Beatriz Alejandra Tabaracci: «Vasto è stata la mia culla»

desaparecidos sab 29 giugno 2019

Vasto Uscito da qualche giorno "1145. La Ricerca", il secondo libro della scrittrice italo-argentina

Cultura e Società di Federico Cosenza
2min
Beatriz Alejandra Tabaracci ©Vastoweb
Beatriz Alejandra Tabaracci ©Vastoweb

VASTO. Da qualche giorno è uscito il nuovo libro di Beatriz Alejandra Tabaracci, scrittrice argentina, ma la sua famiglia ha origini vastesi. La sua bisnonna infatti era proprio di qui e lei ha percorso il suo viaggio al contrario. Nata a Buenos Aires, il 28 febbraio 1972, in seguito alla crisi in atto in Argentina torna a vivere Vasto nel 1992 con la famiglia.

Una volta in Italia si dedica all’illusionismo e alla prestidigitazione prima e al burattinaggio successivamente, anche con buoni risultati. Poi decide di dare sfogo ad un'altra sua passione: la scrittura ed è qui che nasce il suo primo lavoro "1145. La Scoperta".

Per parlare di questo lavoro e della sua ultima fatica "1145. La Ricerca" l'abbiamo incontrata ed ecco cosa ci ha raccontato: "E' un libro che dà alla luce la ferita aperte e sanguinante che è nel cuore degli argentini che è quella dei desaparecidos. Abbiamo scoperto che tanti italiani sono stati coinvolti in questa tragedia e nella dittatura che c'è stata dal 1976 al 1983, un dramma che ha coinvolto una intera generazione e le famiglie ad essa collegate. Nel libro tento di raccontare in maniera romanzata la vicenda dei desaparecidos perché volevo arrivasse agli adolescenti uno spaccato della nostra storia. Protagonista del libro è una figlia di desaparecidos che scopre questa dura realtà, parliamo di 30 mila persone scomparse nel nulla e 500 figli dichiarati come figli di quest'ultimi. Una di questi 500 figli è la mia protagonista."

Nella sua trilogia ci sarà spazio anche per un vastese desaparecidos si tratta di Menna: "Dopo delle ricerche abbiamo scoperto l'esistenza di questo desaparesidos vastese e sarà argomento del libro che chiuderà la trilogia. Un lavoro che uscirà tra qualche anno e che completerà questa storia che è ancora viva nel cuore di tanti argentini e italiani".

Il suo primo libro "1145. La Scoperta" è stato molto apprezzato soprattuto dai giovani ed anche da Papa Francesco. Inoltre ha vinto anche un premio: "Diverse scuole della bergamasca e della bresciana hanno adottato il mio primo libro come testo di narrativa. Nel 2015 ho avuto un riconoscimento, un premio letterario a livello internazionale, come migliore scrittrice straniera. "1145. La Scoperta" è stato inviato anche a Papa Francesco e con grande onore ho ricevuto anche la sua risposta di ringraziamento. Lui ha avuto il tempo di dedicarmi due parole che rimarranno per sempre nel mio cuore."

Infine non poteva non raccontare il suo particolare legame con la città di Vasto: "Sono tornata in questa terra meravigliosa, Vasto mi ha accolto veramente con tutto il suo splendore e mi ha dato la possibilità di dare sfogo alle mie altre passioni. Sono arrivata qui come un'artista per fare giochi di prestigio e burattinaggio, ho vinto dei premi a Pescara nel 1992 e nel 1994. Cosa altro dire.. Vasto è stata la mia culla".

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