Manley gela la Fca, reazioni durissime contro il Governo

Day after mar 15 gennaio 2019
Lavoro ed Economia di La Redazione
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Fca Termoli ©Termolionline.it
Fca Termoli ©Termolionline.it

TERMOLI. Inevitabili le reazioni alle dichiarazioni dell’Ad di Fca Manley sulla revisione del piano degli investimenti in Italia da 5 miliardi di euro a seguito dell’eco-tassa.

Durissimo il numero uno della Fim-Cisl, Marco Bentivogli, «Come temevamo la cosiddetta “ecotassa” inserita nella legge di Bilancio ha dato il suo primo effetto e non sull’ambiente ma sul piano triennale di 5 mld di investimenti di Fca annunciato lo scorso 30 novembre. Fare le auto elettriche è la cosa più semplice, infrastrutture e ecosistema per farle funzionare sono in Italia all’anno zero. L’amministratore delegato di Fca Mike Manley ha annunciato la revisione del piano di investimenti nel nostro Paese segnalando che lo scenario è cambiato. Il Governo con “l’ecotassa” che però all’ambiente non darà giovamento, ha cambiato i presupposti su cui era stato costruito, tra l’altro non risolvendo i problemi ambientali, ma favorendo solo i produttori esteri, altro che sovranismo.

Da tempo come sindacato abbiamo incalzato i produttori sulla necessità di accelerare la transizione verso l’elettrico: ora che avevamo raggiunto un’intesa, Fca e i lavoratori, il Governo sta rischiando di far saltare tutto.Occorrono almeno 20 mesi per avere i primi risultati. Il governo deve immediatamente ritornare sui propri passi e rivedere un provvedimento sciagurato che rischia di distruggere la nostra industria dell’auto e con essa migliaia di posti di lavoro. Se così non fosse la nostra risposta arriverà sotto palazzo Chigi con tutti i lavoratori di Fca, Cnhi e Ferrrari. Il governo deve capire che la transizione verso l’elettrico è da gestire in maniera graduale investendo nell’ecosistema, infrastrutture per garantire occupazione e una mobilità sostenibile per la salute e l’ambiente. Così come è stata scritta “l’ecotassa” è un suicidio di Stato dell’industria automobilistica italiana. È necessario alla luce delle dichiarazione dell’ad Manley fare subito un incontro con i vertici di Fca per avere chiarezza sul piano quinquennale e relative assegnazioni produttive stabilimento per stabilimento. Non si possono far ricadere sui lavoratori e sull’ambiente le insipienze della politica».

Per il numero uno della Uilm, Rocco Palombella, «Comprendiamo le motivazioni di Fca, ma noi non siamo disposti a mettere in discussione il piano industriale che ci è stato presentato a Mirafiori e che prevede 5 miliardi di investimenti dal 2019 al 2021. Quel che è certo è che faremo tutto il possibile per evitare che ciò accada. Non possono essere i lavoratori a pagare le scelte del nostro governo, al quale abbiamo già più volte sollevato la questione chiedendo di rivedere il provvedimento. Il governo deve sapere che le sue azioni hanno una ricaduta concreta su 260mila lavoratori impiegati non solo in Fca, ma in moltissime altre imprese dell’automotive. Il settore negli anni ha contribuito in maniera significativa al Pil del Paese e il recente crollo registrato dall’Istat dimostra come la politica non possa non tenerne conto. Siamo pronti a fare la nostra parte per tutelare tutti i lavoratori».

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