Taglio del vecchio acero: "In questa città centinaia di alberi abbattuti"
Vasto La storia dell'albero ripercorsa dal professor Luigi Murolo
VASTO. I rappresentanti di "Italia Nostra" si sono riuniti nel pomeriggio di oggi, in Piazza Marconi, per celebrare la "Giornata nazionale degli alberi".
In occasione del centenario della ricorrenza (1923-2023), oltre al ricordo dei cent'anni della Villa Comunale, spazio soprattutto alla "Storia fotografica dell'acero caduto".
Il taglio di quello che il professor Murolo ha definito "l’essere vivente più longevo della città" ha destato molto scalpore. Il docente ha ripercorso passo dopo passo la storia del vecchio acero:
"Sotto la sua chioma ha visto il passaggio di ben 22 sindaci avvicendatisi alla guida del comune (esclusi facenti funzione e commissari prefettizi). Ha sperimentato su di sé la “Grande Guerra” e la Seconda Guerra Mondiale. Ha visto passare sotto di sé per oltre un mese l’autovettura con, a bordo, il Maresciallo Montgomery. Ha seguito la realizzazione della Prima “facies” della Villa Comunale cento anni fa (1923-2023). È stato protagonista nella celebrazione della prima “Festa dell’Albero” istituzionalizzata nel 1923, ma attiva in Italia fin dal 1898. Insomma, una figura possente che ha accompagnato il trascorrere di molte generazioni. Che ha perfino la data di “nascita” registrata al punto 204 delle Deliberazioni del Consiglio Comunale di Vasto del 1879, nella seduta del 13 ottobre. Un acero piantato il 13 ottobre 1879, defunto a 144 anni nel 2023.
In questa città, le tenebre sono scese. Centinaia di alberi abbattuti. Con uno solo malato, divenuto un fantasma nel buio, ancor prima della sua morte dichiarata. Del gigante abbattuto, che mi piaceva affettuosamente chiamare «la mia piccola sequoia», resta oggi un monumentale apparato radicale che ne testimonia la possanza".
