Parco eolico a Vasto: "Ecco le vere ragioni per cui essere contrari"

Punto della situazione ven 09 dicembre 2022

Vasto Oggi il tema sarà dibattuto in Consiglio comunale

Attualità di Lea Di Scipio
3min
Parco eolico off-shore ©n.c.
Parco eolico off-shore ©n.c.

VASTO. È convocata per oggi una seduta straordinaria del Consiglio comunale di Vasto sulla “realizzazione di un impianto eolico off-shore denominato Parco Eolico Off-Shore Medio Adriatico al largo della costa vastese" (Leggi)

Sul tema si è dibattuto a lungo in questi periodo, ancora prima della seduta nell'aula Vennitti dove il progetto è stato ufficialmente presentato alla città (Leggi)

E nel dibattito emerge la posizione di Nicholas Tomeo, dottorando in ecologia e territorio presso l'Università degli Studi del Molise e referente a Vasto del Forum Civico Ecologista, che fa il punto della situazione. 

Ecco cosa scrive:

"Sul parco eolico a largo delle coste vastesi, va sin d'ora detto che il Comune di Vasto non ha alcuna competenza a decidere: siamo in un acque extraterritoriali e, più precisamente, in una cosiddetta Zona Economica Esclusiva – che non va però confusa con le acque internazionali – ed è dunque di prerogativa dello Stato intervenire, al quale è demandata la competenza per la gestione, tra le altre cose, delle attività economiche in materia di energia rinnovabile. 

A dire il vero neppure in acque territoriali un Comune ha competenza se si tratta di materia riguardante l'approvvigionamento di energia. Dunque il Comune di Vasto, su questo progetto, può esprimere solo una posizione politica.

Stando invece al progetto, dal mio modo di intendere la materia energetica, che riveste un ruolo fondamentale non solo da un punto di vista economico, ma anche ambientale, visto che la produzione di energia tramite fonti fossili è la principale causa di inquinamento e di immissione di gas climalteranti, le energie, per essere realmente sostenibili, non possono non tenere in considerazione il territorio in cui vengono prodotte. Non basta dunque che siano rinnovabili, ma devono anche essere sostenibili da un punto di vista della partecipazione della popolazione alla gestione del territorio e della democraticità delle scelte, a maggior ragione se i progetti interferiscono con un bene comune qual è il paesaggio, la cui salvaguardia è un diritto costituzionalmente garantito. 

Ma certamente la mia contrarietà a questo parco eolico non è data solo ed esclusivamente perché il progetto dovrebbe svilupparsi a largo di Vasto, sarebbe estremamente banale e riduttivo. Ho sentito varie prese di posizione da parte di amministratori locali che si chiedono 'perché a Vasto?'. Dunque se fosse qualsiasi altra città ad essere coinvolta, questo parco eolico andrebbe bene? Questo localismo fine a se stesso non mi appartiene. Io credo che infatti dovrebbe essere superata la logica dei grandi impianti, ovunque essi vengano proposti, sia a mare che a terra, sia a Vasto che in qualsiasi altra parte d'Italia. Basti guardare le montagne dell'Alto Vastese per capire quanto quelle terre siano state – e sono – oggetto di depredazione territoriale da parte delle multinazionale dell'energia. I territori del vicino Basso Molise stanno conducendo una battaglia contro l'accaparramento delle terre da parte di multinazionali che vogliono installare mega impianti fotovoltaici su terreni coltivabili. Sono state avanzate proposte di enormi impianti eolici offshore ovunque in Italia, così come le aree interne da decenni subiscono scelte di politiche energetiche calate dall'alto che alle popolazioni non apportano alcun vantaggio, ma solo la spoliazione di terre che prima appartenevano alle comunità locali. 

Bisogna pertanto capire che questa è una lotta ambientale che riguarda tutti e tutte, non solo il territorio di Vasto. 

Concludo dicendo che le alternative ci sono: innanzitutto la diversificazione delle fonti di produzione energetica anche nell'ambito delle energie rinnovabili, privilegiando il fotovoltaico, dato che il sole garantisce ogni istante energia 10.000 volte superiore a quella necessaria. Fotovoltaico che però non dev'essere installato sui campi coltivabili, ma nelle zone industriali e commerciali, nonché sui tetti dei palazzi ad uso abitativo. 

Inoltre va privilegiata la produzione locale che resta a vantaggio dei singoli territori, e in questo senso le comunità energetiche sono di fondamentale importanza, perché consentono di produrre e consumere energia rinnovaibile restando nel locale. Dunque l'Amministrazione comunale di Vasto farebbe bene a promuoverne di pubbliche, con il Comune stesso a fare da capofila. Ma non da domani, da oggi. Dobbiamo infatti entrare nell'ottica che l'energia dev'essere considerata un bene comune, e non può essere lasciata in mano ai privati che decidono non solo dove, come e quanta energia produrre, ma anche a quanto venderla e quanto lucrarci. Per questo, laddove possibile, il pubblico deve farsi portatore di interessi generali che vadano a vantaggi di tutti e tutte indistintamente. Cosa che non può passare attraverso i mega impianti eolici offshore".

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