Il maestro Sergio e le storie per “crescere, imparare, ridere e giocare”

passioni mar 10 marzo 2020

Vasto José Sergio Santoro e il suo nuovo progetto sui social che in questo momento “può proiettare lo sguardo a tempi e mondi migliori”

Attualità di Lea Di Scipio
2min
Il Maestro Sergio e le storie per “crescere, imparare, ridere e giocare” ©ilmaestrosergio
Il Maestro Sergio e le storie per “crescere, imparare, ridere e giocare” ©ilmaestrosergio
CIAO Sono Il Maestro Sergio

VASTO. Difficile, in questo periodo, distogliere la propria mente dal pensiero e dalle preoccupazioni causate dall’emergenza Coronavirus e che hanno colpito l’Italia intera.

La scuola reagisce continuando nella sua missione di educare e formare i suoi studenti e c’è qualcuno che si è impegnato a creare una sorta di “casa ospitale virtuale” dove potersi rifugiare.

Si tratta del magico mondo di storie raccontate da José Sergio Santoro, conosciuto ai più come “Il Maestro Sergio”. Un appuntamento settimanale in cui, tra scenari fantastici e divertenti narrazioni, il Maestro regala ai suoi follower momenti di spensieratezza da condividere, perché no, in famiglia.

Inutile dire quanto sia particolarmente utile in questo momento storico, pur non essendo stato un progetto concepito per l’occasione.

Gli abbiamo rivolto qualche domanda per saperne qualcosa in più.

Maestro Sergio, com’è nata questa idea?

Raccontare storie più che un’idea è una passione. Le storie del lunedì sono in realtà il primo tassello di un progetto più ampio che ho chiamato “La scatola creativa” che mira, attraverso il racconto, il gioco teatrale ed esperienze straordinarie, a promuovere lo sviluppo dell’autostima, la creatività e l’intelligenza emotiva nei bambini. Sogno una scuola che sia di alta formazione e al passo con i tempi. Una scuola divertente e intelligente, un luogo dove non ti senti giudicato e coltivi le tue passioni. Un luogo dove una difficoltà, una sconfitta o un successo siano comunque una buona occasione per crescere e imparare a vivere al meglio. Ho in cantiere anche una serie di attività dedicate alla genitorialità, il corso “Consapevolmente genitori”, e ai docenti, “Insegnanti efficaci senza stress”.

A chi sono rivolte queste storie?

Nel mio immaginario sono rivolte a bambini dai 3 agli 11 anni, ma in ognuno di noi esiste un bambino che si incanta di fronte ad una storia ben raccontata. Per cui sono rivolte anche a genitori, nonni, insegnanti che possono sfruttarle per un’azione educativa, didattica o semplicemente ricreativa, dimensioni che in realtà si nutrono l’uno dell’altra.

Cosa le piacerebbe che scaturisse dall’ascolto?
Mi piacerebbe che imparassimo innanzitutto ad ascoltare ed ascoltarci di più, una pratica sempre più rara e difficile in questo mondo che va sempre di fretta. Potrei risponderle, in modo sintetico, con il mio slogan, sono storie per “crescere, imparare, ridere e giocare”.

In questo particolare momento storico quale valenza assumono?
Le storie sono vive, dinamiche… cambiano, si adattano a chi le racconta e a chi le ascolta, sono una delle forme di comunicazione e istruzione più usate nel corso dei secoli. Contengono metafore, esperienze, personaggi con cui spesso ci si identifica e si cammina al fianco. Possono aiutare molti a distogliere lo sguardo da questo momento storico e proiettarlo a tempi e mondi migliori.

Lei è un maestro di scuola primaria, come sta seguendo la sua classe a distanza?

Ci siamo attivati usando varie strategie: piattaforme per la didattica, WhatsApp, email… Ora stiamo cercando di trovare strategie e mezzi comuni, per tutti gli insegnanti, grazie anche alla nostra amministrazione comunale, che ha preso veramente a cuore il problema, e all’attività di dirigenti e animatori digitali delle varie scuole.

Cosa le raccontano o chiedono i suoi alunni?

Vogliono qualcuno che parli con loro e li rassicuri. Ho sempre creduto e promosso una scuola divertente per cui, da quello che so, molti vorrebbero tornare subito a scuola, perché a casa si annoiano. Del Coronavirus abbiamo parlato ampiamente a scuola e abbiamo girato anche un divertente cortometraggio prima della chiusura che, presto, spero, potrete trovare nelle mie pagine social, sotto il nome “ilmaestrosergio” dove condivido risorse per bambini, genitori e insegnanti.

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