Online "Dove nasce l'aurora", l'ultimo singolo di Massi Blasi
Vasto Il 29enne vastese: "Amo definirmi come un sognatore che non si è stancato di sognare"
VASTO. E' online da poche ore su Youtube il video del quarto singolo del vastese Massi Blasi. Si tratta del brano "Dove nasce l'aurora".
Il giovane cantante sul suo ultimo lavoro ha affermato: "E' un brano autobiografico e vive di contrapposizioni. Il buio contrapposto alla luce, la libertà alla prigionia, il sole alle tenebre. E’ un viaggio interiore. Un viaggio alla ricerca di una via di uscita, alla ricerca della vita vera.
Può rappresentare il periodo che stiamo vivendo adesso: ovvero la voglia di evadere quasi come se fossimo dentro una prigione, il desiderio di immergerci nella natura e di perderci nelle bellezze del mondo.
C’è l’ansia di non farcela contrapposta alla presa di coscienza che la via di uscita esiste. La luce, l’aurora esiste, ed è dentro di noi. Quindi sta a ciascun individuo trovare la forza di farcela.
Il video, di cui ho curato direttamente la regia, rappresenta pienamente questi concetti ed è frutto del lavoro di squadra, siamo team di abruzzesi.
Per quanto riguarda la produzione del brano: ringrazio il mio amico e produttore Piero Garone con il quale le canzoni prendono forma nel suo studio di registrazione a Vasto, Garone Studios.
Poi Umberto Cinalli, grafico e persona creativa a 360 gradi. Aldo Sabatini il mio vocàl coach.
La direzione del video è affidata a Pierluigi Patella con il supporto di Giacinto Sirbo e Ludovica Meo. Un grande merito và anche a Gaia Colonna, professionista di make up cinematografico.
Il brano è uscito martedì scorso su spotify e su tutte le piattaforme digitali. Il video invece in anteprima in onda sul canale 114 di radio delta 1 tv lunedì 8 alle ore 21.30 in cui sono stato ospite ed ho presentato il nuovo brano. Adesso online sul mio canale YouTube. la canzone è in rotazione radiofonica in radio."
Sulla sua passione per la musica e sui precedenti lavori il 29enne vastese si è espresso così:
"Per me la musica c’è sempre stata.
Ho iniziato a scrivere le mie prime canzoni tra i banchi di scuola. Le tenevo sempre e solo per me ed accumulavo scritti su scritti. Ho sempre posticipato la pubblicazione, solo i miei amici più stetti e la mia famiglia conoscevano questa mia passione. Non l’ho mai esternata fin che mi son detto che se avessi continuato a posticipare e posticipare avrei fatto del male a me stesso.
Cosi ho deciso di aprire il cassetto.
Ed eccoci qui, ad aprile dell’anno scorso ho pubblicato, in quarantena, il mio primo singolo dal titolo "Dillo Sottovoce" che rappresenta una liberazione, un mea culpa, l’inizio di tutto. Successivamente a giugno è uscito il mio secondo singolo "Giovani Ribelli"(Leggi), il primo con Videoclip. E’ un brano a cui tengo parecchio e che racchiude le fasi di vita dell’essere umano (bimbo, ragazzo, l’anziano) e ne esalta la costanza della voglia di vivere che non deve mai svanire neppure con il passare degli anni.
Poi ad agosto invece è stato il turno di "Quando ascolto un brano reggae"(Leggi) brano fresco, estivo, simbolo della massima spensieratezza che ognuno di noi può vivere d’estate. Anche questo brano è stato accompagno da un Video.
Io sono semplicemente un sognatore che non si è stancato di sognare. Mi posso classificare nel genere pop, o come si dice oggi indie.
In ogni singola canzone dò sempre priorità al testo, al contenuto, al messaggio che voglio trasferire . Non basta un solo ascolto, anzi credo fortemente che le mie canzoni siano canzoni che chiedano più e più ascolti per entrare nel vivo del messaggio e per lasciarsi andare completamente andare.
Scrivo le canzoni con la stessa spontaneità con cui respiro. E’ il mio modo per sentirmi spensierato, torno bambino.
In questi anni ho nascosto una parte di me, e non so nemmeno io il perchè. Ho custodito e protetto ciò che amo. Ho preso tempo e perso tempo, forse.
Racconterò la mia vita con la mie parole, con la mia voce, con la musica. Con le mie canzoni. Ho aperto il cassetto e non torno più indietro. Amo definirmi come un sognatore che non si è stancato di sognare."