Zone interne disagiate, una proposta di impegno politico

I PUNTI mar 08 gennaio 2019

Alto Vastese I punti: riconoscimento aree disagiate, istituzione assessorato ad hoc, istituzione agenzia per lo sviluppo delle zone interne e disagiate, provvedimenti per sgravi economici

Attualità di La Redazione
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Neve ©Nicolantonio Lella
Neve ©Nicolantonio Lella

ALTO VASTESE. Si scaldano i motori per l'inizio della campagna elettorale, che porterà il 10 febbraio prossimo gli abruzzesi all'elezione del governo regionale. Giunge dal Movimento per la difesa delle zone interne a firma del suo responsabile Domenicangelo Litterio, una proposta rivolta a tutte le parti politiche coinvolte, che riportiamo integralmente:

"La presente proposta riassume il percorso di analisi dei bisogni e l’elaborazione di una scheda sintetica utile a determinare il miglioramento delle condizioni di vita nei Comuni delle zone interne e montane e, di conseguenza, il contenimento della crisi demografica in atto. La sintesi contiene i passaggi più condivisi.

Premessa

Si parte da un dato evidente: le nostre Comunità vanno dove la programmazione nazionale, regionale e territoriale, quindi la politica, decidono di portarle.

Infatti l’impoverimento di tutto il territorio interno inizia con due decisioni politiche:

1 – la scelta del modello di sviluppo basato sui “ poli” industriali. Tale scelta ha determinato la concentrazione delle opportunità lavorative , e quindi delle risorse umane, su un unico punto del territorio con la prevedibile e rapida crescita delle Comunità di valle e costiere e la ugualmente prevedibile e rapida crisi demografica delle zone interne e montane.

2 –Le risorse dell’obiettivo I sono state allocate prevalentemente in zone già coerenti con il livello di sviluppo determinato dall’Ente erogante ( la Comunità Europea ),con la conseguenza che la media regionale prevista è stata raggiunta con l’aumento dei valori economici e sociali di una parte del territorio e l’ulteriore impoverimento e degrado della restante parte.

Dunque la disuguale distribuzione delle risorse ha ulteriormente contribuito a determinare il disastro demografico, economico e sociale ancora in atto nelle aree interne della regione.

Naturalmente in questa sede non si vuole giudicare il passato né fare addebiti a chicchessia; si vuole semplicemente affermare che le richieste di attenzione verso un territorio ignorato e malmenato da più di mezzo secolo, non sono lamentele o pretese ma semplice richiesta di diritti.

Interessa, dunque, riconoscere che i 2/3 del territorio abruzzese è interno e montano, dove gli abitanti vivono in piccole Comunità di qualche migliaio di abitanti, o poco più o poco meno.

Tale riconoscimento comporta l’assunzione di comportamenti politici e amministrativi utili a determinare il riequilibrio territoriale.

La proposta

I dati raccolti per dare significato e valore alla proposta che segue possono così sintetizzarsi:

- Prendiamo come riferimento esemplificativo i Comuni componenti le ex Comunità montane del medio e alto Vastese; 9 dell’alto e 16 del medio, in totale 25 Comuni.

La popolazione con diritto di voto è di circa 15 mila elettori; le precedenti statistiche ci indicano che l’affluenza per le elezioni regionali è del 65/70% ; dunque per il territorio interno del vastese sono utili circa 10 mila voti.

Naturalmente in tutta la regione vi sono elettori provenienti dalle zone interne, che conservano valori e stili di vita ma anche realistici interessi a vedere sviluppare i loro paesi di origine. E sappiamo come sono stabili e duraturi i legami e gli affetti tra i residenti e gli emigrati.

La determinazione di questa popolazione è, ovviamente, molto difficile, ma il fenomeno esiste ed è elettoralmente significativo.

I dati riferiti alle preferenze accordate ai vari partiti non sono, oggi, molto attendibili a causa della mobilità dipendente non tanto dall’appartenenza ideologica quanto piuttosto dalle valutazioni proprie e personali sui programmi e sui candidati, ma soprattutto sugli eventi mediatici che li coinvolgono.

Si riscontrano, a pochi mesi dalle elezioni, proposte elaborate dei vari partiti politici e una notevole presenza di liste civiche.

La presente proposta viene presentata all’attenzione sia degli uni che delle altre con lo scopo di valutarle ed eventualmente condividerle in tutto o in parte attraverso l’identificazione del o dei candidati in coscienza determinati a portare avanti nel corso della legislatura le istante rappresentate.

Agli elettori delle zone interne sarà proposto di accordare il proprio consenso a quei candidati che avranno condiviso il progetto e si saranno impegnati a realizzarlo.

  • Riconoscimento del disagio e delle difficoltà delle zone interne
  • Istituzione dell’Assessorato per le zone interne, rappresenta la volontà politica di dedicare il giusto sostegno alle aree disagiate e nello stesso tempo il luogo strutturato per l’analisi dei bisogni ed i conseguenti provvedimenti.
  • Istituzione dell’Agenzia per lo sviluppo delle zone interne e disagiate. Insomma la regione decide di riservare le risorse finanziarie adeguate a realizzare le condizioni di riequilibrio territoriale.
  • Contestualmente si prendono provvedimenti per rendere meno costosa e disagiata la vita nei Comuni interni e montani:

Ne discende la necessità di organizzare l’amministrazione e la politica regionale in modo che possa rispondere positivamente alle necessità delle zone interne.

  • - diminuzione delle accise sui beni e servizi essenziali, con particolare riferimento ai beni indispensabili per il riscaldamento ( visto che il tempo invernale dura più a lungo nei paesi interni e montani) e per il trasporto ( visto che molti cittadini devono raggiungere il posto di lavoro lontano dal luogo di residenza). Certo il bollo auto per chi deve recarsi quotidianamente al lavoro in posti lontani sembra una penalizzazione eccessiva e da evitare subito.
  • - Eliminazione delle addizionali nelle buste paga. Questa misura rappresenta un contributo per rendere più sopportabili le maggiori spese, e i minori servizi, a disposizione di chi abita nelle zone interne.

C) - Diminuzione progressiva, fino all’estinzione, delle tasse sulle imprese locali e gli esercizi commerciali.

D) - Diminuzione progressiva e fino all’eliminazione, dei costi di trasporto per chi deve raggiungere scuole, strutture sanitarie ed Uffici non presenti sul territorio; per i servizi gratuiti per tutti è giusto diminuire i costi aggiuntivi a carico dei cittadini che abitano in territorio interno e disagiato.

La condivisione di questa proposta e la conseguente dichiarazione d’impegno a realizzarla costituisce elemento di utile riflessione da parte degli elettori delle zone interne per decidere a chi dare il proprio consenso.

L’adesione impegna il candidato, una volta eletto, a portare avanti le proposte per la difesa delle zone interne."

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