Rizza: "Le parole mi hanno fatto più male delle botte"

Bullismo mar 11 febbraio 2020

Vasto Da vittima del bullismo a testimonial, in occasione del Safer Internet Day, incontra i quattro istituti superiori vastesi

Attualità di Lea Di Scipio
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Rizza: "Le parole mi hanno fatto più male delle botte" ©vastoweb.com
Rizza: "Le parole mi hanno fatto più male delle botte" ©vastoweb.com

VASTO. Aveva solo 8 anni Flavia Rizza quando ha iniziato a vivere quell'esperienza che ancora la segna, come lei stessa ha raccontato.

Questa giovane ragazza, che oggi ha 21 anni, è stata vittima di bullismo prima e cyberbullismo poi.

In occasione del Safer Internet Day, l'Associaizone Emily Abruzzo ha organizzato a Vasto due giorni dedicati al tema, programmando quattro incontri, negli altrettanti istituti superiori, con gli studenti vastesi.

L'appuntamento della prima tranche di stamani si è svolto presso l'Itset Palizzi. Un aula magna gremita e attenta ai racconti della Rizza che ha spiegato senza giri di parole la sua amara storia che si è consumata tra i banchi di scuola e poi sul web.

"Non abbiate paura di parlare con i vostri genitori, con gli insegnanti o con la Polizia postale. Per fortuna con la legge 71 del 2017 siete tutelati. Approfittatene. Condividete questo peso così grande. Chi è bullo in verità è perché ha delle mancanze e bisogna sempre fare squadra, aiutarsi e non creare dei muri. Una volta mi hanno detto che dovevo morire di cancro perché ero una brutta balena colesterolica. Le parole mi hanno fatto più male delle botte", ha detto la Rizza.

"Quando sbagliavo qualcosa pensavo che meritassi quelle parole e che quello che mi dicevano, come che ero inutile, fosse vero", ha aggiunto.

Sono intervenuti al convegno l'ispettore superiore della Polizia postale, Vito Nuzzi, insieme all'assistente Perella di Pescara

"Ricordatevi che è facile mentire on line, tanti sono i rischi che correte su internet, da minacce alla privacy a inganni a causa della mancanza di prudenza che attuiamo sulla rete e che non è la stessa che utilizziamo per proteggerci nella vita reale".

Ma. Che differenza c'è tra bullismo e "uno scherzone?".

"Scherzare vuol dire far divertire. Se qualcuno risente di uno scherzo, allora lì significa infierire. State attenti a non confondere i due livelli".

Per l'occasione abbiamo intervista Flavia Rizza e Teresa Maria Di Santo, presidente di Emily Abruzzo.

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