"L'inventore del liquore Corfinio: Giulio Barattucci da Guilmi"

la storia ven 07 agosto 2020

Vasto La biografia dell'alchimista e moderno industriale raccontata da Arturo Cauli

Spalla di La Redazione
4min
"L'inventore del liquore Corfinio: Giulio Barattucci da Guilmi" ©Web
"L'inventore del liquore Corfinio: Giulio Barattucci da Guilmi" ©Web

GUILMI. "L’alchimista ed industriale Giulio Barattucci, nacque a Guilmi nel 1834, piccolo comune della provincia di Chieti, famoso anche per il suo prelibatissimo insaccato chiamato ventricina.

Fin da giovanissimo, grazie anche ad un’antica tradizione familiare, si dedicò allo studio delle erbe officinali raccolte sulle montagne abruzzesi dei monti frentani e della Maiella.

Trascorse la sua giovinezza a Guilmi tra alambicchi ed erbe aromatiche fino all’anno 1858 , quando si trasferì a Chieti non prima di aver provveduto a brevettare il liquore che denominò Corfinio. Quel liquore di 39° distillato di erbe, semi e radici, colorato con lo zafferano abruzzese per dare allo stesso il colore del sole, nacque dopo innumerevoli tentativi ed utilizzando ben 42 tra erbe, semi e radici in vari ed appropriati dosaggi. Alla sapienza dell’erborista, Giulio Barattucci unì una lungimiranza imprenditoriale non comune per l’epoca . Si rivelò geniale anche nel “marketing” e nel lancio pubblicitario dei suoi prodotti che vennero reclamizzati contemporaneamente in tutte le più grandi città italiane.

Per destare la curiosità della gente, faceva affiggere anche manifesti pubblicitari capovolti vicino ad altri affissi nel verso giusto. Durante le festività più importanti in Abruzzo e a Napoli si serviva di uomini-sandwich che, passeggiando tra la folla, pubblicizzavano il liquore Corfinio. Occupò intere pagine di quotidiani dell’epoca facendo così una pubblicità martellante alla sua invenzione.

Anche la scelta del nome Corfinio non fu casuale ma ampiamente meditata dal Barattucci. Fu dato quel nome al liquore allo scopo di pubblicizzare e caratterizzare il prodotto a livello nazionale ed internazionale. In definitiva chiamare quel liquore Corfinio significava identificarlo come un prodotto italiano per eccellenza.

Del resto l’antica località sulmonese “ Corfinium” non era la famosa capitale della Lega Italica contro Roma , nel V° secolo A.C. , dove per la prima volta fu utilizzato il nome Italia?

La sua personalità creativa e geniale gli consentì di essere accolto amichevolmente nel Cenacolo Artistico Abruzzese frequentato da Gabriele d’Annunzio, Benedetto Croce, Francesco Paolo Tosti, Costantino Barbella, Edoardo Scarfoglio e da Francesco Paolo Michetti. Fu Francesco Paolo Michetti, l’ideatore e il disegnatore delle anfore in terracotta, vagamente ellenico-etrusche . Per allargare le sue attività aprì a Napoli, nell’attuale Via Roma, a quei tempi Via Toledo, un piccolo caffè per la vendita dei suoi prodotti che fu affrescato dall’amico Francesco Paolo Michetti con i soggetti riprodotti sull’Anfora Ellenico-Etrusca, ottenendo un effetto talmente piacevole da essere chiamato dai napoletani la Bomboniera di Toledo.

Giulio Barattucci arrivò a realizzare ben tre Distillerie di Liquori a Chieti, Pescara e Napoli e a mettere al mondo, nel frattempo e con due mogli, ben 18 figli! I maschi li chiamò tutti con i nomi che iniziavano con la lettera A, e le femmine con la lettera E. Sotto il Regno di Vittorio Emanuele II° divenne Fornitore della Real Casa ed ancora oggi, sull’etichetta, si può notarne il simbolo.

Partecipò ad importanti esposizioni internazionali come quelle di Parigi, Londra, Bruxelles, ricevendo ambiti premi e medaglie che, purtroppo, andarono completamente distrutti durante un bombardamento nel corso della Seconda Guerra Mondiale, unitamente ad attestazioni e ricordi di Gabriele D’Annunzio, Francesco Paolo Michetti e degli altri artisti del Cenacolo Abruzzese.

Giulio Barattucci lasciò in eredità le sue formule di preparazione delle erbe e della distillazione, ai figli maschi, ma soltanto Alceo continuò l’attività.

Per oltre un secolo il liquore Corfinio venne distillato con gli stessi procedimenti in un’industria che divenne sempre più importante grazie all’impegno dei figli Attilio ed Emilio, i quali imprimendole un notevole sviluppo, riuscirono a far conoscere i prodotti Barattucci oltre i confini nazionali: in Spagna, in America e in Australia. Il Corfinio si diffuse molto anche in America Latina grazie al consanguineo Adriano Barattucci che nella città di Buenos Aires realizzò diversi punti vendita dove oltre a questo liquore-digestivo venivano commercializzati anche altri prodotti abruzzesi come ad esempio i confetti Pelino .

Va ricordato che la Ditta Giulio Barattucci fu la prima Distilleria d’Abruzzo con trasformazione a caldo e ad avere la Licenza UTIF n° 1.

Il primo stabilimento di liquori, sito a Chieti in Via Gaetani d’Aragona, dove oggi ha sede l’Istituto Tecnico Industriale Luigi di Savoia, fu distrutto nel 1925 da un violento incendio che durò per tre giorni e tre notti e che portò alla paralisi della produzione dei liquori Barattucci poiché la Distilleria non era coperta dall’assicurazione.

Successivamente lo stabilimento fu costruito ex novo a poche centinaia di metri dal vecchio opificio, in via Ferri, dove la caparbietà di Attilio, insieme alla moglie Vittoria unitamente alle figlie Adriana ed Anna, riportarono in auge il liquore Corfinio ed altre specialità.

Attualmente Fausto Napoli Barattucci, figlio di Anna, è il detentore dei marchi di fabbrica, dei Brevetti e della formula segreta; egli, con l’amore e la passione che furono dei suoi avi, ancora oggi, da oltre 150 anni, produce e commercializza il Corfinio."

Arturo Cauli

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