Oben Blessing, la storia di una "doppia integrazione" a lieto fine

VASTO. Quella di Blessing è una storia di coraggio, caparbietà e voglia di affrontare la vita a testa alta senza essere un peso per nessuno.

Lasciare il proprio Paese per andare a stabilirsi altrove, indipendentemente da quali siano le ragioni, è sempre un momento delicato da vivere. E la difficoltà della transazione è amplificata se la persona ha dei particolari limiti che non la agevolano.

Quella di Blessing è una storia di doppia integrazione.

Ci siamo incontrate allo SPRAR dove attualmente risiede, insieme alla responsabile Adelaide e all’educatrice Angelica, cui lei è molto affezionata, e che ci hanno aiutate a comunicare.

Blessing, durante il nostro colloquio, interrompe continuamente il filo del discorso perché ha fretta di domandare come e se avverrà un suo possibile trasferimento in una casa tutta sua, da poter pagare con uno stipendio guadagnato con le sole sue forze. Spera di trovare al più presto qualcuno che possa credere in lei, qualcuno disposto a rendersi disponibile in un mondo in cui si danno poche opportunità agli altri. Figuriamoci se sei una persona sorda e di colore.

Ma Blessing mostra un’infinita dolcezza e al tempo stesso ha l'animo duro segnato da una storia di cui lei fa menzione solo se glielo chiedo esplicitamente, perché tutte le situazioni spiacevoli che le si sono presentate sin da piccola non sono una scusa per non fare, per recriminare, per piangersi addosso. Bensì un motivo per mettercela ancora di più nella vita, “perché non sono andata a scuola ma mi ha insegnato un amico a leggere”, “perché se mi sono dovuta recare tutti i giorni a lavoro dalle 6 di mattina alle 10 di sera, comprese le due ore di autobus, l’ho fatto perché dovevo imparare un mestiere, anche se la datrice di allora mi trattava male e mi mandava messaggi poco carini”.

Oggi Blessing è felice perché in questo lungo percorso ha conosciuto persone che l’hanno aiutata, colpite e trascinate dal suo sorriso “che è la mia forza e non voglio convincere nessuno che sbagliano a discriminarmi. Se una signora non vuole che le faccia lo shampoo pazienza, non sarò io a convincerla”.

Blessing vive una storia d’amore. Il suo ragazzo si trova in un CAS lontano da Vasto ma appena può corre ad incontrarlo, “ecco, ti faccio vedere la sua foto, ne vale la pena, è davvero bello”.

Un incontro inaspettato. Ti siedi sulla sedia senza poter immaginare di come potrebbe andare un 'colloquio' con lei, poi esci e, dopo aver ascoltato la sua storia ti viene un groppo in gola e il sorriso negli occhi, sentimenti contrastanti di chi ha imparato qualcosa ascoltando l’altro.