Lunedì ​11 novembre occhi puntati all’insù: transita Mercurio!

La magia del cosmo dom 10 novembre 2019
Spalla di Sabina Sestu
2min
Il transito di Mercurio ©Nasa
Il transito di Mercurio ©Nasa
Mercury Transit

ABRUZZO. Lunedì 11 novembre occhi puntati all’insù: transiterà Mercurio!

È un evento astronomico sicuramente spettacolare, se non proprio raro. Si verifica, infatti, ogni 13 volte in un secolo. Il prossimo transito avverrà solo nel 2032. Dalla terra si vedrà un piccolo puntino nero che attraverserà la sfera infuocata del nostro sole. Per ammirare il fenomeno in tutta sicurezza saranno però necessari dei piccoli accorgimenti: un telescopio in grado di magnificare l’evento di almeno 50 volte e un filtro solare per permettere ai nostri occhi di osservarlo senza danneggiare la vista. Quest’anno il transito del pianeta più vicino alla nostra stella sarà visibile per tutti gli appassionati della maggior parte del globo, inclusa l’Europa, le Americhe, gli oceani pacifico e Atlantico, la Nuova Zelanda, l’Africa e l’Asia. Gli ultimi che ne potranno osservare il transito saranno gli abitanti della West Coast, in quanto dovranno aspettare il sorgere del sole per vedere Mercurio che attraversa il disco solare. Fortunatamente l’evento durerà 6 ore, per cui gli appassionati di astronomia avranno tutto il tempo necessario per premunirsi e godersi appieno lo spettacolo.

Mercurio si presenterà ai nostri occhi come un piccolo puntino perfettamente tondo e nero che coprirà una piccolissima frazione della superficie accecante del sole – solo un 1/283 del diametro del disco solare. Per questo motivo è necessario un telescopio! La Nasa avvisa gli appassionati di fenomeni astronomici di non guardare mai il sole direttamente, o attraverso un telescopio, senza una consona protezione, in quanto i danni alla vista possono risultare molto seri e permanenti. Gli osservatori delle stelle lo sanno bene e usano un sicuro filtro solare per proteggere gli occhi. Il transito di Mercurio sulla superficie solare è lo stesso fenomeno che si verifica durante le eclissi di sole, solo che in questo caso è la nostra luna che si trova tra la terra e la nostra stella. In Italia l’evento inizierà alle 13,37 e raggiungerà il suo picco alle 16,19, quando Mercurio sarà a metà del suo cammino.

Vedere i transiti e le eclissi, così come tutti gli altri eventi astronomici e cosmologici, è un’opportunità per il pubblico di meravigliarsi della straordinaria bellezza dell’universo e di apprezzare quanto la scienza e la matematica possono fare sia per svelarne i misteri che per predire in modo sempre più preciso gli eventi celesti. Gli scienziati usano i transiti, ormai da centinaia d’anni, per studiare il modo in cui pianeti e stelle si muovono nello spazio. Fu Edmond Halley, nel 1761 e nel 1769, ad inaugurare questo metodo scientifico per determinare, usando il transito di Venere (il secondo pianeta dopo Mercurio più vicino al sole), la distanza assoluta dal sole. I transiti dei corpi celesti vengono oggi utilizzati per determinare, attraverso l’oscuramento del Sole o della luce stellare al loro passaggio, il loro posizionamento, le loro dimensioni, e la distanza dalle loro stelle e persino di che cosa sono fatti. È una delle tecniche che hanno permesso di scoprire altri pianeti che ruotano stelle diverse dal Sole (chiamati esopianeti); gli scienziati, infatti, misurano i cali di luminosità della stella per intercettare i corpi celesti che transitano il sole e le altre stelle.

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