“La Riserva si doti di un regolamento su decibel e manifestazioni in spiaggia”
Vasto Le richieste e le proposte del Gruppo Fratino Vasto
VASTO. “Quarantatre i nidi di fratino presenti in tutto Abruzzo nel 2019, dato leggermente superiore rispetto a quello rilevato nel 2018. Il 51% di queste uova si sono schiuse, ma non sappiamo quanti uccelli si sono involati. Di quelli persi, circa il 40% è stato per motivi antropici. Il trend abruzzese è leggermente in crescita, mentre a livello nazionale si riscontra un calo, ad eccezione della Campania.”
Questo quanto condiviso nel corso di un incontro del Gruppo Fratino Vasto ed esposto dal coordinatore Stefano Taglioli.
“Nel vastese, intanto, - continua il naturalista - i tre nidi del 2019, rispetto allo 0 del 2018, statistica nettamente inferiore rispetto a quella nazionale, sono andati persi. Uno a causa delle cornacchie, uno per motivi antropici e un'altra a causa di vandalismo”.
Il report fratino 2019 mostra una tendenza che preoccupa i volontari del gruppo che hanno da sempre fortemente a cuore la salvaguardia del Charadrius alexandrinus, il piccolo uccello trampoliere.
“Una cosa è certa – aggiunge Taglioli – c’è una popolazione di circa 30 individui che viene da noi nella stagione invernale e ciò significa che il nostro litorale è adatto ad ospitarlo, ma poi, chissà perché, d'estate se ne vanno. Nella riserva non nidifica più dal 2011 e, in particolare a Punta Penna, perché c'è un disturbo antropico troppo forte. Alla Riserva di Punta Aderci abbiamo chiesto di intraprendere iniziative per permetterne il ritorno, come una doppia recinzione temporanea sulle dune per proteggere le aree e che poi andrebbe rimossa a fine giugno. Evitare, inoltre, che nel periodo primaverile ci siano manifestazioni come l’Ecotrail, proprio quando ci sono tentativi di accoppiamento. E inoltre chiediamo che si doti di un regolamento interno su quello che si può fare in spiaggia a livello di decibel e di manifestazioni”.
Anche il Dusk Festival, in pieno agosto, non sarebbe idoneo da realizzare in un luogo protetto “non solo per i danni naturalistici, ma per un fatto educativo o semplicemente per rispettare chi sceglie di andare in un posto incontaminato e non in un'area rock”, aggiunge Franco Sacchetti.
“Le persone che vanno in riserva – continua Sacchetti - amano la natura ma a volte in maniera distorta perché non approfondiscono le conoscenze e le problematiche legate alla tutela dell’ambiente in cui si trovano”.
Nella spiaggia di Punta Penna il problema attuale sarebbe che logisticamente il fratino nidifica nella parte pianeggiante antistante le dune, protette da una corda che le delimita, ma queste, essendo avanzate, lascerebbero poco spazio all’uccello che si è dovuto spostare nella parte limitrofa non riservata e non al riparo dal passaggio delle persone.
Nel corso dell’incontro è stata inoltre affrontata la questione del concerto di Jovanotti, con l’esibizione di una relazione del Comitato Italiano Ornitologico, che ha riunito a Napoli rappresentanti di tutte le maggiori associazioni ornitologiche della penisola. Il documento invita i comuni a non organizzare più eventi sulle spiagge, a causa del loro impatto negativo, soprattutto dal punto di vista della cultura irrispettosa che si diffonderebbe nei confronti della natura.
Assente alla riunione la Riserva Naturale di Punta Adreci, partecipazione che i volontari auspicavano per potersi confrontare anche sul piano della diversità di vedute.
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