«Prime risposte del Governo alla richiesta di rilancio dell'automotive»
TERMOLI. Invocato da molti, comincia a prendere corpo con fondi cospicui, al di là delle garanzie e dei prestiti erogati nei mesi scorsi, il sostegno del Governo al rilancio dell'automotive.
"I 410 milioni di euro che il Governo con il decreto agosto mette in campo per incentivare l'acquisto di auto ecologiche sono una prima risposta al sostegno che da tempo sindacati e imprese chiedono per sostenere il settore automotive nella crisi post-Covid, ma bisogna da subito guardare oltre e dare più stabilità alle azioni di rilancio".
Ad affermarlo in una nota è Roberto Benaglia, il segretario generale della Fim-Cisl. Per il sindacato, aggiunge, "è indispensabile che queste misure vengano rifinanziate se rapidamente esaurite e che nella distribuzione delle stesse si guardi non solo in prevalenza ai modelli eccellenti dal punto di vista ecologico, ma maggiormente a quelli che pur a basse emissioni possono essere più alla portata degli acquisti delle famiglie italiane, spostando se necessario le risorse tra le 4 aree di emissioni nelle quali il decreto suddivide gli incentivi".
Per Benaglia, "dobbiamo sempre guardare a quanto in modo assai più massiccio e stabile altri paesi come Francia e Germania stanno facendo per sostenere i cambiamenti che la mobilità sta vivendo. Guidare la politica industriale è sempre più compito prioritario delle scelte economiche dei governi. In questi anni abbiamo accumulato ritardi, le risorse e gli investimenti, sia privati che pubblici, sono stati ampiamente inferiori rispetto ad altri paesi", aggiunge.
Oltre a un robusto e ben orientato sistema di incentivi come Fim Cisl, rileva il leader della Fim, "guardiamo con attenzione alle misure del Recovery plan, da investire per sostenere la transizione tecnologica che non solo Fca nella fusione con Psa, ma anche la forte filiera di componentistica auto italiana si sta preparando a gestire: incentivare le tecnologie, facilitare i processi aggregativi tra i fornitori per aumentare efficienza e competitività e soprattutto la creazione di competenze adatte dei lavoratori sono i nuovi assi su cui proponiamo di giocare le ingenti risorse europee che entro ottobre vanno appostate".
Fonte Adn-kronos