Tragedia di Rigopiano, Tinari: «Sono passati tre anni, ma il dolore si accentua sempre più»
Vasto "E' dura andare avanti così, la nostra vita si è fermata il 18 gennaio 2017. Non si vive, si sopravvive"
VASTO. Sono passati tre anni da quel maledetto 18 gennaio 2017, giorno in cui una valanga travolse l'Hotel Rigopiano provocando la morte di 29 persone. Tra questi c'erano anche la vastese Jessica Tinari e il suo ragazzo Marco Tanda.
Abbiamo incontrato Mario Tinari, papà di Jessica. Occhiali da sole scuri, per celare i segni della sofferenza, e poi con la sua solita pacatezza ci ha raccontato come è cambiata la sua vita per sempre.
IL RICORDO E IL DOLORE. "Sono passati tre anni, ma è come se fosse il primo giorno. Questo dolore si accentua sempre di più e non passa di sicuro. Si vive nel ricordo dei ragazzi che portiamo con noi ogni giorno. E' dura andare avanti così, non si ha un futuro. Non ci sono obiettivi, non si vive, si sopravvive. Jessica era la nostra unica figlia. La nostra vita si è fermata quel giorno, siamo devastati. Non ci sono parole per spiegare questo dolore, ma dobbiamo conviverci."
IL PROCESSO. "Ho sempre pensato che le colpe siano plurime ed è difficile accettare anche le verità. Ogni giorno escono nuove mancanze che ci sono state da parte di chi era addetto alla protezione di noi cittadini e questo fa ancora più male. Sono passati tre anni e siamo ancora alla fase preliminare del processo. Ci sono 2 filoni attualmente e il 31 si deciderà se raggrupparli o meno. Sappiamo che i tempi sono lunghi anche perché ogni giorno si scoprono nuove nefandezze accadute".
IL FUTURO SPEZZATO. "Io ricordo che nei giorni precedenti alla tragedia Jessica stava progettato il suo futuro, stava preparando i curriculum per seguire Marco qualora si fosse spostato da Fiumicino. Noi familiari eravamo pronti ad appoggiarli nelle loro scelte, poi è svanito tutto nel nulla".
LA COMMEMORAZIONE. "Sabato rinnoveremo la commemorazione. Si andrà dove era l'hotel, depositeremo dei fiori nel luogo del disastro. Non sarà facile sopportare la commozione. Poi faremo una fiaccolata e ci sarà una messa, mentre nel pomeriggio andremo la palasport di Penne. Sarà una giornata non bella, ma lo facciamo per onorare i nostri cari che non ci sono più".