Bando canile di San Salvo: "Base d'asta incongrua, apprezzabili anomalie e criticità"

La delibera mar 07 maggio 2024

San Salvo Il Consiglio dell'Anticorruzione: "Possibili effetti distorsivi della concorrenza"

Attualità di La Redazione
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Cani, foto d'archivio ©vastoweb.com
Cani, foto d'archivio ©vastoweb.com

SAN SALVO. "Il prezzo a base d’asta di € 1,86 per cane al giorno non risulta congruo, proporzionato ed idoneo a garantire la corretta esecuzione di tutte le obbligazioni previste dal contratto di appalto, sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo" e "la sottostima del prezzo a base d’asta può aver comportato effetti distorsivi della concorrenza tra gli operatori economici nel mercato di riferimento, in violazione del principio di accesso al mercato".

E' quanto deliberato dal Consiglio dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, nell’adunanza del 26 marzo 2024, in merito alla gara indetta dal Comune di San Salvo per l’affidamento del servizio di gestione del canile sito in Contrada Prato.

La pronuncia è arrivata a seguito dell’ impugnazione del Comitato Interregionale Animalista, che il 9 gennaio 2024 prospettò possibili profili di anomalia relativi alla determinazione dell’importo a base di gara.

L'ANAC ha inoltre confermato la sussistenza di "apprezzabili profili di anomalia e criticità, in quanto non è stata effettuata alcuna valutazione in merito al mutamento dei fabbisogni che avrebbe indotto l’amministrazione comunale a passare dalla gestione del canile tramite una concessione alla gestione tramite un appalto di servizi", e stabilito che "la decisione di affidare per 8 anni un appalto di servizi da svolgersi presso una struttura non più adatta alle esigenze di cura e custodia degli animali, relativamente alla quale vi era un interesse indifferibile al rinnovamento ed alla riqualificazione, depone per una carente valutazione dell’interesse pubblico sotteso all’indizione della gara e per una scarsa considerazione degli aspetti qualitativi del servizio richiesto" e che "il Comune di San Salvo non ha provveduto a redigere il progetto a base di gara, o documentazione comunque idonea, in violazione dell’art. 41 comma 12 del d.lgs. 36/2023".

I FATTI

Dall'istruttoria è stato rilevato come l’importo a base di gara non apparisse adeguato e congruo, in quanto per soli 1,86 euro per cane al giorno, ribassabili in sede di offerta, l’appaltatore avrebbe dovuto eseguire a regola d’arte una lunga serie di servizi , che vanno dal mantenimento degli animali, alla pulizia, alla manutenzione della struttura, fino alle prestazioni sanitarie e veterinarie, che comprendono anche trattamenti chirurgici.

Il riferimento in tal senso, è il medesimo fornito dal Ministero della Salute nel 2010, il quale indicava, a valle di un’indagine conoscitiva effettuata in ambito nazionale, come ai fini di una buona gestione dei canili, l'importo da considerare appropriato è quello oscillante approssimativamente tra 3.50 e 4.50 € giornalieri per cane.

Alla luce di tali considerazioni, Il Consiglio ha chiesto al Comune di documentare le modalità con le quali era pervenuto alla determinazione del valore a base d’asta dell’appalto, ma, come chiarito dall'Anticorruzione, il Responsabile Unico del Procedimento "non ha fornito ulteriori chiarimenti", pertanto risulta quindi del tutto evidente che il Comune di San Salvo, per mettere in gara un appalto di servizi di valore al disopra delle soglie di rilevanza europea non ha redatto alcun progetto, o documentazione comunque idonea".

L' importo a base di gara, alla luce di tali rilievi, non è stato considerato quindi congruo, proporzionato e remunerativo dei servizi richiesti, e pertanto potrebbe aver scoraggiato la partecipazione alla procedura, tant’è che "ha presentato offerta un solo operatore economico, che peraltro è l’attuale gestore". Una sottostima del prezzo che potrebbe dunque aver comportato "potenziali effetti distorsivi del mercato di riferimento, in violazione del principio di accesso al mercato, declinato nei principi di concorrenza, di imparzialità, di non discriminazione".

Proseguendo nell'analisi, il Cosiglio ha rilevato come la fase di programmazione degli acquisti risulta caratterizzata da apprezzabili profili di anomalia e criticità, in quanto non è stata effettuata alcuna valutazione in merito al mutamento dei fabbisogni che avrebbe indotto l’amministrazione comunale a passare dalla gestione del canile tramite una concessione alla gestione tramite un appalto di servizi. 

La procedura di Project Finacing prevedeva altresì la realizzazione di importanti lavori di ristrutturazione, ampliamento ed ammodernamento del canile, per un importo stimato di € 348.263,89, lavori definiti nella Delibera di Consiglio Comunale n. 42 del 22 ottobre 2021«opera di pubblico interesse ed indifferibile, stante lo stato di saturazione dell'infrastruttura, a fronte di crescente domanda, per effetto incremento demografico nelle zone del territorio che gravitano sull'area».

Secondo l'ANAC risulta quindi anomalo che una tale fabbisogno indifferibile non sia stato oggetto di ulteriori valutazioni negli atti programmatori successivi, che hanno portato al passaggio dalla concessione all’appalto di servizi, riproponendone sia il canone di gestione, divenuto il prezzo a base d’asta, sia la durata.

E proprio in riferimento alla durata dell'appalto, il Consiglio ha osservato che nell’affidamento della concessione la durata della gestione per 8 anni era legata al recupero dell’investimento ed alla reintegrazione delle spese sostenute dal concessionario, nonché al conseguimento di un utile. Al contrario, la scelta di affidare un appalto di servizi per "un arco temporale così lungo (otto anni) appare anomala e singolare, tanto più se non supportata da alcuna specifica ed adeguata motivazione".

Alla luce di dette considerazioni, il Consiglio dell’Autorità Nazionale Anticorruzione ha dato mandato all'Ufficio competente di trasmettere la delibera al Comune di San Salvo per le valutazioni di competenza e l’assunzione dei possibili correttivi, con richiesta di riscontro all’Autorità nel termine di 30 giorni. 

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