Lavoro, un posto in prima pagina

Scripta manent lun 09 settembre 2019
Spalla di Claudio de Luca
3min
Offerte e annunci ©Bollettino del lavoro
Offerte e annunci ©Bollettino del lavoro

ABRUZZO. Gli edicolanti, siano essi di un paese o di una città, espongono i titoli che parlano di offerte di lavoro sempre volentieri:”200 tra impiegati e tecnici”, “112 autisti per automezzi addetti alla raccolta-rifiuti”, “7 magazzinieri in un’azienda-leader”. Pongono sempre in bella mostra quei giornali (specializzati) che sbattono le occupazioni in prima pagina, completando gli ‘strilli’ con gli appositi modelli da predisporre per la domanda. Le coloratissime ‘affiche’, create per aiutare chi ricerca un lavoro, funzionano alla grande perché sono versate in ogni settore: da quello degli operatori di impianti sulla rete ferroviaria a quello dei portalettere a tempo; dai tirocinanti in Corte di Cassazione agli ingegneri; dai semplici rivenditori agli addetti alla ristorazione; dai supplenti a tempo negli asili-nido ai ragionieri. Uno di questi periodici reca in testata “Lavoro facile”, ma non si occupa solo di indicare una delle tante attività richieste per la settimana.

Pensa, così come gli altri, anche all’attualità e spiega ”Come ottenere il reddito dicittadinanza”. Le pubblicazioni in questione rappresentano icasticamente il quadro della disoccupazione giovanile in Italia, oramai bloccata al 30%, con i suoi 30enni sottoccupati o, addirittura, senza lavoro; con una condizione di precarietà allargatasi tra i contratti a termine e quelli a tempo parziale. C’è una dimensione di giovani che corre alla continua ricerca di occupazione, e che perciò ritengono questi giornali una sorta di Bibbia con le cui colonne devono confrontarsi.

Questi settimanali-quindicinali rispondono al nome di ‘Lavorare net’, ‘Roma lavoro’, ‘Bollettino del lavoro’, ‘Roma giovani’, ‘Secondamano’, ‘Porta portese’.

Gli stessi grandi quotidiani (‘Repubblica’, ‘Corriere della sera’, ‘Il Sole-24 ore’) non disdegnano di dedicare le proprie pagine ai vari settori della ‘giobba’. In genere le tirature si aggirano intorno alle 4-5mila copie; ma sono in tanti ad essere emigrati direttamente sul ‘web’, dove vivono soprattutto di pubblicità. Altri si mantengono in riga sia sulla carta stampata che su quella telematica, formando due giornali in uno, con approfondimenti, editoriali ‘ad hoc’ ed interviste. Il Direttore di uno di questi (‘Lavoro facile’, che esce da 16 anni) di cognome si chiama Agostini ed un tempo lavorava al mitico ‘Paese sera’ (caporedattore agli esteri, vice-Direttore e poi Direttore), dove scriveva anche il larinese Luigi Biscardi. Poi ha preso a realizzare annunci, come allegati, a ‘Il Tempo’ ed al ‘Corriere dell’Umbria’. Alla fine è giunto ad un’epoca in cui i mestieri sono ‘cambiati’: il meccanico non c’è più, ma c’è il ‘meccatronico’ e persino ai cuochi, ai camerieri ed alle commesse si chiedono ‘specializzazioni’ impensabili (conoscenza dell’inglese, cucina internazionale, parlare in cinese …).

Contro ogni pretesa di sovranismo politico, lievitano gli annunci che ricercano personale da impiegare in catene di ristorazione operative in Francia od in Gran Bretagna.

La redazione di ‘Lavoro facile’ ha trovato sede in una sorta di sottoscala romano. Il personale: 2 impiegati fissi e 4 collaboratori. La ‘job’ si cerca sulla Gazzetta ufficiale e sui siti delle varie aziende e dei tanti Uffici pubblici; in chiusura trovi il modo di liberarti dal costante burocratese (che affligge persino questo settore), ritrovando, belli e pronti, i vari fac-simile di domande. L’idea del giornale rimane anche quella di creare una sorta di comunità con i propri lettori, proponendo dei sondaggi che arrivano ad essere una specie di termometro del lavoro. E così, tra i servizi offerti, c’è persino quello della consultazione gratuita di uno ‘staff’ di giuslavoristi e di commercialisti. L’ultima nata su queste testate è la voce ‘social media’che, rimandando a queste fonti telematiche, permette di decuplicare il numero dei lettori e degli utenti occasionali (300 rinforzi per la raccolta dei rifiuti oppure addetti per il confezionamento dei cesti natalizi). Infine, ritrovi su questi giornali persino tipologie di occupazioni più moderne:”Topolino e Paperino servono su Disneyland Parigi e negli analoghi campi italiani”. Ricordarsi, però, che la cosa più importante è – come ammoniscono le varie testate – l’invio dei ‘curricula’alle varie domande da spedire agli indirizzi.

Claudio de Luca

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