Lavoratori della Cbi di Gissi nuovamente in presidio: «Intervenga la Regione»
Vasto Torricella: "I lavoratori sono sconcertati, dura mantenere un atteggiamento equilibrato sera interlocutori"
VASTO. In concomitanza con la manifestazione nazionale dei metalmeccanici di Napoli, dove si sono recate anche le sigle sindacali abruzzesi (LEGGI), a Gissi sono tornati in presidio i lavoratori della Cbi visto il silenzio assordante della proprietà. Ben 31 sono le famiglie a rischio, senza calcolare quelle dell'indotto.
Carmine Torricella della Fiom-Cgil ha affermato: "I lavoratori sono sconcertati, martedi scorso abbiamo dichiarato 10 ore di sciopero in aggiunta alle 8 ore di sciopero generale di oggi. Abbiamo volutamente fatto le prime due ore di sciopero venerdì scorso (LEGGI). Abbiamo dato alla CBI tutto il tempo per un contatto ma nessuno si è fatto sentire. I lavoratori non riescono a credere a tutto ciò una dirigenza così lontana dai problemi dell'azienda in trent'anni non l'avevano mai incontrata. È dura anche per noi mantenere un atteggiamento equilibrato quando non hai interlocutori. Qui ci sono delle professionalità che non possono essere perdute, ci sono famiglie che hanno questo lavoro come unico sostentamento, la CBI ha avuto tanto da questi lavoratori e non si meritano tanto disprezzo."
Angelo Angelucci della Fim-Cisl è stato alla manifestazione di Milano: "Sono andato a Milano perché c'è una sede della Cbi ed anche qui c'è preoccupazione per il futuro".
A questo punto visto le resistenze aziendali ad intraprendere un dialogo con le sigle sindacali, urge l'intervento della Regione Abruzzo.
