Confindustria Chieti-Pescara e Parco scientifico, collaborazione per il rilancio

lun 10 dicembre 2018

Vasto Zecca: "Confindustria riconosce nel Parco scientifico e tecnologico una infrastruttura con forte potenziale di ulteriore impiego a servizio delle imprese"

Flash News di La Redazione
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Confindustria Chieti-Pescara e Parco scientifico, collaborazione per il rilancio ©vastoweb.com
Confindustria Chieti-Pescara e Parco scientifico, collaborazione per il rilancio ©vastoweb.com

CHIETI. Il Parco Scientifico nasce ed è stato mantenuto come strumento aperto alla partecipazione di imprese che ne condividano la strategia e vogliano utilizzarlo per l'attuazione di progetti di innovazione e ricerca.

Su questa premessa viene sottoscritto un protocollo di collaborazione con Confindustria Chieti-Pescara, strumento di riconnessione del Parco con il tessuto produttivo della regione e non solo.

Per il Presidente di Confindustria Chieti Pescara Gennaro Zecca: "Confindustria riconosce nel Parco scientifico e tecnologico una infrastruttura con forte potenziale di ulteriore impiego a servizio delle imprese che investono nel piano Impresa 4.0. L'obiettivo principale del protocollo riguarda la diffusione della conoscenza delle opportunità offerte dal Parco, rendendolo parte integrante della rete di strumenti della ricerca industriale, (tra i quali il Consorzio ABSIDE e il Digital Innovation Hub di recente costituzione, i Poli di Innovazione, le Università e gli altri centri di ricerca pubblici e privati), nonché l'attivazione di collaborazioni strette con imprese che possono trovare in Abruzzo quei supporti che spesso vengono cercati altrove".

Il Parco Scientifico e Tecnologico d'Abruzzo nasce nel 1993 come Consorzio partecipato dalla Regione Abruzzo e maggioranza privato.
Dalla costituzione fino al 1997 realizza, mediante l'utilizzo di fondi POP 90/93 il Progetto Strategico Regionale "Parco Scientifico e Tecnologico d'Abruzzo" attraverso la realizzazione e l'avviamento di Centri di Innovazione in L'Aquila e Chieti. Successivamente alla realizzazione, a seguito di regolare concessione, prevista già all'atto di definizione del progetto, il gestore delle strutture realizzate comunque di proprietà della Regione Abruzzo (per la sola componente immobiliare).

I numerosi avvicendamenti di governance e la perdita di una visione strategica hanno portato negli anni 2003-2006 al totale declino della struttura con perdita di competenze, nascita di contenziosi legali, l'insorgenza di gravi problemi economico finanziari e l'uscita della Regione Abruzzo dalla compagine sociale, che oggi è composta di soli soggetti privati (imprese e consorzi attivi nel settore della ricerca tecnologica).

Gli eventi sismici del 2009 hanno determinato la definitiva chiusura dei Centri di L'Aquila.

Il recupero di operatività della struttura si è basato negli anni dal 2006 su due direttrici principali:
• La rifunzionalizzazione del Centro di Chieti scalo, loc. Selvaiezzi, in piena zona industriale, nella quale sono presenti laboratori di ricerca e attività strumentali, oltre a spazi disponibili per l'eventuale insediamento di incubatori d'impresa, di start-up e spin-off, o sede di riferimento per aziende che utilizzino i laboratori per propri progetti di ricerca.
• L'esecuzione di progetti di ricerca industriale di notevole valore da parte di società già presenti nella compagine sociale o entrate per lo scopo specifico.

Sulla prima direttrice si sono riuscite a mantenere attive ed aggiornate importanti attrezzature di servizio nel settore delle prove misure applicabili ai comparti merceologici della meccanica, della chimica, della simulazione ambientale, delle plastiche e vernici, della prova di protesi, ortesi ed ausili per disabili e della conferma metrologica per misure lineari, masse, pressioni ecc..

Da gennaio 2019 i laboratori torneranno ad una gestione diretta del Parco Scientifico e Tecnologica attraverso il perfezionamento dell'acquisto di ramo azienda dell'attuale gestore.
Sulla seconda direttrice il Centro ha ospitato numerosi progetti di ricerca con realizzazione di impianti pilota su scala semi industriale:
- Vettore idrogeno: è stato condotto un progetto di ampio respiro con la partecipazione di 7 Università Italiane e di un'impresa privata oltre al Parco medesimo. Il progetto con una spesa complessiva di circa 10 M€ finanziato al 70% ha prodotto brevetti nel settore delle membrane metalliche per la separazione di gas; lo sviluppo di catalizzatori strutturati su spugne ceramiche. L'impianto pilota realizzato ha attivato una virtuosa filiera di ricerca su altre tematiche;
- Sviluppo di un reattore di reforming del metano con ossidazione parziale (CPO);
- Sviluppo di un reattore per la metanazione (produzione di biometano da idrogeno e anidride carbonica);
- Digestione anaerobica di Forsu: progetto di ricerca del valore di 800.000 € sostenuto finanziariamente attraverso risorse sullo strumento di programmazione regionale per la ricerca scientifica riservato alle imprese aderenti ai Poli di Innovazione (realizzato attraverso un contratto di rete).

Nel breve periodo saranno sviluppate presso la sede di Chieti da parte di soci della struttura le sezioni sperimentali di due significativi progetti in corso di attuazione:

- Progetto STREAM (sostenuto finanziariamente dal PON del Ministero dello Sviluppo Economico) incentrato sulla messa a punto di tecnologie evaporative per il trattamento di reflui industriali in una logica di zero scarichi (valore 1,7 M€).

- Progetto DEMETO: Le plastiche e tra queste il PET/Poliestere sono oggi al centro dell'attenzione mediatica e dell'interesse dei consumatori per via del loro impatto ambientale. Le plastiche infatti sono riciclate producendo oggetti che alla fine della loro vita perdono la loro funzionalità originale, come una bottiglia che diventa un capo d'abbigliamento, e quindi possono solo essere termovalorizzati o smaltiti in discarica. In questo contesto l'economia della plastica è una economia lineare. Ma il progetto europeo DEMETO, basato su una tecnologia brevettata dall'azienda svizzera GR3N SAGL e sviluppata in collaborazione con gli altri partners tra i quali Processi Innovativi srl, si occupa di fare riciclo chimico del PET cioè riottenere i mattoni che compongono questa plastica e nel fare questo rimuoverne tutti i contaminanti. I prodotti così ottenuti possono essere utilizzati per produrre plastica vergine. Con i risultati di DEMETO si può parlare finalmente di economia circolare per il PET." (valore 6 M€).

Sono in corso ulteriori azioni da parte dei soci in diversi settori industriali: è significativo citare la messa a punto di materiali polimerici biodegradabili e compostabili da coltivazione di microalghe.

L'Amministratore Delegato del PST Ing. Alberto Santalucia ha dichiarato:
"Il rilancio del Parco Scientifico e Tecnologico è basato su un progetto, condiviso anche dalla regione Abruzzo, di attrazione di investimenti nella ricerca e sviluppo industriale attuata all'interno del Centro di Innovazione in Salvaiezzi. L'obiettivo è quello di creare virtuose filiere tematiche in linea con le competenze presenti nei settori della chimica, della farmaceutica, dell'energia e delle biotecnologie."

L'accordo siglato oggi con Confindustria rappresenta il primo collegamento del Nuovo Parco Scientifico con il tessuto industriale territoriale.
La natura aperta della società Parco Scientifico e Tecnologico d'Abruzzo Srl favorisce l'aggregazione di strutture di ricerca afferenti a diversi soggetti industriali in logiche di filiera.

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