Responsabilità sociale di impresa: imprenditori e stakeholders a confronto

Il confronto ven 22 marzo 2019

Vasto Crescita economica e motivi di sostenibilità sono inseparabili e caratterizzano i trend europei

Attualità di La Redazione
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Responsabilità sociale di impresa: imprenditori e stakeholders a confronto ©vastoweb.com
Responsabilità sociale di impresa: imprenditori e stakeholders a confronto ©vastoweb.com

CHIETI. La crisi ha portato a un cambiamento del ruolo dell'imprenditore: l'impresa è oggi legata ad uno scenario più ampio rispetto al passato; temi come valore condiviso, ruolo degli stakeholder, progetti per le comunità e valori quali integrità, responsabilità, legalità sono entrati a far parte del nostro agire quotidiano. È inoltre cambiato lo scenario socioeconomico: noi europei rappresentiamo il 7% della popolazione mondiale, il 25% del PIL e il 50% del welfare. Su 7 miliardi di persone 5 vivono in condizioni di povertà, la ricchezza è concentrata in pochissime mani, la classe media si è ristretta e impoverita, la ripresa economica è difficile. Dobbiamo ragionare su un modello di sviluppo diverso.

Ecco perché la responsabilità sociale d'impresa ha visto ieri, 21 marzo, riuniti imprenditori, università, associazioni e istituzioni in Confindustria Chieti Pescara. Marco Belisario, Vice Presidente di Confindustria Chieti Pescara ha evidenziato che incontri come questo testimoniano che Confindustria sostiene l’impresa che cambia e si muove nel mondo, che tiene conto delle esigenze degli stakeholder e che crea lavoro e questo è il modo migliore per affermare una nuova cultura d’impresa anche nel nostro Paese. Poiché la struttura industriale italiana è costituita in gran parte da PMI, soprattutto nel nostro Abruzzo, è nei loro confronti che occorre produrre lo sforzo maggiore. Con la testimonianza e il benchmark offerto dalle grandi imprese, vogliamo diffondere la cultura della responsabilità e supportare concretamente le imprese in questa direzione: grazie ad Associazioni largamente rappresentative come Confindustria, le imprese si sentono unite con progetti concreti verso il futuro.

Dal 2016 Confindustria aderisce all’AGENDA 2030 delle Nazioni Unite e si focalizzata su 3 tra i 17 goals per lo sviluppo sostenibile, ovvero buona occupazione e crescita economica, innovazione e infrastrutture, riduzione delle disuguaglianze. Nell’ottica di una redditività nel lungo termine, la strada è integrare la sostenibilità nel business per generare quel valore condiviso con tutti gli stakeholder, dentro e fuori l’impresa. Nicola Fabrizio, Amministratore Delegato di Metamer ha premesso che per Metamer il concetto di sostenibilità nell’accezione di compatibilità per l’ambiente lo si dà ormai per scontato.

“Dal nostro punto di vista la Sostenibilità assume un valore più completo. Infatti, riteniamo che una strategia aziendale allineata agli interessi della società civile nel suo complesso sia l’unico mezzo capace di garantire un successo prolungato e longevo per le nostre aziende. Oggi più che mai la sostenibilità diventa un driver strategico fondamentale per la creazione di valore diffuso per tutti. Il profitto non può essere l’unico indicatore di successo. A questo fine è necessaria la presenza di Leader in grado di anteporre gli interessi altrui ai propri. Metamer è una società di vendita di energia elettrica e gas con un orientamento allo stakeholder approach o Multistakeholder, come va di moda chiamarlo oggi, ovvero orientata alla creazione di valore per tutti i portatori di interesse. Riteniamo che questo sia un dovere primario delle imprese, soprattutto in uno scenario di fragilità economico/sociale come quello attuale, che coinvolge tutto il paese, compreso il nostro territorio, e che sta già generando ricadute negative sulle generazioni future. Metamer è una società che ha scelto come proprio posizionamento strategico la focalizzazione su due categorie di stakeholder in modo particolare: la prima categoria è sicuramente quella del cliente finale, la seconda categoria di stakeholder alla quale Metamer guarda con grande e crescente interesse è rappresentata dal Territorio. Se ci riflettiamo anche l’evento di questa sera si inserisce nel solco della diffusione della cultura. Cultura aziendale in questo caso.

Il Prof. Francesco Perrini - Professore ordinario di Economia e gestione delle imprese e delegato dal Rettore alla presidenza del Sustainability Committee dell'Università Bocconi, Direttore del Sustainability Lab, SDA Bocconi School of Management ha stigmatizzato: la sostenibilità è passata dall’essere una questione prevalentemente etica e volontaristica, ovvero di risposta a pressioni esterne, ad essere un tema strategico. Entro il 2030 il 70% delle imprese saranno sostenibili e questo non è da considerare in megatrend o un’utopia, ma deve diventare un reale vantaggio competitivo per le imprese. Insomma, sostenibilità come modalità di business. Tra le testimonianze aziendali, ha focalizzato l’attenzione del pubblico Michele Del Grosso di Aptar EMEA beauty+home che ha esposto le sfide del settore packaging, un settore sotto la lente di osservazione per gli aspetti di sostenibilità. Gli imballaggi tutelano la salute delle persone e l’integrità dei prodotti (pensiamo agli alimenti e ai prodotti consegnati negli ospedali).

Con siti produttivi in 18 Paesi nel mondo, APTAR è un’azienda quotata in borsa e nell’interesse degli investitori e della comunità ha attivato il proprio focus sui temi della sostenibilità, pertanto da anni persegue attivamente obiettivi di sviluppo sostenibile e dal 2017 li ha allineati a quelli definiti dalle Nazioni Unite. Sul mercato APTAR, ad esempio, si approvvigiona per il 37% di energia verde.

Per tutelare le persone e l’ambiente, ha concluso Cutarella, bisogna passare a rapidi passi verso una vera economia circolare: packaging riciclabile e resine sostenibili nell’impegno APTAR per il 2025. Valentina Di Zio – Vice Presidente – CSR Manager – Resp. Relazioni Esterne e Comunicazione Deco Spa ha appassionatamente portato la testimonianza della sua azienda, presente da 30 anni sul territorio con attività di trattamento dei rifiuti. Pur non essendo soggetta a rendicontazione obbligatoria, Deco S.p.A. redige il Bilancio di Sostenibilità già dal 2016. Sin dalla fondazione l’esigenza di sostenibilità è stata da subito sentita con particolare focus sull’ambiente. La maggior parte dei lavoratori, infatti, sono persone locali e il legame con il territorio è sentito come fortissimo. Inoltre, in momenti di difficoltà il management DECO è certo che aziende fondate sulla sostenibilità abbiano sicuramente più motivi per reggersi e rigenerarsi attivamente.

Giovanni Teodorani Fabbri ha illustrato per Fater come la sostenibilità sia diventata un pilastro. Inizialmente era una compliance legale, ora è diventata un reale vantaggio competitivo. Se le aziende comunicano correttamente l’impegno vengono premiate in termini di vantaggio da consumatori sempre più consapevoli negli acquisti. Ora la sfida più grande è quella di occuparsi della fine della vira del prodotto, tramite un impianto unico al mondo il loro prodotto potrà essere trasformato in materie prime seconde (cellulosa, plastica e polimero assorbente). Infine, è stato condiviso il video Confindustria sulla responsabilità d'impresa per l'industria 4.0.

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