Cambiamenti climatici: ghiacciai e ambienti acquatici a rischio

mer 26 febbraio 2020

Vasto Nicola Racano: "Anche la neve artificiale non è indolore per la montagna"

Attualità di Lea Di Scipio
2min
Gran Sasso ©Wikipedia
Gran Sasso ©Wikipedia

VASTO. “L’urgenza della tutela del patrimonio storico, culturale e naturale di Vasto e di tutto il pianeta in generale”, questa la ragione che ha spinto la sezione cittadina del Cai ad organizzare un convegno sul tema.

“Acqua, clima, montagna” il titolo dell'evento organizzato in collaborazione con Italia Nostra. Ad intervenire è stato Giovanni Damiani, biologo storicamente impegnato sul fronte ambientale.

“In particolare il professore è esperto di riferimento per la salvaguardia degli ambienti acquatici, mari, fiumi, laghi e zone umide”, spiega alla nostra redazione Nicola Racano, esponente della Commissione regionale di Tutela dell’Ambiente montano.

Tante le diapositive mostrate alla platea per sottolineare l’importanza giocata dalla “vita acquatica”. Vegetazione o organismi viventi che siano, questi rappresentano tutti l’indice ecologico per eccellenza. La presenza di tali organismi, da insetti a molluschi, infatti, è fondamentale per stabilire se un corso d’acqua possa ritenersi sano oppure no.

Il focus, inoltre, si è spostato su altri due temi di interesse comunitario, quali la cementificazione del letto dei fiumi, eredità della grande urbanizzazione avvenuta nel nostro paese negli ultimi quarant'anni, e la necessità della difesa del patrimonio arboreo.

Se da un lato, infatti, è essenziale che le rive siano rispettate e mantenute nelle loro integrità perché veri e propri serbatoi di biodiversità, dall’altro bisogna intervenire sui tagli dissennati alle piante che rovinano il verde pubblico. Italia Nostra, per quanto riguarda quest’ultimo punto, “ha lanciato una campagna per censire il taglio degli alberi, che pare stiano diminuendo a vista d’occhio in città”, aggiunge Racano.

Quest’ultimo ha poi passato in rassegna una serie di “buone abitudini” cui tutti quotidianamente dovrebbero attenersi, nell’intento di salvaguardare l’ambiente che ci circonda. “Ho parlato di un libro dal titolo ‘La sagra degli antichi saponi’ in cui si spiega come si possa lavare e lavarsi ecologicamente, dando ricette su come una volta si producevano i detergenti”.

“La montagna, insomma, è un laboratorio per lo studio del clima”, punto su cui spesso il Cai ribatte.

In montagna le variazioni climatiche si avvertono prima, con tutto le conseguenze che ne derivano e che sono visibili allo sguardo. Dallo scioglimento dei ghiacciai, al riscaldamento globale, fenomeni in atto ormai da decenni.

Il ghiacciaio del Calderone, unico situato nell'Appennino centrale abruzzese e che praticamente sta scomparendo. Il ghiacciaio Presena del Parco Naturale Adamello Brenta, per cui si è richiesta la copertura con teli geotessili per preservarne l’integrità. Questi solo alcuni degli esempi di disastri ambientali citati nel corso dell’evento,

“In Abruzzo, nonostante quest’anno sia radicalmente privo di pioggia e neve, si è andati avanti con la progettazione relativa al potenziamento degli impianti sciistici, dimostrando la poca attenzione alle tematiche del clima. Sembra si continui a fare tutto nel nome del business e che cose anche elementari passino in secondo piano. Ricordiamoci che la neve artificiale non è indolore per la montagna perché comporta l’introduzione nel terreno di sostanze tossiche”, conclude Racano.

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