Sallese: «Fit Cisl e Faisa Cisal non rispettano il Ccnl di categoria, violate norme»

l'accusa gio 03 ottobre 2019

Vasto Il sindacalista: "Censuro l'atto unico che è di una assoluta gravità"

Lavoro ed Economia di La Redazione
2min
a sinistra Paolo Sallese, a destra autobus Cerella ©Vastoweb
a sinistra Paolo Sallese, a destra autobus Cerella ©Vastoweb

VASTO. Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa per conto di Paolo Sallese della Filt Cgil:

"A denunciare l'accaduto ieri mattina tra sindacati e lavoratori della ditta Autoservizi Cerella a Vasto, è Sallese della FILT CGIL, che senza mezzi termini censura l'atto unico che a suo avviso è di una gravità assoluta.

Si è svolta un assemblea dei lavoratori indetta dai segretari Regionali Alessandro Di Naccio della FIT CISL Abruzzo e da Luciano Lizzi della FAISA CISAL Abruzzo in previsione dello sciopero regionale di 24 ore fissato per il prossimo 7 ottobre.

L'assemblea si è tenuta presso i locali della CISL a Vasto in c.so Mazzini e presso una autoscuola. Infatti poiché alcuni lavoratori erano impegnati nelle operazioni di rinnovo del CQC, c'è stata una spola alternata dei due segretari regionali dalla sede sindacale a quella dell'autoscuola, apparentemente al fine nobile di poter garantire la massima partecipazione dei lavoratori all'assemblea.

Tutt'altra verità! Le modalità che prevedono lo svolgimento di assemblee dei lavoratori durante l'orario di lavoro, sono infatti disciplinate dall'art. 11 di cui al CAPO II – DIRITTI Sindacali del CCNL Autoferrotranvieri. Questa norma è stata chiaramente violata dai due Segretari Regionali, quindi dal sindacato confederale firmatario del contratto di categoria, nel chiaro intento di evitare proprio la libera e plurale partecipazione a tutti i lavoratori e di cirvoscriverla ai propri fiduciari. Infatti la citata norma prevede che l'assemblea si svolga nei locali aziendali, che siano noti gli argomenti all'ordine del giorno, che siano quindi informati tutti i lavoratori a cui deve esser garantita la partecipazione.

Oltre a risultare incontrovertibile quindi l'abuso del diritto delle prerogative sindacali da una parte, risulta altrettanto incontrovertibile il Danno procurato ad alcuni lavoratori, quelli esclusi, i quali non hanno, da un lato potuto evidentemente partecipare e quindi esprimere opinioni e critiche, dall'altro sono stati privati della retribuzione prevista a chi partecipa all'assemblea.

È noto a tutti che le assemblee retribuite indette della Filt Cgil presso la ditta Cerella, si sono svolte nei locali aziendali e che tutti siano stati preventivamente informati sia verbalmente che con avviso scritto; tanto che a partecipare ed intervenire sono risultate le stesse RSA di altre sigle sindacali, cito quello della Fit Cisl o della Ugl trasporti alla penultima assemblea piuttosto che quello della UIL trasporti alla ultima più recente. Il dirigente sindacale della Filt Cgil Paolo Sallese, a questo si rivolge pubblicamente ai massimi dirigenti sindacali della Cgil a livello regionale per chiedere di valutare le azioni possibili nei confronti di questi personaggi, che magari scioperano contro le aziende che non rispettano i contratti collettivi, salvo poi essere loro i primi a calpestarne a danno dei lavoratori le norme.

Per quanto mi riguarda - rende noto Sallese-, sono continuamente alla ricerca di unitarietà dei lavoratori e la mano è tesa a tutti indistintamente dentro la ditta Cerella, non altrettante intenzioni esistono a livello sindacale, poiché si ritiene imputabile a loro carico molte responsabilità rispetto alla fase di pericolo fallimento della partecipata regionale che l'azienda e la politica è chiamata a scongiurare.

Del resto basta vedere il loro impegno e le dichiarazioni pubbliche, ammesso le troviate, rispetto agli attuali problemi della Cerella, per capire l'interesse che hanno per chi vi lavori. Sono gli stessi che in diverse circostanze, anziché favorire l'incorporamento totale nella società regionale, hanno acconsentito drastici ridimensionamento di quote societarie pubbliche in favore di società private, creando una sorta di calderone societario su cui chiunque potesse mettere le mani, pur in presenza a parere di chi scrive spesso di evidenti conflitti di interesse."

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