Biometano a Monteodorisio, no della minoranza: “Attendiamo risposte dal Sindaco"

Le osservazioni gio 30 giugno 2022

Monteodorisio I punti salienti delle osservazioni nell'interrogazione al Sindaco Catia Di Fabio

Politica di Lea Di Scipio
7min
Biometano a Monteodorisio, no della minoranza: “Attendiamo risposte dal Sindaco" ©Vastoweb
Biometano a Monteodorisio, no della minoranza: “Attendiamo risposte dal Sindaco" ©Vastoweb

MONTEODORISIO. Produrre biogas da scarti organici e agricoli, rifiuti urbani e raccolta differenziata, agroindustriali, fanghi di depurazione grazie alla digestione anaerobica, ovvero in assenza d’aria.

Questo quanto previsto dal progetto da 19 milioni di euro presentato alla Regione Abruzzo dalla Stamnos Mobility di Viterbo e finalizzato alla costruzione di un impianto nel territorio di Monteodorisio.

E non solo. Oltre al biometano ne conseguirebbe anche il cosiddetto “digestato”, un fertilizzante residuo che contiene sali e metalli pesanti. Si tratterebbe di processare 36.463 tonnellate annue di Forsu (frazione organica) per la realizzazione di oltre 3 milioni di biocarburante sostituivo di quello di origine fossile.

Se la proposta è in linea con il processo di transizione ecologica che vede le fonti rinnovabili e l’economia circolare al centro dell’agenda europea, tante le perplessità sollevate in questi giorni da associazioni e schieramenti politici, tra cui quelle dei consiglieri di minoranza del Comune di Monteodorisio Angela Menna (Gruppo Misto "Chiarezza per Monteodorisio"); Pierfrancesco Galante e Nicola Generoso (Gruppo "Legati per Monteodorisio") e Stefano Moretti (Gruppo Misto) che hanno presentato un’interrogazione scritta al Sindaco di Monteodorisio e allo Sportello Ambiente della Regione Abruzzo.

Hanno spiegato ai nostri microfoni le loro ragioni riassunte anche nel seguente comunicato:

“Come gruppo di minoranza, dopo aver presentato un’interrogazione scritta al Sindaco, da cui attendiamo risposta, nonché elaborato delle osservazioni relative alla procedura VIA, torniamo a condividere con i cittadini una serie di perplessità in merito alla proposta di progetto circa l’impianto di biometano nel territorio comunale, che vede come azienda proponente la Metanab s.r.l. e per la progettazione la Stamnos Mobility s.r.l. 

Corre al tal proposito l’obbligo di precisare che già presso il sito del consorzio C.I.V.E.T.A sarà realizzato un impianto di digestione anaerobica della frazione organica dei rifiuti solidi urbani in grado di produrre biometano con una stima ogni anno di 40.000 tonnellate di rifiuti organici trasformate in biogas nei fermentatori anaerobici. Il gestore del nuovo impianto, individuato mediante gara europea, sarà Ladurner srl, aggiudicataria della relativa gara di concessione. Realizzare un altro impianto a biometano è motivo per noi di perplessità, in quanto si potrebbe determinare una presenza preponderante dei rifiuti urbani, generando inevitabilmente un deficit nella gestione degli stessi e l’eventuale aumento della diffusione di emissioni odorigene che si andranno ad accumulare ai cattivi odori emessi dall’impianto di Valle Cena, che la popolazione di Monteodorisio e del territorio circostante avvertono già da tempo.” Queste le osservazioni presentate dai consiglieri del gruppo di minoranza del Comune di Monteodorisio Angela Menna (gruppo misto ‘Chiarezza per Monteodorisio’), Pierfrancesco Galante e Nicola Generoso (gruppo ‘Legati per Monteodorisio’) e Stefano Moretti (gruppo misto) relativamente alla procedura VIA sull’impianto di biometano.

“Tutte queste considerazioni – spiegano i consiglieri di minoranza - ci devono portare a ragionare sul reale impatto ambientale di un progetto di tale portata, che non si limita all’impianto stesso e a dove è ubicato, ma anche al territorio circostante. L’ipotetica scelta di accettare sul proprio territorio un impianto a biometano, a maggior ragione che nel raggio di circa 3 Km ne sarà già presente uno simile, non può passare in sordina. Il nostro paese non può essere scambiato come terra di rifiuti, così come non possiamo correre il rischio di andare incontro all’effetto cumulo dei rifiuti, con il rischio di riceverne altri in maniera smisurata da aree sconosciute e con l’ipotetica conseguenza di aumento di traffico veicolare, venendo meno cosi alla convenienza di scelta del sito nel nostro territorio. 

Tuttavia, relativamente alla descrizione delle caratteristiche idrogeologiche (punto 2.1.4. Allegato XV del D. Lgs. 81/2008 e s.m.i), si apprende che ‘l’area del cantiere è caratterizzata complessivamente in affioramento da Depositi di ambiente di sedimentazione Alluvionale del fiume Sinello.’ ‘Tra i fattori esterni che comportano rischi per il cantiere oltre agli insediamenti produttivi e alla strada provinciale limitrofa – si legge a seguire - potrebbero esserci gli agenti atmosferici estremi, in particolare abbondanti precipitazioni o alluvioni che metterebbero in crisi il sistema di raccolta delle acque, portando il manto dei percorsi stradali interni in battuto di terra in condizioni di insufficiente compattezza.’ Per quanto la ditta mandataria si sia dichiarata responsabile in termini di mantenimento delle strade e dei percorsi, a tal proposito, ci permettiamo di evidenziare la mancanza di reali garanzie economiche in 

caso di disastro ambientale. Progettare infrastrutture, senza ipotizzare situazioni critiche, è inammissibile, visti i cambiamenti climatici in corso, con precipitazioni violente ed intense, che potrebbero provocare l’esondazione del fiume Sinello, così come già accaduto in passato, provocando disagi in termini di viabilità e chiusura di alcune fabbriche del territorio (nel 2015, la chiusura di “Gissi confezioni" del gruppo Canali di contrada Terzi a Gissi) situate, tra l’altro, nei pressi del suddetto impianto. La compatibilità geologica di localizzazione di opere in zone con così ‘forti dissesti’ non può passare inosservata. La proposta di codesto impianto è stata calata in un contesto territoriale senza il minimo coinvolgimento della comunità locale. Altro aspetto degno di nota riguarda gli spazi verdi rimasti, che continuano ad essere preda di azioni lontane dall’obiettivo di valorizzare le attività agricole e la conservazione del paesaggio. Ci preme evidenziare che, a distanza di soli circa 1.7 Km in linea d’aria, sorge il Castello medievale di Monteodorisio con il relativo parco sottostante, oggetto di importanti lavori e investimenti da parte del Comune di Monteodorisio, nonché luogo adibito a spazi ricreativi, aree pic nic e ad attività ludiche per i bambini. Il parco castello, oltretutto, unitamente al castello medievale, si affaccia direttamente sul luogo dove dovrebbe sorgere l’impianto, con il rischio di modificare negativamente la visuale attuale e con il pericolo che le emissioni odorigene dell’impianto si diffondano nel centro abitato. I capisaldi di fruizione paesaggistica e di sviluppo turistico compatibile non possono essere compromessi. Laddove venisse deturpato/alterato il paesaggio, chi ne risponderà? Chi ne pagherà le conseguenze? Che ne sarà dei terreni a vocazione prevalentemente agricola? La conservazione e la salubrità del nostro territorio assumono per noi carattere prioritario. 

Quanto alla valutazione previsionale di impatto acustico, si apprende che ‘il traffico indotto, la fase di trasporto del rifiuto prevede l’impiego di mezzi che possono introdurre al massimo 99 tonnellate/giorno. Si prevede il transito di n. 5 mezzi pesanti e di n. 2 mezzi leggeri al giorno’. Un altro aspetto che ci preoccupa è quindi l’aumento quotidiano del traffico. Si rilevano così necessari dei controlli puntuali da parte degli Enti competenti in materia, un monitoraggio accurato sui comparti ambientali avendo come priorità quella di evitare impatti negativi e per avere sufficienti garanzie di tutela del nostro territorio. 

Qual è, dunque, il beneficio per il territorio? Al momento riscontriamo più criticità che vantaggi per l’intero comprensorio. La tutela dell’interesse pubblico – rilevano i consiglieri - non verrà mai soppiantata da proposte privatistiche. 

Ci fa piacere che il ‘Nuovo Agire abbia dichiarato di aver presentato delle osservazioni agli organi competenti, peccato però che, sul sito ufficiale dello Sportello Ambiente della Regione Abruzzo non ci sia traccia delle osservazioni della maggioranza. Chiederemo loro quali osservazioni siano state richieste, perché i cittadini sono stufi di essere presi in giro. Oltretutto, ci preme ricordare al Sindaco, forse distratta dal bisogno di fare propaganda comunicando esclusivamente attraverso il nome della lista civica ‘Nuovo Agire’, anziché come Comune di Monteodorisio, che presentare osservazioni sulle procedure VIA non è prerogativa esclusiva dei Comuni, in quanto le stesse possono essere presentate da cittadini, comitati e associazioni, così com’è già stato fatto. Sul sito dello Sportello Ambiente, infatti, sono già consultabili le nostre osservazioni. I cittadini debbono essere correttamente informati, ci domandiamo quando ci sarà il fatidico incontro pubblico annunciato in un post dalla maggioranza. Si farà quando sarà troppo tardi, cioè quando l’impianto sarà già realizzato? Ormai, - sottolineano i consiglieri - su tematiche di interesse pubblico vige il segreto d’ufficio. Ancora una volta la maggioranza ha dimostrato di essere incapace nel dialogare, confrontarsi con i comuni limitrofi e i cittadini. Non è il momento di chiudersi a riccio, di negare l’evidenza o addirittura di fare campanilismi. E’ il momento di fare squadra tra territori per il bene della collettività. Il Sindaco chieda scusa ai cittadini, siamo qui per difendere Monteodorisio dall’ennesimo tentativo da parte della maggioranza di scrivere una pagina ridicola, fallimentare e imbarazzante della politica, mentre montano tra i cittadini sentimenti di indignazione e disaffezione alla cosa pubblica. Continueremo a lavorare affinchè la tutela dell’interesse pubblico non venga soppiantata da proposte privatistiche. Propendiamo, - concludono Menna, Galante, Generoso e Moretti - verso la necessità di valutare nuove fasi di programmazione territoriale, favorendo gli investimenti che tengano conto della sostenibilità ambientale e delle reali esigenze della comunità locale, considerando la vocazione produttiva e commerciale che la suddetta area ha già assunto.”

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