Concorso per infermieri, Leone: «E' arrivato il momento di fare una riforma per le assunzioni»

i dubbi dom 26 gennaio 2020

Vasto "I ricorsi sono giustificati ma c'è un eccesso di questi, spesso sono giustificati e derivano dall’incompetenza di chi organizza gli esami"

Lavoro ed Economia di La Redazione
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Daniele Leone ©Daniele Leone
Daniele Leone ©Daniele Leone

VASTO. "Circa 8000 mila domande per 30 posti da infermiere. Si sono presentati in quasi 5000 con il sogno di lavorare in un ospedale pubblico. Il miraggio del posto fisso resiste, anche se fra ricorsi e bandi difettosi la certezza dell’assunzione ormai non c’è più.

Forse è arrivato il momento di fare una riforma, anche se non sarà la soluzione... Siamo il Paese della burocrazia implacabile, della giustizia lenta e del concorsone pubblico, dove il primo obiettivo è uscirne vivi. Altro che vincerlo. Esagerato?

Chiedetelo ai circa 5000 candidati per 30 posti da infermiere all'ASL che l'8 gennaio hanno effettuato un viaggio di diverse ore per sostenere la preselezione e ora gli oltre 1000 infermieri che l’hanno superata hanno paura del rischio ricorso al TAR. In barba a chi aveva viaggiato in treno, di notte o si era pagato un albergo, provenendo da tutta Italia. Il quotidiano, Il Sole 24 Ore, di recente, ha pubblicato un dato shock: il Tar esamina in media 1.000 fascicoli l’anno, relativi a ricorsi su selezioni pubbliche. Eppure, siamo sempre lì.

Ad ogni bando che si apre, ci provano in migliaia, sperando nell’agognato posto pubblico. Quello che ti sistema per la vita (come dice Checco Zalone sul cosiddetto "posto fisso") Poche chance di vincere un concorso, ma molti tentano. "Diciamola tutta. I concorsi, per come sono svolti oggi, sono alla frutta", basterebbe fare quanto già è in uso per i bandi europei.

Si distribuiscono i candidati allo stesso giorno e stessa ora, in diverse sale sparse sul territorio. Poi c’è la tecnologia. In molti Paesi la preselezione e la prima prova si possono svolgere online, da casa. Uno può dire: «ma da casa c'è il rischio che il candidato copi la risposta da un libro o da Google?» Certo! se intendiamo il solito quiz a crocette tipo patente, tutti copiano!!!!!!!!!

In Gran Bretagna, per esempio, sono frequenti le cosiddette prove “in-basket”, quelle che simulano situazioni concrete che possono presentarsi in una giornata di lavoro. Al candidato viene posta via mail una problematica che lui deve risolvere, senza che ci sia una risposta giusta, che escluda tutte le altre. Detta così pare semplice. Ma in un Paese in cui basta un cavillo per bloccare tutto, rischia di restare utopia.

I ricorsi sono giustificati ma c'è un eccesso di ricorsi e spesso sono giustificati e derivano dall’incompetenza di chi organizza gli esami. Ma la speranza è l’ultima a morire e noi infermieri partiamo lo stesso per tentare il colpaccio.

Certo nessuno vuole che si verifichino ancora errori in un concorso e ancora il rischio che la graduatoria sia da rifare daccapo. Di pochi giorni la nota della commissione sulla valutazione di quattro domande nei test di preselezione al concorso e l'attribuzione di 1 punto a coloro che hanno sostenuto la sessione antimeridiana alla domanda: " i livelli essenziali di assistenza sono in italia entrati in vigore con... " a prescindere dalla domanda data attribuisce a tutti 1 punto ma altri dubbi e problemi sono stati segnalati su altre domande come riportato in delibera dalla commissione. Ormai troppo spesso nel nostro paese assistiamo a problemi in un concorso il che ci porta a dire che le modalità per assumere gli infermiere va cambiata."

Così, in una nota stampa, Daniele Leone della Cgil

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