Bakary, la storia di un rifugiato "artista"

integrazione e cultura lun 24 maggio 2021
Attualità di La Redazione
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Bakary, la storia di un rifugiato "artista" ©Vastoweb
Bakary, la storia di un rifugiato "artista" ©Vastoweb

VASTO. Una bella iniziativa, quella di venerdì scorso, organizzata dal Progetto di accoglienza di Carunchio unitamente alle classi della terza media della scuola Paolucci, Istituto Comprensivo I di Vasto.

Presso il Nuovo Polo San Gabriele, si è tenuto l’emozionante incontro tra Bakary S.  beneficiario del Progetto di accoglienza SAI di Carunchio e i ragazzi frequentanti la scuola.

Bakary, nel suo Paese faceva il sarto e insieme a suo fratello, portavano avanti un’attività con cui riuscivano a mantenere la famiglia. Durante una manifestazione a difesa dei diritti del proprio Paese, il Gambia, è scoppiata una sommossa e a causa della violenza, ha perso l’uso del braccio destro ed è stato costretto ad abbandonare i suoi cari e il proprio paese di origine.

Ha così viaggiato dal Gambia alla Libia, in paesi colmi di estrema ed inimmaginabile violenza quotidiana, passando per il Senegal, per arrivare in Italia.

Durante il suo viaggio della speranza, Bakary è stato capace di tradurre in un alfabeto di forme e colori i propri stati d’animo. È riuscito a trasporre i suoi vissuti, le sue paure e fragilità nel linguaggio universale dell’arte: arrivando a riadattare e educare la mano sinistra a compiere gesti e segni per dipingere il suo mondo interno.

Ora è ospite presso il centro di accoglienza SAI di Carunchio. I suoi quadri parlano come le parole non sanno fare, consentono di sentire e toccare con mano la sua storia, fatta di gioie e dolori. Invece di rifugiarsi in se stesso e chiudersi, ha cercato riparo nell’arte e si apre ai ragazzi e al mondo raccontando il suo doloroso passato nella prospettiva di un futuro migliore.

Durante l’incontro, guidato dall’arteterapeuta del Consorzio Matrix, la dott.ssa Valentina Di Petta i ragazzi delle scuole medie, hanno intervistato Bakary e hanno cercato di immaginare il suo dolore e le sue prospettive future, così diverse e lontane dalle loro. Sono state mostrate le stampe dei suoi lavori grafici, si è ballato a ritmo delle canzoni che lo stesso Bakary ha inciso e i ragazzi hanno lasciato dediche colorate su un grande cartellone.

I lavori di Bakary possono essere ammirati presso un’ala del Nuovo Polo San Gabriele, in cui sono ospitate alcune classi dell’Istituto Comprensivo I.

L’incontro, fa parte del progetto “Gli adulti di domani” dell’avviso EduCare e anche del progetto “Storia di un rifugiato artistico”.

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