Avvio anno scolastico, uno studente: "Non augurateci più nulla"

LA LETTERA gio 13 settembre 2018

Vasto "Diventano vani tutti quegli inviti ad essere fiduciosi nel futuro"

Lettere al direttore di La Redazione
2min
Studenti ©Brindisi Sette
Studenti ©Brindisi Sette

VASTO. "Da pochi giorni gli studenti vastesi hanno varcato la soglia d'ingresso delle loro Scuole, in un clima di festa e circondati dal buon auspicio.

Un nuovo anno scolastico ha avuto inizio. Attraversando gli stessi cortili, rientrando nelle proprie aule, rivivendo le stesse situazioni, ci si rende conto che nulla è cambiato: niente è migliorato rispetto al passato.

Allora diventano vani tutti quegli inviti ad essere fiduciosi nel futuro.

In pochi istanti quel piccolo barlume di speranza, che tutti 'i più' avevano augurato, viene soffocato dalla consapevolezza della realtà.

Già da domani, studenti di ogni indirizzo entreranno nelle proprie aule consapevoli che l'infisso danneggiato da anni sarà rimasto ugualmente danneggiato, consapevoli che nessuno si sia interessato a quanto ciò possa essere pericoloso per loro.

In realtà forse nessuno si è interessato a loro, ma gli hanno augurato un buon anno scolastico.

A distanza di anni c'è sempre lo stesso termosifone che non riscalda in quelle mattine gelide di Dicembre e Gennaio; oppure, restano sempre quelle finestre tenute aperte da uno spago, senza le dovute sicurezze.

Oppure quelle finestre che: "o aperte, o chiuse", "o caldo, o freddo" perché la via di mezzo non puoi sceglierla e "per rimetterle a norma non ci sono i fondi, ovviamente!".

Magari non lo sono dal '92, o forse a norma non lo sono mai neanche state.

Perché per risparmiare sui controlli nessuno ha pensato che queste potessero essere pericolose.

Forse nessuno si è interessato a loro, di nuovo, ma gli hanno augurato di trascorrere l'anno scolastico in un ambiente stimolante.

Sì, domani e ancora dopodomani, gli studenti saliranno quegli scalini del corridoio e vedranno le stesse perdite dal soffitto compensate con qualche bacinella di fortuna, la solita lavagna rotta, la tapparella crollata e le corde dismesse.

Ed alla prossima scossa di terremoto si osserveranno meglio quelle crepe sul muro che, in realtà, c'erano già.

Ma, semplicemente, nessuno se ne era interessato prima, ma loro avevano augurato fiducia nelle istituzioni.

Allora, allo studente che camminerà con il suo motorino in una strada d'accesso a scuola completamente dissestata;

a chi di voi che, a causa di marciapiedi che mancano, rischierà di correre pericolo per arrivare in tempo per il suono della campanella;

a voi, il cui ingresso di scuola somiglia ad una discarica abusiva

ed a chi deve, per giungere a scuola, evitare rovi e rami che ostacolano il passaggio,

auguro soltanto di avere più cura di ricevere consigli, auguro di non averne troppo bisogno, di saper sceglierne i giusti e non quelli convenzionali dettati dal dovere pubblico.

E, a Voi, che augurate e basta: non ne abbiamo bisogno, perfavore non fateceli!

E, Noi, vi auguriamo di essere più consapevoli della realtà che ci circonda, di mantenere le promesse fatte e rifatte (... e ri-ri-fatte!), a prescindere dal voler accaparrare consensi.

Solo allora acquisiremo fiducia nelle Istituzioni e solo allora i vostri auguri avranno valore."

Piermario Angelini, Studente come tanti altri.

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