Licenziamenti Conad: condizioni non trattabili, mancato accordo sindacale

sab 25 febbraio 2017
Lavoro ed Economia di redazione
2min
Licenziamenti Conad: condizioni non trattabili, mancato accordo sindacale ©n.c.
Licenziamenti Conad: condizioni non trattabili, mancato accordo sindacale ©n.c.
VASTO. Si è tenuto ieri l’incontro con le società Pianeta srl e Adriatica srl  che gestiscono rispettivamente i punti vendita Conad superstore di Vasto e Conad ipermercato di Lanciano per proseguire, dopo una  prima consultazione  con le lavoratrici/ori,  la trattativa per scongiurare i licenziamenti annunciati il 4 gennaio 2017. I rappresentanti sindacali Elena Zanola  FILCAMS CGIL, Ernesto Magnifico UILTUCS UIL Maria Luisa Di Guilmi     UGL TERZIARIO avevano sollecitato una verifica al Ministero circa  la possibilità di prorogare ancora per ulteriori 18 mesi il contratto di solidarietà già in essere dal 2012,  con l'obiettivo di difendere posti di lavoro, reddito e dignità lavorativa. "Una volta accertata questa possibilità -spiegano in un nota i segretari delle tre sigle sindacali-  i rappresentanti del marchio Conad e delle sue società affiliate nel corso dei primi incontri svolti il 15 febbraio a Vasto e il 20 febbraio a Lanciano, avevano dichiarato  che l’unica soluzione percorribile per salvare il fatturato, sempre più esiguo, delle due aziende, era procedere con i licenziamenti, si tratta infatti a loro avviso di esuberi strutturali. Tuttavia “concedevano” un’apertura per il prosieguo del contratto di solidarietà ma a  condizioni totalmente diverse rispetto alle precedenti procedure:  un abbassamento    della  pianificazione  oraria del lavoro settimanale al di sotto delle 18 ore, nessuna soglia minima di lavoro giornaliero( fino ad ora non si poteva essere chiamati a lavorare per meno di 3 ore )nessuna garanzia di una distribuzione equa della percentuale di riduzione oraria tra i dipendenti. Le diverse consultazioni sindacali svoltesi nei giorni precedenti con i lavoratori hanno dato  esplicito  mandato ai sindacati di non  accettare queste condizioni, ma di  continuare a trattare per introdurre questi minimi paletti di tutela. Nell'incontro di ieri Conad e i suoi soci non hanno dato nessun margine di trattativa su questi punti specifici, l’ incontro si è concluso con la sottoscrizione di un verbale di mancato accordo. E' inaccettabile  lasciare libera l'azienda di mettere i lavoratori , in gran parte già con contratti part-time, in condizione di comprimere ulteriormente i propri stipendi e di potergli richiedere di andare al lavoro anche per un ora al giorno. Lunedi si svolgeranno le assemblee con i lavoratori per discutere insieme degli esiti della trattativa e pianificare le prossime azioni per il proseguo della vertenza. La procedura infatti non è conclusa perchè in caso di esito negativo delle fase sindacale, la trattativa prosegue nella sede istituzionale della provincia. Sede nella quale Conad ha dichiarato che ritirerà la  disponibilità a richiedere l'ammortizzatore sociale: o si accettavano le condizioni dettate dall'azienda senza discutere o è licenziamento. Nel frattempo ci risulta che l’azienda stia comunicando ai lavoratori, in varie forme,  la propria versione della trattativa,  sostenendo che sono i sindacati che permetteranno il licenziamento dei lavoratori. Riteniamo il messaggio oltrechè surreale (  la firma sotto la dichiarazione di licenziamento del 4 gennaio non è delle organizzazioni sindacali) anche molto grave. L'obiettivo è forse quello di fare leva sulla paura delle persone? Ciò  che sta succedendo realmente è che le 2 aziende dopo aver dichiarato 69 licenziamenti e dopo aver dichiarato in tutti gli incontri che questi licenziamenti sono necessari, ha sostenuto di essere in grado  di mandare  avanti l'attività senza queste persone. Ha presentato l'utilizzo dell'ammortizzatore sociale come una propria  concessione e ha voluto imporre condizioni peggiorative rispetto a quelle di oggi  senza dare nessun margine di trattativa. Per noi la parola torna ai lavoratori lunedì nelle assemblee previste".    

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