Foce del fiume Sangro, avviati i lavori di rimozione dei detriti

in sicurezza mer 06 dicembre 2023
Attualità di La Redazione
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Foce del fiume Sangro, avviasti i lavori di rimozione dei detriti ©Vastoweb
Foce del fiume Sangro, avviasti i lavori di rimozione dei detriti ©Vastoweb

FOSSACESIA-TORINO DI SANGRO. Hanno preso il via gli interventi di rimozione dei detriti portati a valle dal fiume Sangro, disposti dalla Provincia di Chieti e eseguiti dalla ditta Astra, di Termoli. L’importo stanziato è di 40mila euro.

La bonifica era stata più volte sollecitata dai sindaci Enrico Di Giuseppantonio (Fossacesia) e Nino Di Fonso (Torino di Sangro), che avevano segnalato come con l’ingrossamento del corso d’acqua fossero finiti verso la foce arbusti e materiali vari, che rallentano fortemente il regolare deflusso del fiume verso il mare. La presenza di questi materiali, inoltre, rappresenta una minaccia della stabilità del ponte ponte ciclopedonale sul Sangro lungo il quale corre la Via Verde della Costa dei Trabocchi. 

“I nostri inviti erano rivolti alla Regione, ma il cavalcavia, sul quale un tempo transitavano i treni che viaggiavano sulla linea Adriatica, è di proprietà della Provincia. Il presidente Francesco Menna, appena presa visione della nostra richiesta, ha subito provveduto a finanziare gli interventi – tengono a specificare Di Giuseppantonio e Di Fonzo -. La ditta incaricata ha rimosso finora 10mila tonnellate di alberi. Per fortuna non ci sono altri tipi di detriti ingombranti e questa ci sembra un' importante notizia. La sicurezza del fiume Sangro è fondamentale e il corso d’acqua va monitorato per evitare, come accaduto in altre zone d’Italia, che si verifichino esondazioni di campi coltivati, zone abitate, strade, molte delle quali sono a servizio dell’agglomerato industriale della Val di Sangro, il più importante della nostra regione”.

Di Giuseppantonio e Di Fonso, in seguito al sopralluogo effettuato oggi sul ponte del Sangro, hanno riscontrato che prima che il fiume sbocchi nell’Adriatico, si è creato un muro di pietre e sabbia che diventato una sorte di barriera per consentire al corso d’acqua di sfociare in mare senza problemi. Per queste ragioni, i due sindaci chiederanno agli uffici regionali competenti che si dispongano interventi urgenti, anche per salvaguardare la costa

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