Autismo, la storia di Giorgio che lavora al Cireneo: "Mi sento importante e autonomo"

VASTO. “Entro, saluto tutti i miei colleghi, mi metto il tesserino e inizio il mio lavoro con il tutor. Organizzo le uscite settimanali, preparo e controllo il materiale nelle stanze. Mi piace tantissimo lavorare e sono contento di farlo qui”.

Ad accoglierci nel centro “Il Cireneo” di via San Rocco a Vasto è Giorgio Bocola, un ragazzo autistico di 39 anni che da alcune settimane ha iniziato lì un tirocinio formativo. E ci apre la porta con affabilità, prontezza, ma soprattutto con un grosso sorriso stampato sulla bocca che dimostra la disinvoltura con la quale è abituato a muoversi in quegli spazi, lui che per circa 12 anni c’è stato in veste di utente. Ma ora il suo ruolo è cambiato, si è evoluto fino a permettergli di vivere una nuova esperienza nella quale mettersi alla prova. Nel suo racconto esprime con chiarezza le attività che svolge e con lo stesso entusiasmo e la stessa sicurezza dimostra anche di sapere bene cosa invece non bisogna fare: “Sul lavoro si deve essere corretti e non avere atteggiamenti aggressivi nei confronti degli altri. Oggi sono un altro Giorgio: da essere quello che frequentava il centro sono diventato uno che lavora. Mi sento importante, autonomo, è un’esperienza utile perché imparo cose che mi aiutano anche fuori. Gli altri mi dicono che sono bravo, un lavoratore efficiente e che sono contenti del mio operato”. Ma in che cosa è veramente bravo Giorgio? Ecco cosa ci ha risposto, senza negarsi alla domanda su quale sia di contro un suo difetto: “So usare il computer e risolvo tutti i problemi. Sono socievole e trasmetto a tutti l’allegria, anche se a volte sono anche un po' frettoloso!”.

Ed è qui che il nostro amico Giorgio, con spontanea saggezza destinata a crescere nel percorso che speriamo lo porterà ancora molto lontano, sfodera per tutti un suo personale consiglio: “Fate le cose con calma e non andate troppo di fretta”. Insomma, in questa chiacchierata ci ha trasmesso una forza e un coraggio così encomiabili che ad un certo punto ci viene la curiosità di sapere se ci sia qualcosa che gli faccia davvero paura. Giorgio non esita a rispondere, mostrandosi anche qui esempio di positività nella consapevolezza di sé: “Mi fanno paura le macchine che sfrecciano e quando i cani sono senza guinzaglio. Ma con il lavoro e l’impegno tutte le paure si possono superare”.

E solo alla fine del nostro incontro, per il quale lo ringraziamo di cuore, che chiediamo a Giorgio come tutto questo abbia avuto inizio: “La signora Sorge ha visto che ero adatto come segretario e così ha deciso di assumermi ufficialmente. La ringrazio tanto”.