"Cari ragazzi l'unico modo che abbiamo per sconfiggere il virus è rispettare le regole"

la lettera lun 02 novembre 2020

Vasto “Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose”

Lettere al direttore di La Redazione
5min
Studenti di spalle ©Web
Studenti di spalle ©Web

VASTO. "Caro ragazzo, cara ragazza, Innanzitutto come stai? Domanda retorica fino a qualche tempo fa, un modo per rompere il ghiaccio, oppure per non essere scortesi o non apparire maleducati, mentre ora il suo significato, vista la situazione che stiamo vivendo, assume ben altro valore.

Quante parole nuove e complicate abbiamo imparato negli ultimi mesi: pandemia, coronavirus, epidemiologia, test sierologico, tampone molecolare; abbiamo iniziato a dare peso e valenza ai numeri, che non sono più segnati su un quaderno per risolvere un quesito a scuola, ma rappresentano una persona, un individuo, un famigliare, un amico o forse anche se stessi.

Dicono che il mondo sia cambiato e penso abbiano proprio ragione: niente strette di mano, niente abbracci o saluti calorosi, tenetevi distanti sono imperativi così importanti da seguire per avere a cuore me stesso e le persone che vivono intorno a me. Però queste stesse regole che vogliono salvaguardarci, hanno modificato anche il senso più bello della nostra vita, lo stare insieme agli altri.

Eh si, so quanto possa essere difficile per te, ma anche per uno come me che inizia ad avere qualche capello bianco, perché il contatto fisico è una delle parti essenziali di un rapporto umano che voglia avere un certo significato.

Forse ti starai chiedendo il motivo di questa mia lettera a te, che mai mi hai visto in vita tua, potresti anche pensare che possa essere un altro che voglia farti la morale o sia talmente presuntuoso da volerti insegnare qualcosa.

Credimi, non è così, vorrei lasciare a te solo qualche piccola riflessione che spero possa essere utile per affrontare il vortice in cui siamo.

Rispetta le regole: sembra scontato, ma purtroppo non lo è. Oggi è l’unico modo che abbiamo per combattere un virus “democratico”, che non fa, cioè, differenza su chi colpire; rispettare le regole, che sono poche e chiare come piace molto a me, aiuta te e aiuta chi ti sta vicino, a cui penso tu voglia bene.

Nonostante tutto, vivi il mondo reale per ogni istante che puoi, e lascia al mondo virtuale uno spazio importante ma non totalitario della tua giornata. È vero che non possiamo toccarci e che dobbiamo essere distanziati, ma possiamo scambiarci sguardi e sorrisi che a volte riscaldano più di un abbraccio. Usa i social per mantenere vivi i contatti con i tuoi amici e conoscenti, ma invece di una parola scritta o di una faccina che sorride o di un vocale in cui comunque non c’è nessuno scambio comunicativo, fai una telefonata o una videochiamata, perché certe sfumature si colgono dentro un rapporto almeno a due, dalla voce o dagli occhi o dalla tua espressione.

Sfrutta il tempo che hai in modo proficuo: prima cosa non abbandonare lo studio, perché ora più di prima dipende da te. I tuoi insegnanti stanno cercando di non farti mancare nulla, ma anche per loro è difficile e allora aiutali. Si! Tu puoi aiutarli, continuando nel tuo impegno quotidiano, non adagiandoti dietro uno schermo, usando le tue grandi capacità e la tua curiosità. Il rischio grande è che tu, come tutti i tuoi compagni, restiate indietro e questo sarebbe troppo grave per il tuo futuro.

Continuando voglio lanciarti una sfida: prendi un’ora della tua giornata, sceglila e in quei momenti Leggi. Qualsiasi cosa: un fumetto, un quotidiano, un libro. Ma leggi. Non sai cosa? Chiedi consiglio: ai tuoi genitori, ai tuoi insegnanti, a qualche tuo compagno. Possibilmente leggi non su un dispositivo, ma prendi “fisicamente” in mano quello che stai per leggere, devi sentire la consistenza del libro, il suo profumo, i suoi rumori e la sua consistenza. Dentro quelle pagine ci sono mille mondi, e potrebbero essere tuoi, portandoti lontano. Leggere aiuta a sviluppare il “pensiero critico”, ci aiuta a riflettere sul mondo e a fare scelte buone per noi stessi, ci permette di conoscere l’animo umano e di apprezzarne le diverse sfumature: dietro i diversi personaggi dei libri ci siamo noi, con le nostre paure e i nostri dubbi, ma anche con i nostri sogni.

Vivi la tua famiglia: parla con mamma e papà. Di cosa? Di tutto, apri il tuo cuore e fagli conoscere il tuo mondo. Parti dalla musica che ti piace, loro non la capiranno forse, ma poi spiegagli cosa c’è dietro quel suono o dietro quelle parole, fagli capire che si sei tu. Devi avere pazienza con noi adulti, per noi è difficile riuscire a stare dietro il mondo attuale, anche perché cambia di continuo e ti assicuro che “ai nostri tempi” (mi comincia a far specie dire così) le cose erano molto più lente. Raccontagli dei tuoi sogni, non avere timore, noi vogliamo sapere cosa ti piacerebbe essere o diventare, non per semplificarti il compito, che comunque sarà complicato, ma per avere la sensazione di riuscire a rimanere al tuo fianco. Raccontagli le tue paure, non vergognartene, non c’è peggior paura di avere paura; mamma e papà sono lì anche per ascoltare le cose brutte che ti accadono o che temi ti possano accadere. E la paura è l’emozione che più ci sta accompagnando in questi mesi.

Guarda avanti a te con fiducia e con voglia, non arrenderti alla mediocrità, nella vita non accontentarti, impegnati, studia, lavora su te stesso, se senti la difficoltà chiedi aiuto, fatti incuriosire da tutto e non farti fermare dalle paure; il virus passerà prima o poi, ma tu dovrai continuare nella tua vita al meglio delle tue possibilità.

Caro amico e cara amica,

Permettimi di definirti così, anche perché sono andato un po’ a fondo nel dirti le cose e mi sembra di conoscerti da un po’ ormai, penso di averti detto tutto quello che volevo, ma mi piace salutarti con alcune parole di Albert Einstein, una delle menti più brillanti dell’intera storia dell’umanità, in un altro momento di grave crisi per il mondo intero: “Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere “Superato”.

Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e da più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza. L’inconveniente delle persone e delle Nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie d’uscita. Senza la crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c‘è merito.

È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lieve brezze. Parlare di crisi significa incrementarla e tacere nella crisi è esaltare il conformismo, invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla.” Albert Einstein – 1929

Con affetto, Luigi Gileno"



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