Cbi di Gissi, i lavoratori tornano in presidio visto l'imminente licenziamento

CRISI OCCUPAZIONALE mer 02 ottobre 2019

Gissi I sindacati: "Ad oggi non abbiamo soluzioni"

Lavoro ed Economia di Federico Cosenza
3min
Cbi di Gissi, i lavoratori tornano in presidio visto l'imminente licenziamento ©Vastoweb
Cbi di Gissi, i lavoratori tornano in presidio visto l'imminente licenziamento ©Vastoweb

GISSI. Trenta padri di famiglia presto senza lavoro, appare sempre più segnato il destino della Cbi di Gissi dopo l'incontro avvenuto ieri. Questa mattina i lavoratori sono tornati in presidio con un'ora di sciopero dalle 11 alle 12, ancora una volta per far sentire la propria voce e per smuovere le coscienze del mondo della politica e della proprietà.

Con loro questa mattina c'era anche il consigliere di minoranza del Comune di Monteodorisio, Nicola Generoso che ha affermato: "Non si possono lasciare in mezzo ad una strada trenta lavoratori e le loro famiglie. Bisogna fare qualcosa, sono qui oggi per manifestare la mia vicinanza. E' tempo che la politica si faccia carico di questa situazione e dia delle risposte."

Infatti ci sono anche 5 cittadini di Monteodorisio che lavorano in questa azienda.

In Val Sinello la situazione negli ultimi anni è andata via via sempre più peggiorando, con tante aziende che pian piano hanno chiuso o delocalizzato.

Il sindaco di Vasto Francesco Menna si è espresso così: "Sentirò il sindaco di Gissi in queste ore per capire cosa fare e come dare la nostra vicinanza ai lavoratori. L'assessore regionale al lavoro deve essere presente sul territorio, deve intervenire urgentemente su questa vicenda e convocare un confronto con la proprietà. Quest'ultima deve spiegare ai lavoratori chiaramente cosa intende fare. Purtroppo questa non è la prima vertenza che si apre nel vastese, serve un incontro per generare certezze e dare speranza a questi padri di famiglia".

Sull'incontro di ieri le sigle sindacali Fim Cisl, Fiom Cigl ed Rsu Cbi Spa hanno affermato:

"Si è tenuto ieri, presso la sede della Confindustria di Vasto, l’incontro fra le rappresentanze sindacali dei lavoratori, assistite dalle rispettive Organizzazioni Sindacali, con i vertici della CBI SpA di Gissi.

Un incontro pieno di aspettative per scongiurare l’apertura della procedura di mobilità per 31 lavoratori, in sostanza la chiusura del sito di Gissi, aperta il 30 agosto scorso.

Pieno di aspettative dopo le raccomandazioni della Regione Abruzzo a trovare strade diverse dal licenziamento.

Pieno di aspettative dopo i contatti informali avuti con la Direzione Aziendale conseguenti alle giuste dimostrazioni di dissenso messe in atto dai lavoratori, “stiamo lavorando per trovare soluzioni alternative” ci avevano detto e scritto.

Anche le altre istituzioni, i Sindaci di Gissi e Vasto, che non hanno fatto mancare la loro solidarietà e financo la presenza ai presidi dei lavoratori davanti lo stabilimento, avevano le stesse notizie.

Purtroppo, ieri, dopo trenta giorni, quasi allo scadere del termine sindacale di consultazione previsto dalla legge, ai rappresentanti dei lavoratori i Dirigenti della CBI SpA sono tornati a ribadire: rispetto all’ultimo incontro, quello tenuto in regione il 10 settembre scorso, non abbiamo altro da dire - quindi la conferma del licenziamento di tutti i lavoratori; stiamo tentando di fare delle trattative - senza nulla specificare; ad oggi non abbiamo soluzioni alternative.

Vane sono state anche le richieste di parte Sindacale di attuare misure alternative al licenziamento, che pure in questi casi si possono praticare, a partire dalla Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria per cessazione di attività oppure, come consigliato dagli stessi Dirigenti della Regione, il ricorso ai Contratti di Solidarietà.

L’assemblea dei lavoratori tenutasi in data odierna rigetta categoricamente l’atteggiamento dei dirigenti della CBI e la loro idea che intanto vanno licenziati tutti i lavorati, così da lasciare il sito libero ed appetibile per un non ancora identificato compratore.

È per questo che i lavoratori della CBI SpA, sentendosi oltretutto presi in giro da chi li ha illusi con imminenti e fantomatiche soluzioni alternative ad allentare la presa degli scioperi messi in atto, hanno deciso di tornare ad attuare le forme di lotta precedentemente decise escogitando anche forme alternative di protesta.

Il tutto nella speranza di un ripensamento e che alla prossima riunione programmata per il 9 ottobre prossimo alle ore 15, sempre presso la sede di Confindustria Vasto, si possano praticare soluzioni che non lascino 31 famiglie in mezzo alla strada."

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