La qualità dell'aria e dell'igiene negli ambienti sanitari e di lavoro deve essere tutelata
Vasto La pandemia da Sans Cov-2 ha messo in risalto questo importante aspetto
ABRUZZO. Migliorare la qualità dell’aria “indoor” e dell’igiene negli ambienti lavorativi e sanitari e’ da sempre un imperativo categorico spesso sottovalutato in Italia dai titolari delle attività ,dagli organismi di controllo ( ASL, INAIL , NAS, Uffici di prevenzione e sicurezza sul lavoro,etc) e dai legislatori : occorre pertanto un rapido cambiamento in termini di tutela e di prevenzione della salute degli utenti ( dipendenti e/o ospiti ) nei luoghi di lavoro e nelle strutture sanitarie dove il rischio di infezioni causati da virus ,agenti patogeni ,muffe è sempre piuttosto alto .
In occasione dell’epidemia da virus SARS-CoV-2 l’Istituto Superiore di sanità (ISS) ha fornito sin dall’inizio dell’emergenza delle raccomandazioni evidenziando a riguardo come anche la qualità dell’aria “indoor “ assuma un ruolo di grande importanza nella protezione, tutela e prevenzione della salute dei cittadini e dei lavoratori. Nelle sue indicazioni l’ISS sostiene che “nei diversi edifici e ambienti in cui si svolgono una molteplicità di attività e funzioni (come le strutture sanitarie, ambulatori medici ed odontoiatrici, le abitazioni, gli uffici, , le farmacie, le parafarmacie, le banche, le poste, i supermercati, gli aeroporti, le stazioni e i mezzi di pubblici) è utile promuovere processi che permettano di acquisire comportamenti e misure di prevenzione della salute ed ha fornito alcune raccomandazioni per mantenere un buon livello di I.A.Q ( acronimo di Indoor Air Quality ovvero la qualità dell’aria interna ) negli ambienti indoor, lavorativi e domestici . Precisamente , deve essere garantito un buon ricambio dell’aria in tutti gli ambienti dove sono presenti postazioni di lavoro e personale, favorendo la ventilazione naturale. L’ingresso dell’aria esterna “outdoor “ all’interno degli ambienti di lavoro opera una sostituzione/diluizione e, contemporaneamente, una riduzione delle concentrazioni degli inquinanti specifici (es. COV, PM10, ecc.), della CO2, degli odori, dell’umidità e del bioaerosol che può trasportare batteri, virus, allergeni, funghi filamentosi (muffe). In particolare, scarsi ricambi d’aria favoriscono, negli ambienti “ indoor” , l’esposizione a inquinanti e possono facilitare la trasmissione di agenti patogeni tra i lavoratori.
Purtroppo in Italia in molti ambienti lavorativi e di svago , come le palestre ad esempio , e nelle strutture sanitarie ( ospedali, RSA, ambulatori medici , laboratori di analisi , farmacie etc.) gli impianti di aerazione atti ad effettuare i richiesti ricambi orari dalla normativa vigente sono spesso assenti per i seguenti motivi :
3) chi sovrintende ai controlli spesso non possiede una solida formazione tecnica di tipo ingegneristico ed è incline a sottovalutare i problemi inerenti i ricambi d’aria e a non suggerire soluzioni tecniche ;
Conclusioni:
In futuro quindi il problema della salubrità dell’aria , tramite i ricambi d’aria negli ambienti sanitari e di lavoro deve essere soddisfatto sempre installando adeguati impianti di ventilazione meccanica controllata ( espulsione/immissione) . Per il contenimento dei consumi energetici potranno invece essere installati adatti recuperatori di calore ( l’aria calda in uscita provvede a riscaldare in parte l’aria fresca in entrata - ved. immagine allegata ). L’aria fresca in ingresso dovrà inoltre essere “ sanitalizzabile tramite filtri H.E.P.A che provvederanno a bloccare le particelle infette da virus provenienti dall’ambiente esterno ( n.b. i filtri tipo HEPA riescono a bloccare particelle infette di diametro non superiore a 0.3 micron ).
Arturo Cauli