Contro la violenza: "Educare a gentilezza, comunicazione non ostile e parità"

Femminicidi ven 24 novembre 2023
Attualità di La Redazione
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Contro la violenza: "Educare a gentilezza, comunicazione non ostile e parità" ©vastoweb.com
Contro la violenza: "Educare a gentilezza, comunicazione non ostile e parità" ©vastoweb.com

VASTO.Intorno alla data del 25 novembre abbiamo costruito una serie di eventi per richiamare l'attenzione di ragazzi, famiglie e docenti sul tema della violenza contro le donne. Un tragico caso ha voluto che tutto questo coincidesse anche con un evento che ci ha scosso a livello nazionale, ovvero l'omicidio della giovanissima Giulia”.

A sottolinearlo è Nicoletta Del Re, dirigente dell’Itset Palizzi di Vasto. In occasione della giornata internazionale sulla violenza contro le donne, in collaborazione con l’associazione Emily Abruzzo, la scuola ha organizzato una serie di iniziative educative per insegnare ad adottare comportamenti di genere rispettosi, un percorso che impegna gli studenti durante tutto l'anno.

Sconcertanti i dati diffusi dal ministero dell’Interno che contano in Italia, da inizio anno fino al 19 novembre, 106 vittime, di cui 86 uccise in ambito familiare e domestico e 55 per mano del partner o ex partner. E cresce anche il numero dei femminicidi tra gli under 30.

“Il 29 ci sarà la proiezione del film di Paola Cortellesi cui seguiranno due incontri con Alberto Pellai rivolti a chiunque voglia partecipare, non solo ai docenti e alle famiglie della scuola, per riflettere sulle emozioni e per cercare di capire come effettivamente, attraverso un percorso educativo complesso che non può essere delegato solo alla scuola, possiamo contribuire a formare sull’argomento. All'evento clou del primo dicembre, Alberto Pellai incontrerà i ragazzi del Palizzi che hanno letto il libro ‘La vita accade’ dove l’autore guarda al problema del femminicidio dal punto di vista maschile. Eventi, dunque, che coinvolgono le famiglie anche per far comprendere che l’educazione in tal senso non va veicolata solo in aula. Tutta la società, soprattutto a partire dalla famiglia, deve insegnare a non praticare la violenza, ma soprattutto a saper riconoscere i segnali della violenza, a saperli interpretare. I ragazzi svilupperanno, inoltre, degli elaborati che verranno raccolti e pubblicati nel libro ‘I mille volti della violenza’, un libro di racconti, edito da Gemma Edizioni. Un percorso che si colloca nell’ambito del protocollo d'intesa firmato con gli enti preposti del territorio e con altre scuole, nonché nell’ambito del progetto approvato dall'Usr su bullismo e cyberbullismo, perché alcuni segnali possono essere contenuti in queste dinamiche”.

Cosa si può fare per aiutare le donne? Lo abbiamo chiesto a Teresa Maria Di Santo, presidente di Emily Abruzzo

“Si può fare ancora tanto, innanzitutto bisogna prevenire il fenomeno. L’accoglienza nei centri antiviolenza deve essere l’ultimo stadio. Il lavoro di tutte le operatrici è fondamentale, ma ritengo che oggi sia urgentissimo operare alla base del problema facendo educazione nelle scuole dove stiamo formando con molta fatica le nuove generazioni. Come docente del Palizzi da anni in questa scuola studiamo dei percorsi di educazione come quello di quest'anno per prevenire la violenza contro le donne. E non parliamo di violenza solo il 25 novembre, non parliamo di violenza solo quando purtroppo una Giulia viene ammazzata. Noi entriamo nelle classi e parliamo con i nostri ragazzi, spesso anche quando ricorre una parola, un gesto sbagliato perché vogliamo far capire ai ragazzi che l'educazione, che dovrebbe partire dalla scuola dell'infanzia, è vero che nasce all'interno delle famiglie, ma anche in qualsiasi luogo dove ci solo dei ragazzi che si aggregano. È importante che loro capiscano quanto sia fondamentale il modo di comunicare che può influire decisamente sia nelle loro menti, ma anche rispetto al gruppo. Nel futuro mi auguro che ci siano centri per uomini maltrattanti perché se non agiamo direttamente con loro il problema non si risolve. Bisogna educare i ragazzi alla gentilezza, alla comunicazione non ostile e soprattutto alla parità”.

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