"Sculpture_puzzle For Children", l'opera di Giuseppe Colangelo realizzata per un fine nobile

ARTE E SOLIDARIETà dom 31 maggio 2020

Vasto Il ricavato andrà a finanziare le attività dell'associazione "La Conchiglia onlus" di Vasto, che si occupa di sostenere i pazienti oncologici e le loro famiglie

Attualità di La Redazione
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"Sculpture_puzzle For Children", l'opera di Giuseppe Colangelo realizzata per un fine nobile ©Vastoweb
"Sculpture_puzzle For Children", l'opera di Giuseppe Colangelo realizzata per un fine nobile ©Vastoweb

VASTO. È davvero fantastico, il discorso sull’Arte di Giuseppe Colangelo, l’Artista, segue un filo, che conduce a molti aspetti di ricerca e studio che approfondisco varie tematiche, tutte riconducibili alle sperimentazioni già intraprese dai grandi contemporanei, strade che però mai trovano una fine, i percorsi sono tanti e vari, c’è quello che porta verso Gianni Rodari, per quanto riguarda, il significato semplice dei suoi manufatti artistici, come le storie del grande scrittore, pedagogista e poeta, specializzato in testi per l’infanzia, maggiormente rivolti ad un pubblico di bambini, ma fruibili a tutti per tutte le età, utilizzati dagli adulti per riuscire ad entrare e comprendere il mondo fantastico dei bambini, quello segnato dalla curiosità, dalla spontaneità dei gesti, dalla fantasia e creatività innata in ognuno di noi, così come il grande Bruno Munari, artista, design, scrittore, che si è avvicinato ad un pubblico dai 0 ai 99 anni, proprio come Giuseppe Colangelo, il grande sodalizio con Rodari, le molteplici collaborazioni, la “Maestra” Maria Montessori, educatrice e pedagogista dal quale prendono il nome molte Scuole in tutto il mondo, seguendo e applicando il suo Metodo, secondo il quale si apprende più facilmente attraverso il gioco, l’insegnamento attraverso l’arte come gioco e di conseguenza, il gioco che diventa arte oppure, Maria Lai,artista a tutto campo che con i suoi “fili”, intrecci, ricami, intesse e cerca di ricucire il rapporto dell’uomo con la natura con la madre Terra e tutto questo, sempre, attraverso una profonda ricerca e attraverso le cose semplici come il gioco che veicola l’Arte, lei è stata la prima, con la sua opera “Legarsi alla montagna” a dar vita alla prima opera di Arte relazionale, è una forma d'arte contemporanea che si sviluppa attorno alla metà degli anni novanta e prevede la partecipazione del pubblico alla costruzione o alla definizione dell'opera di cui è partecipe, proprio come Giuseppe Colangelo, capace di coinvolgere lo spettatore a diventare esso stesso parte integrante dell’Opera, opera vivente, tutto questo attraverso varie forme di gioco.

Gli Impressionisti, che si rapportavano continuamente con la Natura e il movimento, senza progettazione, senza disegno, ma solo nell’immediatezza dell’attimo fuggente, catturandolo, con tocchi di colore puro, ed infine, i fantastici giochi di colore e movimento, giochi scultorei, assemblaggi di materiali, di pieni e vuoti ruotanti, di equilibri ed incastri, di fili, che riconducono tutto all’armonia, alla perfezione e agli equilibri, tutti presupposti di un’Arte spaziale e innovativa, basata sui principali canoni dell’Arte Classica, che supera però, tutti gli stereotipi proiettando si al futuro, parlo del grande scultore Alexander Calder, che con i suoi congegni di arte cinetica”Mobile” ricorda anche le “Macchine inutili” di Bruno Munari.

Ecco dunque, che il colore, la forma, gli incastri, i pieni e i vuoti, la bidimensionalita’ dell’Opera unica, diventa una Scultura, un oggetto tridimensionale. L’oggetto d’Arte di Giuseppe Colangelo, è una scultura dalle forme semplici, dagli incastri mutevoli, rimettere le proprie cose al proprio posto, così come in puzzle, che si ricompone inserendo i tasselli al posto giusto, dove i pieni riempiono i vuoti, in combinazioni perfette ... germogli che spuntano dalla terra ... Un’Opera molto attuale, in questo momento epocale, dove il presente è già storia e dove il futuro è da scrivere immediatamente, dove il tempo fugge via così come, l’acqua scivola via tra le mani, per tornare alla terra ...

Apprezzo molto questa sua ricerca che condivido appieno, l’Arte non ha età e soprattutto, deve essere fruibile anche da chi non può vedere, ma solo toccare con gli occhi dell’anima ... “VIETATO NON TOCCARE” di Bruno Munari è secondo me, uno dei fondamenti della ricerca dell’Arte, il filo che unisce tutti ... l’Opera di questo Artista contemporaneo, mi fa pensare tanto alle scatole dei giochi di Munari, ma anche ai cassetti da aprire e chiudere della Montessori, senza dimenticare il Filo che unisce, della sopracitata Maria Lai ... oppure i racconti per forme, colori ed immagini come le semplici parole di Rodari, tutti Artisti, che hanno portato il cambiamento con le loro ricerche e le loro sperimentazioni, dove l’Arte si mette in gioco e diventa essa stessa gioco, così Giuseppe, non si ferma mai, la sua opera è un continuo evolversi per portare essa stessa il cambiamento più che adattarsi al cambiamento dei tempi.

Complimenti. Carla Di Pardo

https://www.ameluna.it/18-giuseppe-colangelo

Il ricavato andrà a finanziare le attività dell'associazione La Conchiglia onlus di Vasto, che si occupa di sostenere i pazienti oncologici e le loro famiglie.

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