La storia di Boubacar Diarra: dal viaggio della speranza al film di Zalone ed ora la Vastese
Vasto "Sono venuto in Italia per giocare a calcio, per realizzare il sogno che ho da sempre"
VASTO. Un nome non ancora particolarmente noto, almeno per coloro che non sono soliti seguire assiduamente la Serie D, ma che sembra destinato a diventarlo in tempi record: si tratta di Boubacar Diarra, per gli amici Bouba, centrocampista maliano classe 99’, neoacquisto della Vastese nella sessione invernale di mercato.
La storia di Diarra sembra quasi la trama di un film, l’avventura di un ragazzo con una fervente passione per il calcio che, il 5 Maggio 2017, all’età di 17 anni, sale sul barcone armato solo di un biglietto da 800 euro ed una determinazione incrollabile, lasciando i genitori e quattro fratelli, per gettarsi all’inseguimento del suo sogno.
Mali, Algeria e Libia le tappe prima dello sbarco in Italia, in un viaggio lungo ed estenuante durato quasi un mese:
“E’ stato un viaggio molto duro” – spiega Buba. “Sono molto fortunato ad essere arrivato sano e salvo. Sono venuto in Italia per giocare a calcio, per realizzare il sogno che ho da sempre”.
In realtà suun set cinematografico Diarra c’è stato davvero, come comparsa nella pellicola “Tolo Tolo” di Checco Zalone, incentrata sul tema dell’immigrazione.
Un’esperienza nuova, eccitante e molto particolare durante la quale è stato chiamato a girare alcune scene con il noto attore, comico e musicista barese:
“Erano in cerca di alcuni ragazzi di colore per il film e ho detto subito di sì. Sono apparso nella scena sulla barca, nella quale prendo il sole insieme a Checco, ed in quella finale. Mi sono divertito tantissimo”.
La sua avventura sul territorio nostrano inizia in Puglia, al Monopoli, dove entra in contatto col suo procuratore Giulio Mastrolonardo, una figura di riferimento chiave che ha aiutato il ragazzo ad integrarsi ed instaurare alcuni contatti. I primi passi sono con le giovanili della squadra Pugliese, a cui si aggrega anche grazie alla disponibilità del mister Mimmo Caricola:
“Il primo periodo è stato duro, ho avuto problemi di comunicazione perché l’italiano è una lingua molto difficile da imparare”. – spiega Diarra. “Poi però mi sono impegnato, ho studiato molto. Il calcio mi ha aiutato tantissimo, la comunicazione con i compagni sul campo, durante gli allenamenti, mi ha permesso di migliorare tanto. La mia avventura calcistica qui in Italia è iniziata assistendo ad un allenamento del Monopoli, il mister mi ha consentito di partecipare e da quel giorno sono entrato nella squadra”.
Poi il salto tra i semiprofessionisti e l’esordio in Serie D con il Gravina, prima di trasferirsi dopo appena sei mesi all’Agnonese, dove realizza 6 reti in 40 presenze. Una breve tappa a Fiuggi e da gennaio ormai in pianta stabile tra le fila aragonesi. In sole nove presenze il centrocampista maliano ha già messo a segno due reti condite da un assist.
Diarra è un giocatore di gamba e tanta fisicità, a cui abbina uno spiccato senso del gol ed un’innata abilità negli inserimenti senza palla.
E’ tifoso della Juventus ed il giocatore a cui si ispira maggiormente è il fenomeno del Manchester United, e della Francia campione del mondo, Paul Pogba.
Un ragazzo che continua a stupire guidato da una passione ed un entusiasmo contagiosi, che vuole puntare sempre più in alto senza fermarsi:
“Il mio obiettivo per questa stagione è mettermi al servizio della squadra per cercare di giocare i playoff. Un giorno spero di arrivare in serie A, è il mio sogno più grande”.