«Oscar Fuà», un ragazzo che combatté per la libertà

La Meglio Gioventù mar 22 gennaio 2019
Flash News di Francesca D'Anversa
3min
L'autore del saggio Edoardo Puglielli ©Termolionline.it
L'autore del saggio Edoardo Puglielli ©Termolionline.it

TERMOLI. In occasione della Giornata della Memoria, sabato 19 gennaio lo scrittore e docente Edoardo Puglielli ha presentato il suo libro «Oscar Fuà. Patriota della Brigata Maiella», edito da Lupi editore.

Edoardo Puglielli, docente e ricercatore presso l’Università degli Studi Roma Tre, autore de «Il movimento anarchico Abruzzese» e «La scuola italiana dall'unità al fascismo».

A moderare l'incontro Alessandra Molinero, docente di storia e filosofia, e Francesco De Lellis, traduttore.

«Ad accompagnare Edoardo Puglielli, sono due personalità che gravitano intorno alla realtà culturale termolese gli organizzatori della rassegna cinematografica "Tempi moderni", grazie al loro impegno che oggi siamo riusciti ad avere con noi Edoardo Puglielli», con queste parole ha presentato l'incontro Danilo Rana, in rappresentanza della libreria Fahrenheit.

Edoardo Puglielli ha ipnotizzato i presenti, la sua presentazione è stata una vera e propria lezione di storia.

Il libro di Edoardo Puglielli è promosso dal Centro Studi e Ricerche "Carlo Tresca" di Sulmona, la storia di un ragazzo ebreo Oscar Fuà che si arruola a 17 anni nella Brigata Maiella.

«Il nome di Oscar Fuà è sempre rimasto un mito nelle associazioni partigiane abruzzesi, ma le uniche tracce della sua esistenza sono legate alla Brigata Maiella», ha spiegato lo scrittore.

Nel libro, Edoardo Puglielli inserisce la vicenda di Oscar Fuà tracciando un quadro storico approfondito che dal contesto nazionale della guerra, al crollo del regime nel '43, dall'occupazione germanica allo scontro tra alleati e tedeschi: in questo contesto storico, introduce la Brigata Maiella e il suo territorio di riferimento l'Abruzzo e Sulmona.

Ripercorre la vita di questo ragazzo, narrandoci del suo contesto familiare e della sua vita da cittadino anche attraverso le interviste fatte ai suoi fratelli.

«Nel Luglio del '38 fu pubblicato il Manifesto degli scienziati razzisti fascisti, da quel momento tutta la vita degli ebrei italiani cambiò, da cittadini italiani a pieno titolo, quelli che erano stai fin' ora diventano reietti senza diritto: espulso dalle scuole e dalle università, impediti dalle professioni.

Cosi cambia anche la vita di Oscar Fuà che apparteneva a una famiglia di stimati commercianti di Sulmona, il padre partecipò alla prima guerra mondiale, prigioniero di guerra, era stato decorato con la Croce al merito di guerra, iscritto al Partito Nazionale Fascista».

Il libro indaga anche come questa famiglia abbia vissuto il cambiamento radicale della loro vita e di come la nuova condizione è stata sentita da Oscar Fuà.

«Una domanda che viene spontanea, leggendo la vita di Oscare perché un ragazzo così giovane decida di arruolarsi nella Brigata Maiella, quando la sua città è stata già liberata, nonostante il parere contrario della famiglia.

La sua è stata una scelta etico-politica comune in quel momento a tanti italiani, quello che influì maggiormente fu il ricordo delle umiliazioni e soprusi che subì negli anni lui e la sua famiglia», spiega l’autore intuendo già le possibili domande dei lettori.

«L'atteggiamento dei sulmonesi neiconfronti dei loro concittadini ebrei, rispecchia quello che avveniva in altre città italiane: chi rimaneva indifferente, chi partecipò alla persecuzione e chi aiutò con una vera e propria resistenza umanitaria».

Questo è quello che accadde alla famiglia Fuà, vennero accolti e aiutati anche a prezzo di dolorosissime separazioni, i fratelli vennero separati e accolti da altre famiglie che li spacciavano in caso di controlli per propri figli.

Personaggio che colpisce all'interno del libro di Puglielli è il maestro elementare Giuseppe Giampietro che li accoglie in casa propria dopo l'espulsione dalla scuola per continuare il suo ruolo da educatore.

Un’altra figura di insegnante compare nel libro, si tratta del maestro Vincenzo De Meis di Roccapia, che aiutò i ragazzi ebrei a sottrarsi al lavoro coatto perché riconosciuti come ebrei.

Il libro di Puglielli permette al lettore di conoscere la resistenza abruzzese non nota rispetto a quella dell’Italia Settentrionale e invita a riflettere sui sacrifici di tanti anche giovanissimi con nel caso dello stesso Oscar Fuà, che hanno reso l'Italia un paese libero.

La storia è maestra di vita, e come tale dovremmo far sì che gli errori commessi in passato non si ripetano e che il sacrificio di molti non rimanga invano.

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