna anche quest'anno il celebre Premio San Nicola Greco e anche quest'anno emblema del suo profondo significato è un'opera scultorea di Giuseppe Colangelo, docente dell'Istituto "Pantini-Pudente". L'opera si intitola "Abbraccio", realizzata in pietra della Maiella. Si tratta di un’opera artigianale, frutto del genio umano che ha saputo plasmare, con pazienza, forza e tenacia, la pietra della nostra montagna. Ed allora il primo messaggio è quello di una pace e di un dialogo che, come ha più volte richiamato Papa Francesco, sono un’opera artigianale e richiedono il coraggio di una pazienza operosa, la capacità di calibrare ogni passo in vista dell’obiettivo, la saggezza di muoversi nel delicato rispetto delle fragilità. La pietra della Maiella è, infatti, estremamente delicata e va trattata con quella cura e quella dolcezza che sono i pilastri portanti di una cultura del dialogo e della pace.
Questa pietra è stata scelta anzitutto perché e nella Maiella, perché è la nostra pietra e ciò sta a dire che dialogo e pace vanno sempre calati nel contesto delle nostre opere e dei nostri giorni, in quella ferialità quotidiana, fatta di incontri, relazioni, impegni, successi e sconfitte, che costituisce il luogo in cui siamo chiamati a mettere la nostra tessera al grande mosaico della storia del mondo.
L’opera vuole rappresentare un incontro di due rigidità che pian piano si ammorbidiscono, l’una influenzata dalla conquistata duttilità dell’altra. Non si può costruire la pace se non si impara ad abbandonare le proprie rigidità, che spesso nascondono paure e ferite e che rischiano di nascondere il volto, fragile ma autentico, della nostra umanità. I due elementi non sono perfettamente allineati e questo sta a dire che la pace è sempre dinamica, che la relazione è sempre in movimento. E, allora, si tratta ad un tempo di accelerare e di saper attendere nella convinzione che ciò che conta è il camminare insieme.
I due elementi sono poi avvolti da un drappo mosso dal vento. E’ il segno di una relazione che viaggia nel vento del tempo, di una pace e di un dialogo che sanno cogliere le sfide della storia e che non hanno paura di ripensarsi e rimodularsi cogliendo i segni dei tempi, fuggendo l’atteggiamento di quelli che Giovanni XXIII chiamava “profeti di sventura”. Il drappo rappresenta anche il pensiero, tratto di comune umanità, capacità di discernere volando alto, possibilità di leggere le piccole e grandi vicende della storia personale e dei popoli da una prospettiva ampia per non diventare asfittici, prigionieri di meschinità e piccole beghe che rendono buia la vita.
Volando alto, volando insieme, non rinunciando a quella speranza che ci fa umani, possiamo costruire la pace. Il drappo del pensiero genera ali di colomba a ricordarci che quell’abbraccio tra umano e divino grazie al quale “misericordia e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno. La verità germoglierà dalla terra e la giustizia si affaccerà dal cielo” (Sal. 85).
L'assegnazione del Premio San Nicola Greco 2019 è andata a S.E. Mons. Juraj Stransky, Arcivescovo di Michalovce e Kosice della Chiesa Ortodossa Slovacca. Mons. Starnsky sarà presente a Guardiagrele in occasione delle prossime celebrazioni in onore di San Nicola Greco che culmineranno con i festeggiamenti della terza Domenica di Maggio (Domenica 19). Mons. Stranky, che ritirerà il riconoscimento al termine di una solenne celebrazione in rito greco, ha già visitato il santuario di San Nicola greco nel settembre 2016 in occasione dell'incontro della commissione di studio e di dialogo tra la chiesa cattolica e le chiese ortodosse. Da allora, l'Arcivescovo, da anni impegnato nella costruzione di percorsi di incontro e di dialogo tra la spiritualità latina e quella bizantina, ha promosso nella sua terra il culto del Santo monaco compatrono di Guardiagrele, autentico ponte tra Oriente e Occidente e, pertanto, icona di pace e accoglienza delle diversità.
Il Premio San Nicola Greco negli scorsi anni è stato conferito al Cardinale Renato Raffaele Martino, a Padre Emiliano Fabbricatore, Abate dell' Abbazia Greca di Grottaferrata, agli storici Ezio Mattiocco e Alberto Melloni e al Coordinamento degli Enti Locali per la Pace.