Tribunale di Vasto, a Roma chiesta proroga fino al 2024

la speranza mar 22 ottobre 2019

Vasto Bruno Giangiacomo: "Il parametro di produttività ed efficienza può fare da leva per salvare il tribunale"

Attualità di Federico Cosenza
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Tribunale di Vasto, a Roma chiesta proroga fino al 2024 ©Vastoweb
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Tribunale di Vasto chiesta proroga al 2024

VASTO. C’è una speranza in più per il Tribunale di Vasto e per scongiurare la sua chiusura dopo l'audizione tenutasi ieri a Montecitorio presso l'intergruppo parlamentare in cui si è discusso della riforma sulla geografia giudiziaria.

A confermarlo questa mattina è stato il presidente dell’Ordine degli avvocati di Vasto Vittorio Melone: “la nostra speranza non è legata al rinvio quanto al fatto che abbiamo capito che all'interno dell'intergruppo c'è molto interesse ad approfondire e c’è più consapevolezza che con la geografia giudiziaria in realtà non si è ottenuto né risparmio di spesa né l’aumento di efficienza degli uffici. Soprattutto questo ci fa sperare al rinvio al 2024, perché gli esiti del lavoro di questo intergruppo possano avere una ricaduta anche sui nostri tribunali che sono ancora aperti. Sarebbe assurdo nel frattempo lasciare che si chiudano perché ci sono tante riforme in cantiere realizzate e da varare entro l'anno che determineranno una tale riforma delle competenze degli uffici giudiziari e del tribunale che ancora di più diventa inopportuno in questa fase intervenire”.

E sulla riforma giudiziaria aggiunge: “Da quello che abbiamo potuto verificare anche dalle audizioni degli altri che abbiamo avuto tutto l'interesse di ascoltare, abbiamo potuto capire che quasi tutti i tribunali che sono stati chiusi avevano sede all'interno di palazzi pubblici. In realtà gli affitti sono nati per via delle degli accorpamenti e dei costi delle strutture e quindi i contratti di locazione non sono stati disdetti per via degli affitti stessi. Ci siamo resi conto che tutto questo è andato a danno dei cittadini, dello stesso personale amministrativo che con grande difficoltà raggiunge le sedi presenti accorpanti, determinando anche un blocco dei tribunali che hanno dovuto ricevere le pratiche pervenute dai Tribunali chiusi. Anche perché si trattava comunque di realtà che avevano un carico di lavoro importante”.

E’ stata dunque chiesta una ulteriore proroga al 2024 dopo quella avuta fino a settembre 2021. Un rinvio giustificato, in un ricco dossier presentato a Roma, e in cui è stata evidenziata la produttività del Palazzo di giustizia di Vasto e soprattutto la sua importanza per scongiurare il dilagante fenomeno sul territorio delle infiltrazioni mafiose come ribadito da Bruno Giangiacomo, presidente del Tribunale di Vasto: “la produttività e le sopravvenienze che ci sono sia negli affari penali che civili possono essere le leve per far mantenere il tribunale secondo un principio di buon senso normale per cui se una struttura funziona perché eliminarla. Ho cercato di evidenziare questo insieme al fatto che produttività e sopravvenienza fanno sempre riferimento a dati numerici. Il numero è importante ma non dice tutto. Ho cercato di evidenziare la qualità dei processi penali che si fanno in questo territorio derivanti soprattutto dal fatto che organizzazioni criminali esogene riversano qui una discreta parte della loro attività e quindi questo determina che noi siamo costretti a fare processi con certe caratteristiche, di un certo rilievo senza tener conto che sono reati che si commettono in questo territorio e che creano nella popolazione difficoltà e sconcerto”.

Sul dossier presentato a Roma precisa: “Abbiamo presentato un lavoro prevalentemente dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati e dal suo presidente. C’è tutta una parte che attiene soprattutto alla qualità dei processi penali che vengono fatti perché insomma questo è un territorio dove si fanno i processi per rapine, gioiellerie, istituti postali uffici postali cioè che fatti che sono oggettivamente collegati a criminalità organizzata prospiciente che trova nella criminalità endogena una saldatura positiva e una sinergia negativa. Si sottovaluta a volte che questo determina anche un incremento positivo inevitabile per la criminalità locale perché la criminalità organizzata diventa una sorta di ‘università del crimine’ a cui partecipa quella locale che ha bisogno di incrementarsi e svilupparsi, creando nel territorio un motivo di preoccupazione ulteriore”.

Intanto al momento l'eventuale piano B, quello dell'accorpamento con Lanciano, resta in standby.

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