Sallese, Cerella: «Chi o cosa impedisce di difendere questa storica azienda?»

LE PERPLESSITà lun 16 settembre 2019

Vasto "I governi regionali hanno riservato alla Cerella, le peggiori condizioni economiche di contribuzione chilometrica"

Lavoro ed Economia di La Redazione
2min
a sinistra Paolo Sallese, a destra autobus Cerella ©Vastoweb
a sinistra Paolo Sallese, a destra autobus Cerella ©Vastoweb

VASTO. La notizia di default della Cerella che in questi giorni campeggia sui social e sui giornali non piace a Sallese della FILT CGIL.

"Non si vogliono negare certe difficoltà economiche che la società era ed è chiamata a gestire, quindi è da escludere che si si stia trattatando di un fulmine a ciel sereno. Esiste una certa nuvolosità su questa azienda, e comunque per il sindacato sulle altre non splende sempre il sole, se è vero che è tutto il settore dei trasporti sia del tpl che commerciale ad essere economicamente in crisi.

Detto ciò, lo tsunami mediatico che descrive in questi giorni il default della partecipata regionale vastese, sembra corrispondere più ad un disegno politico che ad un reale peggioramento delle condizioni economiche ed organizzative aziendali tali da poter giustificare da una parte certe minacce temerarie, dall'altra certe scelte di taluni soggetti del CDA di voler abbandonare la nave in un momento di ordinaria difficoltà. Tutto era già noto a tutti, anche quando fu scelto di ricapitalizzare l'azienda a dicembre 2018 con la cifra di oltre 500 mila euro, e vi fu la scelta di subentrare da parte di alcuni nel CDA, gli stessi che oggi si dimettono. Allora ci furono proclami positivi unanimi che annunciavano finalmente la salvezza della società Cerella, nonostante a livello sindacale qualche dubbio - dice Sallese- lo abbiamo sempre avuto ed esternato.

Allora qualche domanda è d'obbligo alla Regione, a TUA, ai vertici della società, al collegio sindacale, agli organi di revisione contabile, ecc... : quali sarebbero dunque oggi, gli elementi nuovi che non si conoscevano alla data della ricapitalizzazione, tali da rendere impossibile alla società Cerella di continuare ad operare? Perché si vorrebbe privare alla società la sopravvivenza elemento necessario per dare lavoro ai suoi dipendenti, che tanti sforzi insieme al management societario, hanno compiuto nel corso degli anni per difendere il nome di una società con oltre 70 anni di vita?

La società Cerella, nonostante le difficoltà legate ai servizi affidati che insistono nelle aree interne decisamente più svantaggiate e disagiate, ha da sempre cercato di assicurare lo svolgimento dei servizi, nonostante le condizioni di viabilità spesso precarie e pericolose e le peggiori condizioni meteo invernali legate ai territori; servizi garantiti nonostante una dotazione di mezzi certamente non di ultima generazione, elemento che afferma il sindacato, esalta certamente la qualità del suo personale dipendente, che vorrebbe vedersi riservato ben altro trattamento. I governi regionali -denuncia il sindacalista- che si sono succeduti negli anni, hanno riservato alla Cerella, le peggiori condizioni economiche di contribuzione chilometrica, a cui si è aggiunto la decisione dell'ultimo governo regionale a guida Luciano D'Alfonso, di non erogare più dal 2016 le quote relative alle somme destinate alle società di trasporti dei contributi del CCNL, che nella ditta Cerella pesa in bilancio circa 500 mila euro annui. In conclusione Sallese censura il silenzio di tutti i sindacati a livello regionale e della politica vastese intorno alla vicenda Cerella. Cosa o chi, impedisce loro di trovare il tempo di difendere questa storica società e le famiglie che vi lavorano?".

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