Sevel, sempre più pendolari in piedi oppure costretti ai propri mezzi
Termoli La tratta della discordia
ATESSA. Anche ieri sera abbiamo assistito direttamente a quella che possiamo considerare e annoverare come una continua odissea: il trasporto degli operai pendolari allo stabilimento Sevel. Quello che, pagando regolarmente abbonamento o biglietto, doveva essere un diritto acquisito, garantito dal servizio extraurbano di mobilità finanziato dalla Regione Molise, almeno in parte, si sta rivelando uno stillicidio e non solo per le condizioni di autobus che gli stessi passeggeri più volte hanno documentato, col supporto delle organizzazioni sindacali del settore metalmeccanico e quello dei trasporti.
Il braccio di ferro che ormai non si riesce a porre termine, nonostante vertici prefettizi, crea disagi ai lavoratori che sono già costretti a viaggiare lontano da casa per entrare in turno.
«Continua l'odissea Atm, anche lunedì sera parecchi sono i dipendenti Sevel che sono costretti a viaggiare con i propri mezzi nonostante gli abbonamenti. Parecchie persone hanno deciso di viaggiare in piedi fino alla fermata di Montenero al Costaverde per poi proseguire il viaggio con un altro pullman».