"La via della seta" fra Oriente e Occidente: una storia comune lunga millenni

associazione MED gio 01 febbraio 2018

Casalbordino A Casalbordino la presentazione del libro con i proff. Cardini e Vanoli

Cultura e Società di Sara Del Vecchio
2min
Filippo Marinucci, Alessandro Vanoli, Lucia Valori, Franco Cardini ©Vastoweb
Filippo Marinucci, Alessandro Vanoli, Lucia Valori, Franco Cardini ©Vastoweb

CASALBORDINO. In tanti ieri sera presso l'Auditorium "Tito Molisani" di Casalbordino per la presentazione del libro "La via della seta" insieme ai brillanti autori Franco Cardini e Alessandro Vanoli. Un appuntamento di ampio spessore culturale, avvalorato dalla presenza di due studiosi di caratura internazionale che vantano una floridissima produzione bibliografica. Franco Cardini è professore emerito di Storia medievale nell’Istituto Italiano di Scienze Umane e Sociali/Scuola Normale Superiore,Directeur de Recherches nell’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e Fellow della Harvard University; Alessandro Vanoli è Storico del Medioevo, esperto di storia mediterranea. L'evento è stato organizzato dall'associazione culturale MeD - Mari e Deserti, che in tutte le sue iniziative punta a divulgare la conoscenza delle culture del Mediterraneo e della grande eredità che dai popoli di quell'area ci è stata tramandata.

"La via della seta" racconta di un itinerario, o meglio di una rete di percorsi, che sin dal passato hanno messo in contatto terre lontane, dalla Cina a Roma, inglobando culture, territori, popoli, diversi. Attraverso questa complessa rete circolavano merci, tesori, spezie, tessuti e con loro anche tradizioni, abitudini e linguaggi che investivano popolazioni e paesi, contaminati nel corso di un viaggio lungo millenni. L'eredità di questi scambi commerciali, di questi spostamenti di sapere è ancora oggi visibile e ha contributo a definire i contorni della nostra identità, rendendoci ciò che siamo. Vanoli e Cardini hanno ammesso la difficoltà di approcciarsi, nel corso degli studi, ad un sapere così vasto e multiculturale, perché non è facile scansarsi dalla propria visione abbandonando le proprie radicate convinzioni, ma farlo è stato necessario, se non altro per avere la possibilità di guardare oltre il dato, oltre il saputo, oltre ciò che è sempre stato creduto.

"Uno storico sa che deve guardare le cose da lontano e quindi cambiare il proprio punto di vista - ha detto Alessandro Vanoli. Porti sulla "Via della seta" ti obbliga a rivedere i tuoi pregiudizi e preconcetti, offrendoti la possibilità di stupirti di ciò che non sapevi".

"E' difficile cogliere il senso della storia, per molti questo risiede nel trascendente, per altri è qualcosa di immanente. Ci sono meccanismi inspiegabili ai quali abbiamo dato il nome di rivoluzioni epocali, quali per esempio l'avvento del Cristianesimo. Dio ha parlato a tutti i popoli e ciascuno di essi lo ha colto secondo il proprio linguaggio" - ha spiegato Franco Cardini. Rappresentiamo un grande ed immenso albero che nasce da un'unica radice, le diversità sono solo apparenti e la sfida a cui siamo chiamati oggi è quella di recuperare la nostra storia declinandola in un'ottica interculturale. Il nostro vero passato risiede nel futuro, perché più andremo avanti e più saremo invasi da scoperte sulla nostra storia. La scienza deve progredire e uno dei suoi compiti è aiutarci a comprendere meglio ciò che siamo stati.

Un incontro ricco di spunti di riflessione quello di ieri sera, che ha tenuto il pubblico con il fiato sospeso. Forse perché la via della seta ci chiama in causa in prima persona, forse perché il panorama mondiale sta cambiando e i protagonisti di questo nuovo scenario che avanza sono paesi con i quali, nonostante le diversità, condividiamo un substrato storico di enorme valore.

Ad aprire i lavori è stato il sindaco di Casalbordino Filippo Marinucci che ha ringraziato l'Avv. Lucia Valori, presidente di MeD, per l'impegno nella promozione di eventi così importanti che danno lustro alla città.

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