Ospedale di Ortona, visita ispettiva: è scontro tra Smargiassi e Flacco

botta e risposta mar 11 dicembre 2018

Vasto Smargiassi: “ Una scatola dalle buone potenzialità, ma manca tutela del personale e pazienti”. Flacco: “Occasione persa per tacere’’

Attualità di La Redazione
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Pasquale Flacco e Pietro Smargiassi ©Vastoweb.com
Pasquale Flacco e Pietro Smargiassi ©Vastoweb.com

ORTONA. “In Abruzzo ci sono delle eccellenze che però si perdono in un contesto sanitario regionale carente” è questo il commento del consigliere regionale Pietro Smargiassi che si è recato, dopo una lunga programmazione e in collaborazione con il gruppo M5S di Ortona, in visita ispettiva presso l’Ospedale di Ortona Gaetano Bernabeo. “ Al di là delle carenze e delle difficoltà che accomunano tutti gli ospedali d’Abruzzo, frutto purtroppo di una gestione lacunosa e non efficiente dei precedenti Governi regionali, una delle eccellenze di questo ospedale e dell’Abruzzo intero è sicuramente l’Oncologia Senologica. Ho avuto il piacere di parlare con il Primario, la Dott.ssa Natoli, che mi ha mostrato il reparto e le sue potenzialità. La Senologia oncologica di Ortona è stata certificata come “Breast Center EUSOMA” (Certificato N. 1.017) per la cura del carcinoma della mammella. Un’eccellenza che però va valorizzata e tutelata con un’attenzione affinché davvero possa annoverarsi tra le eccellenze nazionali sul campo. Infatti, nonostante ci siano nuovi spazi ambulatoriali questi non sono stati dotati d’ingresso al reparto. Una piccolezza forse, ma che denota il poco interesse. Se chi è alla Guida oggi della Regione non pone la giusta attenzione ad un fiore all’occhiello come questo è davvero difficile pensare che si possa risollevare ciò che non va bene. Ho poi visitato il reparto di PMA Procreazione Medicalmente Assistita – continua Smargiassi - ho dovuto riscontrare una dotazione di personale drasticamente ridotta, (un medico, un biologo e un infermiere)per un reparto che invece è il cuore di tutta la Regione per le pratiche di procreazione assistita. Il reparto guidato dal Primario Tiboni, assiste e circa 500 donne l’anno. Un punto d’eccellenza, non solo in Abruzzo ma punto di riferimento dell’intero centro sud Italia, non può subire una carenza di personale in questi termini. Anche qui la politica mette un freno dove la volontà di medici e infermieri cammina con coraggio per rendere il reparto un gioiello.


UNA SCATOLA DALLE BUONE POTENZIALITA’, MA NON TUTELATA

Il resto del nosocomio rappresenta una scatola dalle buone potenzialità mal sfruttate. Gran parte dei reparti sono ridotti a sezioni ambulatoriali dove vengono svolte prestazioni programmate. Un Pronto Soccorso ben organizzato che registra 18.000 accessi l’anno ha a disposizione mezzi vecchi e fatiscenti. Due ambulanze dove la migliore ha già fatto 240.000 km pur trattandosi di mezzi d’emergenza in classe A (quindi mezzi destinati all’urgenza e che potrebbero fermarsi in qualsiasi momento) mezzi che per legge non dovrebbero avere più di 150 mila km.

GUARDIA MEDICA INTERNA

Nel girare tra i reparti abbiamo incrociato la porta della Guardia Medica che è interna all’ospedale creando conflitti e interferenze. Una scelta scelta già di per sé discutibile e che sarebbe facilmente risolvibile considerando che all’esterno, vicino all’ingresso dell’ospedale, c’è una struttura del tutto abbandonata che, almeno dall’esterno, pare in buono stato.

CARENZE IN NEFROLOGIA

Nei reparti di nefrologia, dialisi, medicina, i problemi sono comuni a tutti i nosocomi della provincia di Chieti che ho visitato. Carenza di personale, reparti vecchi che avrebbero necessità di ristrutturazione, presidi datati.

OBITORIO, NESSUN RISPETTO PER IL DOLORE

Anche a Ortona, purtroppo, lo spazio dedicato al dolore e al commiato dei defunti appare del tutto irrispettoso. A dividere le salme e i parenti con il loro dolore ci sono dei pannelli paravento. La cultura del rispetto della morte nei nostri ospedali è ben lontana da un paese civile.

ZONA ESTERNA

Uscendo dall’ospedale ci si rende conto di come sia necessaria una visione d’insieme nell’organizzazione degli aspazi dedicati all’utenza. La totale assenza di un parcheggio (non più di 30 posti auto) l’uscita su una provinciale con corsie di immissione al traffico mai rispettate vista anche la totale assenza di segnaletica verticale e orizzontale, persino le strisce pedonali sono del tutto scolorite. La segnaletica verticale che indica l’ingresso all’ospedale mortifica questa struttura. Descriverla serve a poco in una si legge “Osp” e nell’altra la “H” è del tutto scolorita e la scritta è migliore della precedente; qui infatti si legge “Ospe”.

Infine in uno spazio sotto il Pronto Soccorso ho scorto 3 ambulanze abbandonate (si dive da oltre un anno) in attesa di essere rottamate abbandonate. Segnaleremo la cosa ai vertici ASL ricordando il rischio di incorrere nel reato di inquinamento ambientale. I mezzi possono perdere liquidi dal motore e inquinare. Questo è già inaccettabile figurarsi in uno spazio esterno ad un ospedale.

SEGNALAZIONE AI VERTICI ASL

Abbiamo raccolto tante altre segnalazioni che andrebbero verificate con accessi agli atti e una visita più approfondita. Quanto ci è stato segnalato cmq verrà reso noto direttamente ai vertici ASL, così come abbiamo fatto in passato con gli altri Ospedali visitati. Torneremo, questo è certo. Siamo certi che Ortona meriti di più.

Pasquale Flacco ha replicato così:

«Può accadere che in un ospedale, incredibilmente, non si possano rintracciare fatti o misfatti che reggano una denuncia. In quel caso meglio un dignitoso silenzio che una dichiarazione arrampicata sul nulla, rilasciata per dire comunque qualcosa»: questo il commento del direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Pasquale Flacco, alle parole espresse dal consigliere regionale pentastellato Pietro Smargiassi a conclusione della visita all’ospedale di Ortona.

«Non risponde al vero il fatto che sia stato accompagnato dalla professoressa Clara Natoli, direttore dell’Oncologia - aggiunge Flacco -, la quale pertanto non ha fatto alcun commento sugli spazi a disposizione dell’unità operativa che, peraltro, sono stati ampliati di recente. Le ambulanze inutilizzate, invece, sono state dismesse e non banalmente ferme da due anni, parcheggiate in attesa che venga definita la pratica di rottamazione, già avviata. Questo aspetto e una presunta mancanza di adeguata segnaletica orizzontale e verticale sono le palesi e gravi carenze riscontrate dal Consigliere che andavano denunciate. L’Azienda non può che prenderne atto con sollievo, perché dichiarazioni di tale tenore confermano come l’ospedale di Ortona rappresenta un polo specialistico ben organizzato, frutto di un investimento che si è sviluppato negli anni puntando sulla qualità e sull’alta specializzazione, che oggi attira pazienti anche di fuori regione. E’ stata sciupata un’occasione per ammettere, con onestà, che la visita non aveva rilevato pecche, che pure può accadere. Peccato davvero».

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