"Siamo stufi di vedere fondi che tornano a Bruxelles perché non vengono spesi"

m5s ven 24 settembre 2021

Vasto Lo sviluppo dei comuni attraverso gli investimenti Europei, il convegno del M5S

Politica di Francesco Di Fonzo
4min
"Siamo stufi di vedere fondi che tornano a Bruxelles perché non vengono spesi" ©Vastoweb
"Siamo stufi di vedere fondi che tornano a Bruxelles perché non vengono spesi" ©Vastoweb

VASTO. Lo sviluppo dei comuni attraverso gli investimenti Europei: è questo il tema del convegno svoltosi nel pomeriggio di oggi, venerdì 24 Settembre, presso la sala convegni ‘Aldo Moro’.

Ad introdurre l’evento, la candidata Sindaco Dina Nirvana Carinci. Tra gli interventori l’Onorevole Mario Furore, Europarlamentare della Commissione per i trasporti, e l’avvocato ed Europrogettista Roberta Mancia. Presente all’appello, seppur per pochi minuti, anche il sindaco uscente, Francesco Menna:

“Il sogno è quello di unirsi per dar vita ad una grande progettazione europea, la speranza è di rivedersi presto, indipendentemente dall’esito delle elezioni, per poter lavorare in sinergia”. Questo il saluto del primo cittadino.

Un messaggio particolarmente apprezzato dall’Onorevole Furore, che ha sfruttato l’occasione per congratularsi con la comunità vastese:

Spesso la gestione dei fondi comunitari è motivo di conflitto, non è comune trovare una coesione tanto forte. Devo fare i miei complimenti alla collettività”.

Furore si è quindi concentrato sull’importanza di acquisire una visione completa della tematica degli investimenti europei:

“A Marzo 2020 abbiamo fatto di tutto per cercare di restaurare i danni inflitti dalla pandemia. In quel momento non avevamo il favore di paesi membri come Olanda ed Austria, che non volevano fosse riconosciuta all’Italia una somma tanto ingente, e in più, a fondo perduto. Questo è un momento più unico che raro, ma serve visione: trattasi di risorse da investire in settori che consentano una crescita tale, da permettere la restituzione di quella parte di finanziamenti che è stata erogata sotto forma di prestiti. A tal fine occorre una formazione continua in materia, che consenta di guidare amministrazioni, aziende e università. E’ un lavoro che non può esaurirsi in un unico incontro, deve essere svolto giorno dopo giorno”.

Sulle risorse non sfruttate: “Siamo stufi di vedere fondi che tornano a Bruxelles perché non vengono spesi, fondi che vengono poi ridistribuiti tra altri paesi che sanno molto bene come impiegarli, e che poi ci ringraziano del regalo ricevuto. E’ necessario invertire una volta per tutte questa rotta”.

Cosa sono i fondi a gestione diretta? Al quesito ha risposto puntualmente l’avvocato Mancia:

“Sono una parte del bilancio europeo che serve a sostenere, tramite investimenti diretti, l’implementazione delle politiche europee. Politiche che possono essere in parte condivise, in parte delegate. Una descrizione dal punto di vista normativo è fornita dal Regolamento finanziario dell’Unione Europea. Noi abbiamo acquisito la quota più importante di questi fondi, suddivisibili in tre categorie: strutturali, risorse Pnnr e possibilità di finanziamenti. E’ un intervento massiccio, tra risorse immediatamente conferite e risorse accessibili su proposta”.

Sull’importanza dei fondi e le fonti di informazione di riferimento: “Lo scopo principale di un fondo è di assicurare risorse che possano essere impiegate per l’attività concreta dell’ente. Facendo capo ad un regolamento, le fonti da cui bisogna attingere sono quelle ufficiali: la Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea e il portale Funding and Tenders. Quest’ultimo è un enorme hub informativo in cui vengono pubblicate le ‘call of proposal’, le richieste di proposte progettuali, oltre alla relativa modulistica per la presentazione delle stesse”.

Sui programmi finanziati: “Il finanziamento può essere attuato in tre diverse modalità a seconda della tipologia: gestione diretta, concorrente e indiretta. Nei programmi a gestione diretta, il finanziamento è gestito direttamente dalla Commissione Europea attraverso strumenti diversi. Per alcuni sono previste gare d’appalto, ma lo strumento principale è la sovvenzione, un quantum economico erogato dall’Agenzia Esecutiva dopo la valutazione e l’aggiudicazione della proposta progettuale”.

Sulle caratteristiche dei programmi: “Gli elementi comuni sono l’innovatività, la condivisione e la transnazionalità. La partecipazione avviene infatti tramite consorzio, qualificabile come un'unione di intenti. I programmi sono numerosi, 37 in tutto. Horizon Europe è quello con la capacità di intervento finanziario più grande del mondo: quasi 100 miliardi di euro. Life è più semplice, ma non per questo meno competitivo. Intende supportare soluzioni innovative utilizzabili a livello territoriale, e che abbiano una valenza aziendale. Erasmus è invece correlato a formazione superiore, gioventù e sport. La cosa più importante però è individuare il tipo di finanziamento più idoneo alle esigenze del territorio”.

Anche secondo l’avvocato Mancia è ora di un deciso cambio di rotta:

“E’ il momento di fare il salto di qualità, perchè tra 7 anni il Pnnr non ci sarà più. E’ necessaria una visione strategica che parta dalla politica. Per la prima volta le istituzioni hanno iniziato a mostrare un interesse serio verso questo tema, da sempre estremamente residuale e di nicchia”.

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