​Scuola e impresa contro bando nuovi banchi: "Non è innovare ma tornare indietro"

l'approfondimento mer 29 luglio 2020

Vasto "Sarebbe stato auspicabile confidare in loro perché disponessero di un budget con cui acquistare in autonomia l’occorrente da loro ritenuto necessario”

Attualità di Lea Di Scipio
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​Scuola e impresa contro bando nuovi banchi: "Non è innovare ma tornare indietro" ©personale
​Scuola e impresa contro bando nuovi banchi: "Non è innovare ma tornare indietro" ©personale

VASTO. È ufficiale: tutti in classe il 14 settembre. Ma le misure di sicurezza imposte a seguito dell'emergenza Covid-19 prevedono un'organizzazione delle aule non facile da soddisfare. Almeno secondo quanto previsto da alcuni procedimenti amministrativi, che potrebbero anche essere modificati nelle prossime ore.

Sembra esserci, infatti, una discordanza tra i numeri previsti in un bando per l’acquisto di attrezzature, lanciato dal Ministero dell’Istruzione e dal commissario straordinario Domenico Arcuri, e le reali esigenze delle scuole italiane, sottoscritte da circa 8.808 dirigenti.

A darne lumi alla nostra redazione è Giancarlo Spadaccini, la cui azienda “Aule3.0” è specializzata in didattica innovativa.

“Il ministero ha lanciato un bando che richiede da una parte 1.5 milioni di banchi monoposto, cioè il classico 70x50, anche retrodatato rispetto alle tante opportunità che si stavano apportando nelle scuole, con l’aiuto di Indire, causando di fatto un passo indietro.

Dall’altra, un appalto di 1.5 milioni per quello che è chiamato ‘banco innovativo’, ma che non lo è. Si tratta, per l'appunto, di una sedia su ruote dotata di tavoletta traslabile che nelle scuole era già presente dal 2012-2013 e che viene richiesta regolarmente da alcuni istituti superiori per attività di laboratorio, chimica scienze o arte. È anche difficile da concepire all’interno di un’aula in cui gli studenti devono stare fermi e ad un metro di distanza. Praticamente una soluzione complicata da gestire anche per l’insegnante stesso”.

Ma non solo.

L’imprenditore vastese è anche membro del consiglio direttivo di Assodidattica, associazione italiana di fornitori e produttori scolastici “che se interpellata avrebbe aiutato e si auspica che sia ancora possibile farlo, il governo a trovare la risposta più adatta e fattiva”.

E ancora Spadaccini ci spiega: “L’8 agosto si saprà chi si è aggiudicato la gara per la produzione di 200mila banchi per ogni lotto, che dovranno essere consegnati, secondo la proroga, entro l’8 settembre. Sarà già un miracolo reperire le materie prime con cui realizzarli. È un bando aperto anche alle aziende europee, che sono anch’esse cariche di ordini. La gara, a meno di modifiche, auspichiamo che potrebbe andare deserta, ma siamo certi che le scuole riapriranno. I dirigenti conoscono bene le esigenze dei loro istituti e già sono all’opera per la riapertura. Sarebbe stato auspicabile confidare in loro perché disponessero di un budget con cui acquistare in autonomia l’occorrente da loro ritenuto necessario”.

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