Riserva di Punta Aderci: «Aprire i confini verso i primi 500 metri di mare»

"Un mare d'aMare" sab 14 settembre 2019

Vasto Rimandata la liberazione a largo di Vasto di due tartarughe Caretta caretta curate dal Centro Studi Cetacei di Pescara

Attualità di Federico Cosenza
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"Un mare d'aMare", a Punta Penna ©vastoweb.com
"Un mare d'aMare", a Punta Penna ©vastoweb.com

VASTO. "Un mare d'aMare", è questo il nome della tavola rotonda che si è tenuta questa mattina a Punta Penna. Nell'incontro sono state illustrate le azioni previste a Punta Aderci e che rientrano nel progetto Life Calliope, la Campagna Mare Wwf Italia e le attività messe in essere dal Centro Studi Cetacei e del Centro Recupero Tartarughe Marine "Luigi Cagnolaro" di Pescara.

Presenti all'incontro Alessia Felizzi della Cooperativa Cogecstre, l'assessore Paola Cianci, il comandante della Guardia Costiera Francesca Perfido, Ines Palena del WWF Abruzzo, Maria Carla De Francesco dell'Università del Molise, Vincenzo Olivieri del Centro studi Cetacei.

Quest'ultimo, sul quinto anniversario dello spiaggiamento dei capodogli a Punta Penna che è avvenuto il 12 settembre 2014, ha affermato: "Fu il secondo grande spiaggiamento in Italia dopo quello del Gargano. La differenza col passato è che questo evento tragico è diventato stimolo di ricerca, per cui sono state individuate molte delle cause dello spiaggiamento, in primis l'inquinamento chimico. Gli agenti inquinanti sono immunodepressivi per i cetacei, che sviluppano molte patologie a seguito del contatto. Da non dimenticare anche l'interferenza dell'attività umana coi banchi di capodogli".

Maria Carla De Francesco ha invece spiegato nel dettaglio le azioni previste dal progetto Calliope: "Prevediamo innanzitutto l'installazione di passerelle e dissuasori, i cosiddetti 'paletti a cordino' e la riqualificazione delle aree dunali. Passeremo poi a una fase burocratica in cui premeremo perché la Regione renda più agevoli e lineari i finanziamenti manutenzione delle infrastrutture di cui sono dotate le riserve. Infine le azioni di comunicazione: è importante che il cittadino capisca che gli spazi sono anche suoi e li tuteli.

Punta Aderci nello specifico sarà anche un sito capofila nel progetto di estensione della riserva anche in mare, fino ai primi 500 metri a largo. Sono in partenza le analisi delle scogliere, dei fondali e di quanto è già in mare per studiare quali sono le specie animali e vegetali, ma anche l'eventuale presenza di relitti, scogli sommersi, così da fornire ai bagnanti nuovi punti di interesse per le immersioni e lo snorkeling".

Dunque uno degli obiettivi è quello di estendere la Riserva di Punta Aderci dall'area terrena anche a quella marina per preservare la sua fauna e flora.

Successivamente a largo di Vasto sarebbero dovute essere liberate in mare due tartarughe Caretta caretta curate dal Centro Studi Cetacei, ma ciò non è stato possibile per via delle condizione del mare. Con ogni probabilità se ne parlerà domenica prossima, tempo permettendo.

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