L'addio a Giulio Romano: "Sabino deve essere riconvertita, non si può morire così"
CASALBORDINO. La comunità di Casalbordino si è stretta oggi pomeriggio al dolore dei familiari di Giulio Romano , il 56enne deceduto nella tragedia consumatasi alla Sabino Esplodenti (Leggi).
L'ultimo saluto ha avuto luogo nella Basilica della Madonna dei Miracoli, tra il cordoglio di numerosi amici, colleghi e compaesani.
Presenti, con indosso la fascia tricolore, i sindaci Filippo Marinucci (Casalbordino), Mimmo Budano (Villalfonsina), Nicola Mario Di Carlo (Pollutri), Daniele Carlucci (Scerni) e Maria Di Lena (Palata), nonché i volontari della Protezione Civile "Madonna dell'Assunta" di Casalbordino.
"Giulio è ancora in vita, sarà accolto da Dio insieme ai suoi colleghi. Bisogna fare in modo che tragedie come questa non si ripetano più. È sconvolgente quello che è accaduto. Siamo di nuovo qui, dopo soli tre anni, a piangere altri padri di famiglia, mariti, uomini e professionisti. Rivolgo il mio appello affinché la Sabino Esplodenti venga riconvertita perché preservare il lavoro che dà futuro a oltre 70 famiglie è importante, ma non si può farlo in queste condizioni e finire per morire così" , ha detto nell'omelia monsignor Bruno Forte .
A condividere il commosso ricordo un fratello: " Giulio, sei stato un grande, eri sempre pronto a qualsiasi cosa pur di aiutare tutti. Eri circondato da amici. Purtroppo sei stato sfortunato, ricordo bene che dicevi spesso che avevi paura" . Marinucci ha parlato esprimendo il dolore di tutta la comunità e sottolineando che i " morti sul lavoro feriscono l'intera società".
Per la giornata di oggi il sindaco Marinucci ha disposto il lutto cittadino.
Dopo il dramma
Lo scorso 20 settembre era stata eseguita presso l'ospedale Clinicizzato di Chieti l'autopsia sul corpo dell'operaio (leggi) .
La salma è stata esposta nella Basilica a partire dalle 10 di questa mattina, per consentire l'ultimo saluto.
Giulio lascia la mamma Anna, la figlia Lorenza e i fratelli Stefano e Luca.
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