"Sia rinnovato il contratto unico della sanità privata convenzionata"
Vasto "Da oltre 12 anni stipendi fermi e ci si ricorda di noi solo nelle emergenze"
VASTO. "Illustrissimo Signor Presidente del Consiglio e illustrissimo Signor Ministro della Salute, a scrivere è un infermiere che in questi giorni alla pari dei colleghi del pubblico è impegnato ad assistere i pazienti. L' emergenza Coronavirus che ha ormai colpito tutto il mondo, interessa in questo momento soprattutto il nostro paese, l'Italia.
L' emergenza ha portato il Governo a rivalutare l’importanza, la professionalità e il grande impegno di tutti i professionisti della salute che quotidianamente si prendono cura delle persone nel nostro Sistema Sanitario Nazionale pubblico e privato convenzionato. In particolare voglio ricordare i miei colleghi infermieri, gli oss, i tecnici di radiologia, di laboratorio, le ostetriche, gli assistenti sociali, gli educatori, le logopedisti, i fisioterapisti, insomma non voglio dimenticare nessuno fino ad arrivare agli operatori sanitari e socio sanitarie, che in queste settimane sono chiamati “Eroi” da tutti e questo ci fa piacere e ci inorgoglisce.
Con piacere vedo che sono spariti di colpo i tagli al personale, le aggressioni e qualcuno finalmente dal politico al comune cittadino, si sono accorti dei nostri miseri stipendi. Mi auguro che Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata) e Aris (Associazione Religiosa Istituti Socio-sanitari) si decidano di rinnovare il contratto nazionale del lavoro ai dipendenti della sanità privata convenzionata, fermo da moltissimi anni. Capisco che stiamo attraversando un momento delicato di grave emergenza, ma non è più tollerabile che il personale degli ospedali classificati, delle cliniche convenzionate, delle case di cure convenzionate, dei centri di riabilitazione ed Rsa convenzionate e di tutte le sanitarie, siano con gli stipendi fermi da oltre 12 anni.
Noi infermieri insieme agli oss, terapisti, tecnici e tutti gli operatori della sanità, in questi anni di tagli e di mancato rinnovo del contratto abbiamo lavorato con professionalità, abbiamo subito aggressioni, rinunciato a volte alle nostre ferie, lavorato con organici ridotti e, nonostante tutto abbiamo tenuto in piedi il nostro sistema sanitario, lo abbiamo fatto anche se eravamo sottoposti a turni duri, lo facciamo per 365 giorni all'anno, festività incluse, e oggi stiamo mettendo a rischio la nostra vita e anche quella dei nostri cari, per poter sconfiggere questo nemico invisibile.
E’ in questa cornice, che chiedo ad Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata) e Aris (Associazione Religiosa Istituti Socio-sanitari) di rinnovare il Contratto Unico della Sanità Privata Convenzionata, incluse le strutture riabilitative, le case di cura socio sanitarie e anche le Rsa."
DANIELE LEONE, infermiere RSA CGIL ABRUZZO