Covid: "In Abruzzo altri casi da varianti e prime reinfezioni"
Vasto Esperto: "Varianti ovunque sul territorio"
ABRUZZO. Ancora casi di coronavirus, in Abruzzo, derivanti da varianti, sulla cui tipologia sono in corso accertamenti. I contagi dovuti a varianti, in base alle stime, secondo quanto apprende l'ANSA, potrebbero arrivare addirittura alla metà di quelli complessivamente accertati nell'ultimo periodo. Si registrano anche i primi casi di reinfezione.
Per quanto riguarda le reinfezioni sono in corso studi sui pazienti per valutare la risposta anticorpale e capire quale variante abbia generato la nuova infezione. In un caso, ad esempio, un paziente che aveva avuto il Covid-19 tra settembre e ottobre, dopo essere stato negativo per alcuni mesi, di recente è risultato nuovamente positivo. In Abruzzo il primo caso da variante inglese, come ricostruito dagli esperti, risale alla prima metà di dicembre.
Solo a Guardiagrele, paese del Chietino di novemila abitanti, ne sono emersi una quarantina, ma i numeri salgono se si considera l'intera provincia di Chieti. Oltre a quella inglese, è stata accertata anche la circolazione di un'altra variante già nota nel Nord Europa, che si è diffusa in particolare nel carcere di Lanciano (Chieti).
Due le strutture individuate dalla Regione Abruzzo per il sequenziamento: il laboratorio di Genetica molecolare - Test Covid-19 dell'Università di Chieti e l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise. Le strutture in questi giorni devono anche fare i conti con la carenza di reagenti, molto richiesti a livello globale.
"Mentre all'inizio vedevamo casi da varianti concentrati in un'area o in una struttura, ora registriamo contagi sparsi. Non più focolai circoscritti: le varianti si sono intrufolate ovunque sul territorio".
La situazione di Guardiagrele, paese del Chietino di novemila abitanti in cui sono emersi una quarantina di contagi riconducibili alla variante inglese, secondo Stuppia potrebbe "non essere un caso isolato, ma piuttosto una situazione emblematica di un fenomeno più ampio, che interessa il territorio".
"In un contesto di questo tipo - osserva l'esperto - diventa fondamentale il tracking: dobbiamo capire che percorso fa il virus, dove avviene il contagio e non basta più limitarsi ad appurare dove viva il paziente. Da questo punto di vista serve un grande lavoro da parte dei Siesp (Servizi igiene epidemiologia e sanità pubblica) delle Asl, che devono lavorare al meglio sulle indagini epidemiologiche".
Il laboratorio di Genetica molecolare si sta occupando anche di diagnostica e sta processando fino a 600-800 tamponi al giorno, ma l'attività principale della struttura è la ricerca.
Si sta infatti occupando senza sosta del sequenziamento del genoma del virus e, sul fronte reinfezioni, sta studiando la risposta anticorpale dei pazienti, perché in caso di nuova infezione all'origine del contagio potrebbe esserci un ceppo diverso.
"Con il Cast (Center for Advanced Studies and Technology) dell'Università di Chieti - annuncia Stuppia - stiamo organizzando un grande progetto che prevederà tre attività principali: sequenziamento del genoma del virus, ricerca e studio degli anticorpi nei pazienti, test prognostici". (FONTE ANSA).