Degrado, Ivo Menna:​ «Non solo la pista ciclabile del Vallone Lebba»

ambiente mar 23 aprile 2019

Vasto "Quindi non solo il 5 maggio ma ogni giorno è giornata per la difesa del patrimonio ambientale e umano"

Attualità di La Redazione
2min
Rifiuti nei pressi della Pista ciclabile della Lebba ©Vastoweb
Rifiuti nei pressi della Pista ciclabile della Lebba ©Vastoweb

VASTO. Il 5 maggio la Geav di Vasto con la collaborazione della Pulchra Ambiente ha organizzato una giornata di pulizia della pista ciclabile di Vallone Lebba con partenza da via Fonte Fico alle ore 9.

Ivo Menna, pur condividendo la lodevole iniziativa messa in campo dai volontari, si è espresso con tono polemico nei confronti del Comune di Vasto:

"Per richiamare l' amministrazione vastese al rispetto dell’ambiente e alla sua tutela è necessario darsi appuntamento il 5 maggio per una giornata di allarme e attenzione sul degrado della pista ciclabile del vallone Lebba? Una pista ciclabile che avrebbe dovuto rappresentare un elemento di richiamo anche turistico per la città, e per la cui realizzazione sono stati investiti circa 800 mila euro? Certo, le eloquenti immagini riportate ci indignano! Sembra essere diventata in alcuni tratti una discarica a cielo aperta, in cui mancano vigilanza e controllo e in cui animali di ogni specie, tra cui cinghiali, la fanno da padrona.

Si buttano soldi e nessuna Corte dei Conti interviene in questo sfortunato paese! Lo scenario non si discosta comunque da altre situazioni, come la rappresentazione della occupazione delle strade del centro città dove le auto asfissianti stazionano permanentemente. Non è forse anche questa una terribile assenza di visione ambientale che tuteli la salute dei cittadini? Si veda Corso Nuova Italia, dove i pedoni sono costretti a zigzagare e ad assorbire quelle tremende polveri sottili che sono da anni causa di malattie respiratorie e alla lunga causa di tumori? Corso Italia la vediamo liberata dalle auto solo nella occasione della processione del Venerdi Santo, e così piazza del Popolo, dove sullo sfondo si staglia il golfo del mare. Piazza del Popolo che collega Via Adriatica con il tratto di passeggiata turistica, ma che di turistico niente ha, se è vero che attendiamo da anni la adozione di provvedimenti per liberare sia Piazza del Popolo dalle ingombranti e asfissianti auto, sia Via Adriatica, dove senza controllo alcuno sembra diventare spesso una strada veicolare, invece che una zona pedonale. Per non parlare poi di totale assenza di controllo di questa area a proposito degli escrementi canini che inondano il tratto del marciapiede.

E come non ribadire il nostro scetticismo quando da anni attendiamo che si metta mano al rifacimento e riapertura del tratto che collega Via Adriatica nei pressi della Chiesa di Sant’Antonio e i campi da tennis e la area successiva per il libero uso dei tantissimi giovani e sportivi vastesi; come da anni attendiamo che si metta mano alla bretella di collegamento tra Via Istonia e Via Santa Lucia ( fosso Anghella), una arteria strettissima e panoramica, ma molto pericolosa per chi volesse passeggiare, a causa del doppio senso di circolazione e per una totale assenza di marciapiede e illuminazione. Sono passati anni da quando noi solitari abbiamo sollecitato tutte le amministrazioni a dotarsi del PUT (piano urbano del traffico), grazie alla normativa del 1992 Decreto Legislativo 30 aprile n. 285 art. 36 e che puntualmente ogni amministrazione viola disattendendolo.

Un obbligo di legge riportato del 1995 Gazzetta Ufficiale n. 146 del 24 giugno in cui erano emanate direttive per redarre e attuare il P.U.T. Ma come ogni legge buona che tuteli salute, ambiente e diritti delle persone o vengono disattese o non prese in considerazione. La sua adozione avrebbe comportato un allentamento del traffico, una vivibilità maggiore anche in relazione alla riscoperta di rapporti umani, una difesa di tutto l’ambiente visto come tessuto cittadino urbano moderno e antico. Quindi non solo il 5 maggio ma ogni giorno è giornata per la difesa del patrimonio ambientale e umano."

Ivo Menna ambientalista storico e rappresentante ONA (Osservatorio nazionale amianto)

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