Marco Bonini a "Due chiacchiere con": "Fare l'attore insegna a mettersi nei panni dell'altro"

consigli utili lun 24 maggio 2021
Spettacolo di Lea Di Scipio
2min
Marco Bonini a "Due chiacchiere con": "Fare l'attore insegna a mettersi nei panni dell'altro" ©vastoweb.com
Marco Bonini a "Due chiacchiere con": "Fare l'attore insegna a mettersi nei panni dell'altro" ©vastoweb.com

VASTO. In Croazia per un film slovacco insieme ad Antonia Liskova, nella penisola istriana a 40 km da Trieste, per il sequel di un lungometraggio di Natale ambientato, nel secondo atto, al mare e le cui riprese sono iniziate il 9 maggio. 

Marco Bonini è stato ospite nell'ultima puntata di "Due chiacchiere con..", il programma di Giovanni Annese per Vastoweb. 

"La mia passione per la recitazione ha una storia lunga perché è iniziata al liceo, a 14 anni. Durante un'occupazione feci un corso di danza moderna cui mi iscrissi per gioco insieme ad un amico. L'esperienza mi piacque a tal punto che continuai pensando che addirittura sarebbe stata la mia professione. Non continuai su questa strada, ma fu comunque un modo per entrare nel mondo dello spettacolo. Dopo l'esame di maturità ho frequentato l'accademia come attore, poi sono andato al centro sperimentale di cinematografia che segnó da quel momento la mia carriera. I miei idoli, e lo soni tutt'ora, erano i 5 colonnelli della commedia all'italiana, ovvero Manfredi, Mastroianni, Gassman, Tognazzi e Sordi. Sono i grandi maestri di uno stile che ci ha fatto onore"

L'attore, sceneggiatore e scrittore si è raccontato lungamente passando in rassegna le tappe principali del suo percorso dalla prima fiction "Le ragazze di Piazza di Spagna" cui prese parte a poco più di 20 anni e che "mi ha dato soddisfazioni di pubblico ed economiche", al lungometraggio "Tutta la conoscenza del mondo" di Eros Puglielli "che producemmo insieme e per il quale interpretai un cantante rock un po' strampalato" e tanti altri. 

E poi ancora in una dimensione più intimista dichiara: "Fare l'attore insegna a mettersi nei panni degli altri, educa alle emozioni. L'attore è professionista nell'arte della rappresentazione dell'esperienza umana. 'Fatelo solo se non potete fare altro', ci disse Monica Vitti a noi giovani attori. Questo perché è talmente difficile il rapporto tra impegno e risultato che solo con ostinata determinazione si può ottenere il successo. La relazione tra il numero di provini fatti e i film in cui vieni scelto è forse di uno a 300, se non 500 addirittura. Bisogna essere pronti ad affrontare i 'no motivati', con giudizi spesso pesanti che ricadoni sul proprio corpo e anima. Se siete determinati cercate voi se stessi, perché nel mondo degli attori questo è il vero peso specifico che determina il raggiungimento dell'obiettivo. Originalità e unicità rendono insostituibile chi vuole veramente fare questo mestiere. Il consiglio pratico, invece, è quello di partire da scuole nazionali. Quelle che più costano, meno valgono". 

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